Sinistra Ecologia Libertà condivide le ragioni di mobilitazione alla base del presidio che oggi la CGIL terrà alle 17,30 in piazza dei Signori a Treviso davanti alla Prefettura, alla quale parteciperà, contro la riforma del Lavoro del Governo Monti. La riforma sul lavoro che in questi giorni il parlamento sta approvando a colpi di fiducia secondo la Fornero ' toglie gli alibi agli imprenditori per non investire', cioè consente una maggior facilità di licenziamento che, secondo le bizzarre teorie del Governo, dovrebbe portare alla crescita economica. Questa riforma significherà un ulteriore impoverimento sociale del lavoro, ignorando che la crisi è proprio figlia di una svalutazione sociale del lavoro. E non produrrà alcuna crescita, ma soltanto grandi diminuzioni.
Il sottosegretario Polillo ancora una volta si fa interprete esplicito della vulgata ideologica per la quale la crisi è colpa dei lavoratori, che dovrebbero rinunciare alle ferie e ad uno stipendio troppo alto. Le statistiche, e la realtà quotidiana, ci dicono invece che i salari italiani sono i più bassi d?Europa, la disoccupazione in crescita e i consumi interni tracollano. Bisognerebbe colpire i grandi patrimoni e tassare i grandi redditi e le grandi rendite, alleggerendo il carico fiscale sulle famiglie affinché riparta la domanda interna. Cioè redistribuire la ricchezza, che invece si sta sempre più polarizzando tra una massa di impoveriti e pochi ricchi che restano esonerati dai morsi della crisi.
Per uscire dalla crisi bisogna che l'Europa recuperi il suo slancio unitario e solidale e finalmente si democratizzi. La politica di austerità imposta ai Governi dall?egemonia tedesca realizza invece una spirale perversa: aumentando le tasse e riducendo i diritti e gli stipendi dei lavoratori si provoca la recessione economica e la diminuzione delle entrate fiscali, portando a nuovi inasprimenti fiscali e a nuova recessione. E' l'avvitamento della crisi che si è realizzato in Grecia e che si vorrebbe riproporre in Italia.
Le priorità di intervento sul mondo del lavoro è la riduzione della precarietà, che condanna una intera generazione ad un futuro incerto e ad un presente instabile, e politiche per la creazione di posti di lavoro. Per questo servirebbe un piano per il lavoro verde che metta al centro la più urgente opere pubblica della quale il paese ha bisogno: la manutenzione del territorio. E rivedere gli ammortizzatori sociali attraverso l'introduzione del reddito minimo garantito, sul quale SEL inizierà a breve una campagna per una proposta di legge di iniziativa popolare.
Luca De Marco
coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà
Il sottosegretario Polillo ancora una volta si fa interprete esplicito della vulgata ideologica per la quale la crisi è colpa dei lavoratori, che dovrebbero rinunciare alle ferie e ad uno stipendio troppo alto. Le statistiche, e la realtà quotidiana, ci dicono invece che i salari italiani sono i più bassi d?Europa, la disoccupazione in crescita e i consumi interni tracollano. Bisognerebbe colpire i grandi patrimoni e tassare i grandi redditi e le grandi rendite, alleggerendo il carico fiscale sulle famiglie affinché riparta la domanda interna. Cioè redistribuire la ricchezza, che invece si sta sempre più polarizzando tra una massa di impoveriti e pochi ricchi che restano esonerati dai morsi della crisi.
Per uscire dalla crisi bisogna che l'Europa recuperi il suo slancio unitario e solidale e finalmente si democratizzi. La politica di austerità imposta ai Governi dall?egemonia tedesca realizza invece una spirale perversa: aumentando le tasse e riducendo i diritti e gli stipendi dei lavoratori si provoca la recessione economica e la diminuzione delle entrate fiscali, portando a nuovi inasprimenti fiscali e a nuova recessione. E' l'avvitamento della crisi che si è realizzato in Grecia e che si vorrebbe riproporre in Italia.
Le priorità di intervento sul mondo del lavoro è la riduzione della precarietà, che condanna una intera generazione ad un futuro incerto e ad un presente instabile, e politiche per la creazione di posti di lavoro. Per questo servirebbe un piano per il lavoro verde che metta al centro la più urgente opere pubblica della quale il paese ha bisogno: la manutenzione del territorio. E rivedere gli ammortizzatori sociali attraverso l'introduzione del reddito minimo garantito, sul quale SEL inizierà a breve una campagna per una proposta di legge di iniziativa popolare.
Luca De Marco
coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà
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