Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

martedì 29 marzo 2011

La loro vita non deve aspettare

Riccardo,Matteo,Elena,Gianluca,Paolo,Fabio, Serena, Romina, Maria ,Francesca,sono semplici nomi di ragazzi , che hanno avuto la “fortuna” di essere assunti come impiegati all'interno di una delle più Aziende di Assicurazione d'Italia e nel modo. Sono carini , pieni di vita ed energia, ben vestiti e con una bella cultura e preparazione nelle loro teste, alcuni anche con una bella Laurea affissa in camera. Arrivano carichi di speranza, ed entrano in una azienda bella, ricca , con giardini pieni di fiori ed alberi, curati lavorano con Computer dell'ultima generazione , ma sopratutto godono di uno stipendio mediamente più alto di altri colleghi impiegati in altre aziende. Però, tutta questa "fortuna" si traduce in assunzioni con contratti a tempo determinato, quasi usa e getta!

Vivono questa illusione per un massimo di 36 mesi, cambiando mansioni ed uffici spesso a distanza di pochi mesi.
Con loro si instaura un bellissimo rapporto, fatto di dolcezza e tenerezza , mista ad un senso quasi di piccola invidia per la loro splendida giovinezza.
Sono spontanei, carichi di speranza e fiutano questo mondo aureo per un po' di tempo. In loro è presente una piccola luce di possibilità: possono iniziare a sperare, si permettono di "credere" che un giorno possono esaudire i loro sogni, e già, perché vogliono permettersi di sognare! In fondo i loro progetti , progetti comuni e semplici, sono quelli di costruirsi un futuro accanto alla persona che amano e questo include un mutuo per la casa, un prestito per la macchina....cose normali!!!

Alt! Stop! Perché sognare? Rimanete con i piedi per terra!! Nella vostra busta paga compare la scritta "tempo determinato" e questo fa demordere dal gioire e sperare! Nessuno da credito alle loro speranze! La cosa peggiore è che lavorano all'interno di un ambiente di lavoro,che trasuda di ricchezza, con Dirigenti con l'automobile aziendale di 90 mila euro, con annesso pc portatile e telefono di servizio e carta di credito “corporate”.

Per questi ragazzi , per questa forza lavoro competente, c'è solo il suffisso "PRECARIO" di lusso, ma precario. Si abituano a questo tipo di vita, che è momentanea e temporanea, e con un timer che ricorda loro "sei in prestito" non ti illudere di poter sognare altre i 36 mesi!
Anche questa Azienda, ormai, assume solo motivando il tutto con una necessità di ridurre i costi del personale. Già, il mercato.. però, nel contempo esiste una realtà opposta , fatta di consulenti esterni non dipendenti,il cui costo ad persona , potrebbero garantire l'assunzione di due di questi precari.
Ma il mercato richiede questo, specializzazione esasperata, sfruttamento delle energie annientando la dignità per un domani più sicuro, senza considerazione dell'aspetto umano.
Si considerano questi giovani come una merce, compero uso, consumo e getto.
Tutto questo è giusto?
Esistono altre possibilità? L'azienda è una azienda in crisi? Mancano fondi o prospettive future?
La giustificazione si può trovare anche nell'ormai abusato strumento della legge Biagi e sulla flessibilità nel lavoro quale unico modo per assumere, usufruendo dei vari sgravi fiscali proposti.
Perché non attuare una riqualificazione del personale esistente , portandolo ad un lavoro più specialistico e nello stesso tempo assumere a tempo determinato poche o tante persone mirate laddove esista una carenza?
Perché non si evita questa triste politica di assunzione , che porta spesso ad assumere solo le persone che hanno una cosa molto semplice in più degli altri: la grande raccomandazione.
Perché si evita di far vivere il diritto al lavoro, a questi ragazzi, il cui rientro nella competitività lavorativa li costringe, a 30-35 anni a ripartire da un curriculum che li rimette nel circolo del tempo determinato? Ma provateci a vedere il vostro futuro sempre a termine!!!
Cerchiamo di dare ai giovani una vera speranza per un loro giusto futuro , perché tutti hanno diritto ad una vita dignitosa, ad una vita ove vivere non deve essere un sopravvivere, una vita dove costruire un progetto di vita , non deve essere un miraggio desertico, ma qualcosa di possibile.

Questi giovani non sono merce, ma esseri umani . Abbiamo dei ragazzi fantastici , che ancora si sacrificano per studiare, spesso affiancato ad un lavoro che gli permette di comprare i libri per poter poi laurearsi.

Perché il futuro certo deve essere in mano a pochi fortunati elementi che hanno la possibilità di conoscere un altro essere più potente e forte che lo raccomanda.
Il mondo è di tutti e tutti devono accedere ai vari stadi della società dove chi va avanti deve essere non il più forte o il più od il più ricco.

Speriamo che un domani sia migliore , ove l'accesso al mondo del lavoro sia una concreta realtà e non una misera offerta di piccole opportunità.

E poi se proprio le varie congetture economiche devono per forza portare ad un mercato del lavoro flessibile, bisogna che i giovani che lavorano a tempo determinato, siano proprio perché lavorano per poco tempo retribuiti molto di più , per potergli almeno dare una maggiore possibilità di vivere in maniera decente , perché sono precari e senza o quasi certezza di un futuro migliore.

Luigi Amendola
Coordinatore Sinistra Ecologia Libertà 
Mogliano Veneto


domenica 27 marzo 2011

La guerra: chi ci guadagna? E..cosa si rischia?

All'alba di una nuova guerra, questa, contro la Libia, mi sono chiesto: "cosa sta succedendo?". Insomma, dopo le guerre in Afghanistan e Iraq, l'America, sull'onda del rifiuto del bellicismo e delle richieste sempre più pressanti di ritiro dei contingenti militari in quei luoghi, ormai vespai di guerre civili, aveva eletto Barak Obama, che aveva promesso di consegnare la guerra al passato, per sempre.
E ora?
Ora, trascinati da un folle Sarkozy in preda alla crisi di consensi elettorali (e in vista delle elezioni politiche), ci ritroviamo una pioggia di missili americani e canadesi sulla testa di Gheddafi e dei suoi bunker, ma soprattutto, per quanto "intelligenti" possano essere le bombe, sulle teste dei civili libici, sempre più travolti dagli interessi che stanno dietro questa guerra.
Interessi? Petrolio e metano, ovviamente, ma non solo! La voce che si fa più insistente, a metà tra i complottismi fantasmagorici del New World Order e le superstizioni maya sulla fine del mondo, è quella che l'industria bellica americana (e mondiale), ABBIA BISOGNO DI GUERRE per smerciare tutte le armi che si ritrova stoccate nei suoi magazzini.
Ed in fondo, chi insegnò l'arte bellica ad Al Qaeda? Chi vendette le armi a Saddam? E a Gheddafi? E' noto che nelle loro mani violente stringono armi americane, ma anche italiane.
Ecco quindi che non è così assurdo pensare che le guerre nascano perchè c'è bisogno di farle, anche perchè quelle famose armi di distruzione di massa (in Iraq) non si trovarono mai; rimane quindi da chiederci cosa si rischia.
Se siamo in mani a potenze più o meno nascoste che sono in grado di fatto di orientare la politica internazionale sui loro interessi, cosa impedirà loro di innescare un'altra crisi militare, o anche solo economica?

Infine volevo spendere due parole sulla "fortuna" del governo Berlusconi.
Immaginate un governo allo sbando, la cui incapacità funzionale è stata palesata in ogni suo recondito anfratto, sbugiardato da tutti sotto l'onda del malgoverno e del malcostume, ormai all'orlo del baratro, dopo mesi di accanimento terapeutico...trova un salvatore: la guerra.
La guerra, di fatto gestita in maniera decorosa dal ministro la Russa (che tronfio nel suo volto luciferino riferisce a Santoro su come egli abbia impedito che l'Italia si unisse ai bombardatori, ritagliandole invece un ruolo di prestigio, quello di distruggere i radar del Rais, e una capacità mediatoria per il dopo), ha ridato un ruolo, seppur apparente, all'Italia sul piano internazionale (col comando delle operazioni navali in Libia) e allora Frattini, il ministro fantasma che riferì in paralmento solo per la villa di Gianfranco (Fini), può fare la voce grossa e mettere i bastoni fra le ruote alla Francia, già zoppa di suo (in quanto la proposta di ergersi al di sopra della Nato è decisamente irricevibile a livello internazionale) e di prospettare un Berlusconi ora (finalmente) muto in vista di un ruolo eminente nella futura ricostruzione diplomatica con la nostra "ex-colonia".
In più la guerra ha dato improvvisamente corpo, anima e volto al fantasma evanescente dell'immigrazione, usato come bandiera dalla Lega, ma dato per morente di fronte ai più urgenti temi del lavoro e dell'impoverimento generale; ora, quello che è un inedito e inaudito moto libertario che sta dirompendo in tutto il nordafrica (ps: adesso anche la Siria è in rivolta, fateci caso), si sta trasformando in un inaspettato periodo di vacche grasse per il popolo verde.
Lampedusa si riempie di profughi, i CPT sono stracolmi in ogni parte d'Italia, "è finalmente emergenza" avrà detto Bossi al Trota, e allora potranno riempirsi la bocca di grandi parole: "abbiamo affrontato un esodo biblico", "abbiamo gestito la guerra", "abbiamo normalizzato la situazione", quando probabilmente, come successe per l'Aquila e per i rifuiti di Napoli, così non sarà, ma ovviamente, a Carnevale e in campagna elettorale ogni scherzo vale! 

Tristezza.

By, Bello Andrea.

venerdì 25 marzo 2011

La Sinistra per l'unità reale

Caro Nicola Atalmi,
per risponderti parto da un pregresso che non va rimosso.
Il fallimento politico della lista Sinistra Arcobaleno, è dovuto a tanti fattori, tra i quali un’indubbia ambiguità di fondo, tra chi lo vedeva come un progetto politico teso a costruire una sinistra italiana ampia e popolare e chi lo vedeva come un semplice cartello elettorale da usare come tram per avere una rappresentanza a Roma.
Un altro fattore del fallimento è stata la percezione di una parte dei fondatori che detto progetto portasse ad annacquare la purezza degli ideali e a tradire la causa comunista, motivo per cui parte del quadro dirigente ha fatto campagna elettorale contraria alla lista.
Dopo quella tornata elettorale del 2008 una parte della sinistra ha considerato necessario lavorare per ricostruire su basi nuove una forza di sinistra per l’Italia.
Il che non è avvenuto senza traumi: ci sono stati 4 Congressi, in cui democraticamente si è votato.
È stato il congresso di Chianciano del PRC, seguito a ruota dal PDCI, a rifiutare la proposta di Vendola relativa alla “costruzione di un nuovo soggetto politico della sinistra, unitario sul piano politico e plurale su quello delle esperienze che lo compongono, una nuova sinistra che non può nascere all’interno di forme vecchie”, Umberto Guidoni sosteneva il nuovo progetto, ha perso il Congresso contro la linea di Diliberto da te votata, che proponeva l’aggregazione su base identitaria, ed ora è un autorevole dirigente di Sinistra Ecologista Libertà.
Quel soggetto politico unitario della Sinistra ora c’è, ha messo gambe, ed è sempre più credibile come luogo di aggregazione della Sinistra italiana che vuole unirsi, non come mero cartello elettorale teso a salvaguardare le rendite di posizione di vecchi gruppi dirigenti.
Facendo anche i conti della serva, alle Elezioni Europee del 2009 le liste di Sinistra e Libertà e quella della Federazione della Sinistra divise totalizzarono quasi il doppio dei voti della Sinistra Arcobaleno mostrando anche come i due elettorati non siano sovrapponibili.
Stendendo un velo pietoso sui mesi persi l’anno scorso a cercare un accordo di lista unitaria con chi non la voleva e ha rotto all’ultimo, un progetto politico per crescere ha bisogno anche di un quadro dirigente che dimostri di crederci, e che abbia il coraggio delle scelte politiche conseguenti.
In questo reputo che la scelta che abbiamo compiuto di correre con il simbolo di Sinistra Ecologia Libertà e con il chiaro riferimento a Nichi Vendola sia un atto di coraggio, costituendo una lista le cui porte sono aperte, anzi, spalancate a tutti coloro che vogliono collaborare sia da iscritti che da indipendenti.
Credo invece che sia poco utile e poco rispettoso verso gli elettori presentarsi chiedendo di dare una mano a sommare percentuali.
Stefano Dall’Agata
Responsabile Comunicazione Sinistra Ecologia Libertà Treviso
La Tribuna di Treviso
25 marzo 2011
L’INTERVENTO/ATALMI
SINISTRA DIVISA PER SPARIRE
NICOLA ATALMI *
La mia amica Margherita Hack, con la quale sto scrivendo un libro, mi dice che secondo lei la sinistra è la prova scientifica dell’esistenza dell’energia oscura, una forma di energia negativa, una forza antigravitazionale, che nella cosmologia basata sul big bang, spiegherebbe l’accelerazione dell’espansione dell’universo e che poi porterebbe alla sua fine.
Questa energia negativa produce separazioni e polverizzazioni a sinistra. Altrimenti effettivamente non si capirebbe come mai la sinistra continua a dividersi progressivamente fino a disperdersi nell’universo.
A Treviso la sinistra non gode certo di buona salute: alle ultime regionali la Federazione della Sinistra (Prc+Pdci) ha preso 4500 voti pari al 1,2%, Sinistra Ecologia e Libertà (Vendola) ha preso 2400 voti pari allo 0,6%, la lista Idea-Verdi 1400 voti ovvero lo 0,4%.
Tutti assieme quindi poco più del 2%, circa 8.000 voti, tanti quanti poi ne hanno preso i Grillini che in parte pescano probabilmente sullo stesso elettorato.
Malgrado questo magro bottino in Consiglio provinciale siedono ben 4 consiglieri di quest’area politica, due fuoriusciti dalla lista dell’Ulivo e due eletti da Pdci con i Verdi e dal Prc.
Ora con le nuove elezioni provinciali e con la riduzione del numero dei consiglieri è quasi certo che se la sinistra si presenterà divisa non eleggerà nessuno.
Per questo motivo nei giorni scorsi è uscito un appello (http://sinistrapertreviso.wordpress.com/) a formare una unica lista della sinistra a sostegno di Floriana Casellato che in pochi giorni ha raccolto molte significative adesioni: dai lavoratori della Electrolux ai consiglieri comunali della sinistra, dagli ambientalisti alle liste civiche.
Il ragionamento che ne sta alla base è elementare: siamo assieme nei comitati in difesa dell’acqua pubblica, contro il nucleare, a difesa dei lavoratori, per la pace, a sostegno di Floriana Casellato, quindi per quale oscuro motivo non dovremmo essere assieme alle elezioni, in particolar modo visto che si tratta di elezioni locali amministrative? Ed è qui che entra in gioco l’energia oscura della quale parla Margherita Hack che, con la sua forza antigravitazionale, porta tutti i partiti(ni) a ritenere irrinunciabile la presentazione del proprio simbolo e delle proprie liste.
Non sarà per questo che poi tanti elettori a sinistra se ne stanno a casa?
Io rimango testardamente ottimista e penso che la sinistra possa ritrovare nelle cose concrete da fare ogni giorno tante buone ragioni per smentire le implacabili leggi dell’astrofisica e non fare la fine di una stella morente.
(* Consigliere comunale Sinistra Trevigiana) Treviso

lunedì 21 marzo 2011

La pace pestata con i piedi

Ieri mattina , nel nostro gazebo domenicale in piazza, oltre che le nostre bandiere compresa quella italiana , è stata " appiccicata " con lo scotch sul tavolo la bandiera della Pace e siccome toccava per terra , la nostra compagna Michela mi ha detto : attento così la gente la pesta con i piedi.
La pace pestata con i piedi , ecco cosa sta accadendo in questi giorni e ci preoccupa tanto.
Certo , qui c'è il sole, il mercato aperto , la gente che passeggia serenamente per la città.
Tutto quello che sta accadendo è lontano , non si riesce a percepire se non attraverso i media e questo ci preoccupa  perché quello che accade sembra  qualcosa che non ci appartiene , perché  non è vicino  al nostro vivere quotidiano, anzi come direbbe qualcuno di qui , sono nord africani .... Invece l'italia è praticamente in guerra contro la Libia e assurdamente non è stata nemmeno la prima a decidere, ma vigliaccamente si è accodata alla Francia e nemmeno sotto il comando ONU.
Non capiamo l'atteggiamento che anche alcune forze di sinistra , hanno immediatamente manifestato votando a  favore dell'intervento militare.
Non capiamo , l'atteggiamento assurdo che anche la Lega sta avendo , preoccupata non delle conseguenze come  numero di morti e feriti  , ma solo quello di una eventuale invasione di povera gente che fugge da una tragedia che vede l'Italia , in prima fila; cioè noi attacchiamo la Libia e poi ci preoccupiamo dell'arrivo di chi naturalmente vuole fuggire dalla guerra che noi stessi stiamo attuando.  Oggi il governo si impegnerà per rendere Lampedusa pronta per la stagione estiva. Niente o quasi rispetto alle condizioni igieniche dei rifugiati che sono stipati in un centro di accoglienza per sole 800 persone e ora sono quasi 3000. Immaginate cosa significa vivere in quelle condizioni per anziani , madri con i loro figli.
Erano mesi che Sinistra Ecologia Libertà denunciava l'atteggiamento che il dittatore Gheddafi , aveva nei confronti del suo popolo, erano mesi ed unici nel panorama politico italiano, sensibili alle richieste del popolo libico che voleva ribellarsi alla dittatura.
Erano mesi che SEL non solo denunciava questa situazione , ma anche altre situazioni in altri stati i cui governi dittatoriali reprimevano i diritti minimi dei loro popoli.
Era l'anno scorso , quando andando a Roma , sono passato accanto ad una immensa tendopoli , con attorno centinaia di belle ragazze con un libro in mano. Sul momento ho pensato ad un nuovo Circo , mi sono fermato ed ho chiesto ad un vigile urbano che candidamente mi ha risposto :" è arrivato Gheddafi a trovarci, mi scusi ma deve levarsi dalla strada che si sta creando una coda enorme di automobili, e tutti quanti si fermano increduli e curiosi a pormi la stessa domanda".
Ecco ricordiamoci anche lo squallido " baciamano " di Berlusconi nei confronti del dittatore.
Nei prossimi giorni , ci mobiliteremo perché noi  siamo contro la guerra, e lo diremo a chiara voce a tutte le persone che incontreremo in piazza  e che si deve combattere per la pace , facendo si che il nostro governo si dichiari a favore di un immediato cessate il fuoco, e che ci si attivi subito per portare aiuto concreto ai profughi che non sono merce , ma esseri umani.

Luigi Amendola
Coordinatore
Sinistra Ecologia Libertà
Mogliano Veneto

venerdì 18 marzo 2011

Fiocco rosa a Zerman

Ad inizio marzo nella nostra piccola frazione di Zerman c’è stato un fiocco rosa, è nata, con grande sorpresa di tutti i cittadini che erano all’oscuro del progetto, un’antenna di radio base per telefonia mobile alta 30 metri con tre bellissime celle di circa 2 metri l’una e 4 parabole per ponte radio del diametro di 60 cm e non è escluso (come da progetto) che in futuro la stessa verrà ulteriormente potenziata, sita in via Bonisiolo in terreno agricolo privato e distante circa 320 metri dall’asilo in centro al paese.
Noi tutti abbiamo presente il noto calciatore della Roma e la sua compagna che negli spot pubblicitari che con seducente simpatia, sprizzando serenità e felicità da tutti i pori, ci invoglia ad abbonarci al noto operatore di telefonia mobile.
Vi siete mai chiesti se tutte queste antenne che si vedono in giro possono causare dei danni alla nostra salute?
No, mi rispondereste voi, perché ci sono delle leggi e c’è specialmente l’articolo 32 della nostra bellissima Costituzione che tutela la nostra salute.
Ma purtroppo, come si suol dire, non è tutto oro quello che luccica.
Come al solito se ci si vuole informare su qualcosa di importante che riguarda i nostri interessi o la nostra salute bisogna arrangiarsi da soli.
Vi immaginate Totti e la moglie Ilary, o altri protagonisti che pubblicizzano altri prodotti analoghi, che vi dicono che le antenne e i telefonini possono dare dei seri e permanenti danni alla nostra salute se non malattie terminali?
Be, vi direbbero la sacrosanta verità e su questa verità non c’è spazio per le risate, gli scherzi, la serenità e la felicità, ma molta molta sofferenza.
Qui stiamo parlando di un rischio serio per la nostra salute, non si tratta solo di qualche mal di testa ma bensì, da dati scientifici documentabili accumulatisi negli ultimi anni che hanno oramai fornito sufficienti evidenze, di danni biologici e sanitari sia acuti (disturbi neurologici, muscolari, cardiocircolatori, ormonali, immunitari, della sfera sessuale, della riproduzione ecc.) che a lungo termine (effetti genotossici, cancerogenetici, malattie neurodegenerative) soprattutto per i soggetti più a rischio: bambini, adolescenti, malati soggetti ipersensibili ai CEM (Campi Elettro Magnetici).
La legge Gasparri del 2001 e i suoi decreti successivi purtroppo tutelano molto di più il business che la salute perché questi siti sono considerati “Opere di primaria pubblica utilità” e gli Enti pubblici preposti alle autorizzazioni hanno le mani legate nel negare le autorizzazioni.
La legge prevede un limite di emissioni elettromagnetiche che è 6 V/M (Volt Metro), se andate a consultare il bellissimo e competente sito http://www.applelettrosmog.it (cliccando PETIZIONE APPLE) troverete che sono stati fatti studi dove dicono che i 6 v/m non garantiscono la salute delle persone, anzi tutt’altro.
Credo che l’arroganza di queste Imprese Commerciali complici di un Governo inesistente che puntano molto più al proprio profitto e calpestano i diritti e la salute delle persone debbano essere fermate e questo è compito di una Politica con la P maiuscola, la Politica onesta e sana, che spero arrivi il prima possibile in Italia.
............ah dimenticavo, il nostro Comune e la sua giunta Azzoleghista , naturalmente ha balbettatto nulla di diverso dal solito....ok..... al degrado ambientale

Francesco Burlando

martedì 15 marzo 2011

Cemento tanto Cervello Poco

Il consumo del nostro territorio a livello provinciale , sta assumendo una estensione e dir poco devastante. Tutta la nostra provincia , Mogliano compresa, ha visto negli ultimi anni , un elevato aumento delle aree destinate ad uso commerciale ed industriale , usando una urbanizzazione violenta . Nuovi fabbricati, nuove e tante case private , tanti supermercati , tanti piccole e medie industrie hanno fatto da incentivo alla costruzione di strade parcheggi  autostrade passanti e le tante  utilissime “ rotonde “ .
Questo consumo ha generato di conseguenza una diminuzione del terreno agricolo , trasformando gli insediamenti presenti , case , rustici e capannoni, in aree desertiche in totale degrado.
Terreno che ha smesso di produrre vera ricchezza , sia da un punto di vista ambientale  , che da quello occupazionale. 
La tutela dell’ambiente in cui viviamo con esso la salvaguardia del territorio, sono ormai nelle mani di veri e propri imprenditori divoratori di suolo.
Purtroppo anche a Mogliano sta avvenendo questo, la nostra giunta continua ad approvare delibere e piani di costruzioni , tendenti ad aumentare la cementificazione del territorio , attraverso l’edificazione di strutture commerciali a ridosso della nostra città, facendo si che ormai nel nostro centro storico e non solo , tante attività a carattere familiare falliscono e con esso tanti negozi anche interessanti da un punto di vista culturale, chiudono i battenti.  Ormai se si passeggia al centro di Mogliano , le uniche insegne che si vedono sono quelle degli Istituti di credito e basta. In città non esiste ormai nulla che ci possa rendere il vivere quotidiano piacevole , abitiamo in un immenso triste dormitorio.
La lega che ci governa dalla Regione , passando per la Provincia e terminando al Comune, sta attuando , la politica della “ monetizzazione “ del territorio. Prima gli interessi finanziari dei loro amici imprenditori e poi gli interessi dei cittadini. Il suolo diventa oggetto di vendita selvaggia , motivando il tutto con la necessità di recuperare denari mal gestiti, senza attuare alcuna politica di sviluppo eco sostenibile .
Questo meccanismo è molto pericoloso, in quanto Svendendo le aree comunale ( vedi area ex macevi) ed ora questa nuova proposta di una struttura commerciale nell’area ex nigi, , si finanziano in modo molto discutibile servizi ai cittadini , mal gestiti, a discapito dei cittadini stessi , che perdendo aree di terreno , si ritrovano inevitabilmente sommersi dal solo cemento con nulla , che possa migliorare la loro qualità di vita.
Quindi tanta ricchezza per pochi da una parte, tanto cemento inutile e dannoso per tutti gli altri, cioè noi.
Ricordiamoci che il suolo è un Bene di tutti , un patrimonio da difendere con le unghie e con i denti.
Ma perché invece di continuare a Svendere , non si inizi con una mappatura dei casali , capannoni e costruzioni abbandonate , attuando una politica di Ristrutturazione e di Riqualificazione del territorio, senza continuare ad abusare dello stesso, deturpandolo ulteriormente.
Ma perché questa giunta , considera il suolo dove respiriamo , mangiamo , corriamo , giochiamo e… viviamo una merce da scambiare in cambio di denaro , ed invece non inizi ad attuare una politica di recupero edilizio.
Ma perché invece di rendere Mogliano sempre più triste e grigia , non si inizia a dare una bella riverniciata di colore alla città , rendendola più viva, più illuminata , più gioiosa e amorosa ......
Ricordiamoci che se si continuerà a costruire , il territorio verrà sempre più divorato dal cemento ed andrà in sofferenza , trasformando la distanza che separa Venezia e Treviso in un'unica immensa periferia dormitorio  , piena di macchine , strade , rotonde ed inquinamento e basta.
Lottiamo perché Mogliano non sia una grande  banconota di colore verde  da poter scambiare ad uso e consumo della lega e della sua giunta .
Una Mogliano Migliore può esistere.

Luigi Amendola
Coordinatore
Sinistra Ecologia Libertà
Mogliano Veneto

domenica 13 marzo 2011

il Pd per le provinciali ha scelto il centrosinistra

Soddisfazione per la scelta del PD di allearsi con il centrosinistra, ora si parta con una campagna elettorale condivisa e con una  coalizione coesa
Sinistra Ecologia LIBERTA’ prende atto con soddisfazione della decisione del Partito Democratico di dichiararsi disponibile ad una alleanza con le forze politiche del centrosinistra (SEL, IdV, FdS). Scelta che ci è stata ufficialmente comunicata solo giovedì sera, 10 marzo. E che SEL da tempo aveva individuato come proprio obiettivo. Riteniamo questo un passo importante, a fronte di un panorama veneto dove il PD ha scelto per ora la via dell’autosufficienza e della disperata ricerca dell’alleanza con l’UDC(vedi le comunali a Rovigo e Chioggia, oltre a Pordenone).
Sinistra Ecologia Libertà chiede che si metta ora in campo da subito una coalizione coesa e competitiva, che si apra un confronto sui punti programmatici e si pianifichi una campagna elettorale unitaria nei territori. Coalizione aperta e disponibile ad allargarsi e ad aggregare cittadini, associazioni, comitati, per costruire una alternativa al triste regime leghista.
Da parte sua, Sinistra Ecologia LIBERTA’ sarà in campo con una propria proposta politica e programmatica, a sostenere convintamente il candidato presidente del centrosinistra, Floriana Casellato. Nel segno di una sinistra nuova e rinnovata, capace di unire i temi dell’ambientalismo, del lavoro e dei diritti individuali, per offrire una proposta politica all’altezza del ventunesimo secolo e fedele ai grandi ideali di progresso e di emancipazione dell’uomo e della donna che hanno mosso la storia. Una proposta aperta a tutti coloro che intendono alimentare e condividere la voglia di cambiamento e le priorità che sentiamo: il lavoro, la lotta alla disoccupazione, la sicurezza dei lavoratori, l’inserimento lavorativo dei disabili, la lotta all’inquinamento, il freno al consumo del territorio, la cura del paesaggio e dell’ambiente, la laicità, il diritto a scegliere in maniera responsabile della propria vita, l’importanza del sapere, la pulizia della politica, l’onestà, la sobrietà, la difesa dei beni comuni, l’attenzione privilegiata a chi è più in difficoltà e a chi è più  debole, la cultura come investimento per il futuro, la produzione al servizio dell’uomo e non viceversa, l’apertura alla varietà del mondo e delle culture, lo sviluppo sostenibile, l’industria della creatività e dell’innovazione. Queste priorità secondo noi vanno collocate all’interno di un quadro politico di centrosinistra nuovo, che abbia l’ambizione di costruire una autentica alternativa di valori e di contenuti rispetto alle politiche e al costume delle destre.
Siamo sensibili ai richiami all’unità della sinistra, sopratutto quando sono frutto di una convinzione autentica sulla necessità di oltrepassamento dei vecchi recinti ideologici e delle vecchie rendite di posizione. Su questo cammino ci siamo già da tempo avviati, a dispetto dei tanti tentativi portati da più parti di annullare sul nascere il tentativo di costruzione di una sinistra rinnovata, al passo con il nuovo secolo. Siamo meno sensibili al richiamo di appelli alla costruzione di cartelli elettorali, che sopiscono le differenze e le distanze per lo spazio di una campagna elettorale, per farle riemergere subito dopo ancora più vive. Ci parrebbe poco utile e poco rispettoso verso gli elettori, che chiedono momenti di unità reale e non stratagemmi dal fiato corto.
Nei prossimi giorni Sinistra Ecologia Libertà, valutato il nuovo quadro di alleanza che si è ora aperto, deciderà le forme concrete della propria presenza alle prossime elezioni amministrative.
Luca De Marco
Coordinatore provinciale
Sinistra Ecologia Libertà

sabato 12 marzo 2011

Cosa serve ad un partito per vincere.

Immagine tratta dall'omonimo film di Bellocchio, "Vincere" del 2009
Ora, dopo qualche campagna elettorale subita e due voti elettorali espressi mi sento di abbozzare un idea di ciò che manca completamente ai partiti dell'Italia di oggi per poter vincere ma, ancor prima, per essere partiti veri, di base, di idee e di popolo.
A. Avere una visione chiara di quali sono le priorità del paese, saperle articolare e saperle comunicare efficacemente.
Volete qualche esempio?
Per inciso una cosina così:
1. Deficit economico.
2. Lavoro, salari e disoccupazione.
3. Competitività e sostenibilità della piccola e media impresa.
4. Incentivi e de-burocratizzazione. Esempi? In Spagna c'è uno sportello unico per chi vuole metter su impresa, uno sportello che fa da intermediario con i vari notai, contabili e scartabellari statali vari, per i quali nel Belpaese bisogna fare code, attendere tempi improponibili e pagare cifre esorbitanti i più vari professionisti che ti servono solo per avere la carta bollata.
(Ora, qualsiasi imprecisione è frutto della cattiva memoria, invito chiunque a correggere e a implementare, commentando il post.) Ma gli incentivi non possono essere solo per chi fa impresa; il merito deve essere vero merito, e quindi non si può imporre ad un laureato con 110 e lode in tre anni spaccati di avere un reddito da fame per poter accedere alle borse di studio statali e parastatali a disposizione.
Bisogna cominciare a liberalizzare, a schiudere le caste degli avvocati, dei notai, dei farmacisti e così via, perchè ogni ordine professionale è chiuso e autogiudicantesi, è quindi assurdo rilevarlo solo per i pubblici ministeri (perchè fa comodo a B.) ma non per tutti gli altri ordini.
5. Collegato al punto quattro, ovviamente: scuola pubblica, università e ricerca.
Bisogna rinverdire i fondi alle università e alle scuole italiane, perchè l'istruzione è un bene primario, perchè l'istruzione fa cultura, perchè la ricerca è necessaria per la competitività dell'Italia, perchè c'è gente che di scuola ci vive e che vorrebbe viverci, dal personale non docente a tutti i maestri elementari, i professori, i ricercatori, i supplenti, i ricercatori, gli associati e ovviamente anche gli ordinari, che non sono tutti baroni.
E bisogna riformare, riformare NON tagliando ma rendendo i concorsi più rigidi e trasparenti (non è possibile che un dottorando prenda la borsa solo se "ha un angelo in commissione") e magari creando una sorta di gradi di merito a seconda del voto e del numero di anni in cui ci si è laureati, ovviamente tenendo conto delle diverse votazioni tipo che variano da una facoltà all'altra.
6. Valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e museistico italiano, perchè patrimonio nazionale (se non dell'umanità), fonte non indifferente di introiti turistici e non per ultimo, immagine dell'Italia all'estero.
Tutelare l'ecologia del sistema Italia, barbaramente assediato dalla macanza di una assennata e capillare raccolta differenziata e flagellato da amministrazioni sconsiderate e da parchi nazionali smembrati a mo' di premio politico.
7. Attuare un federalismo serio, che non imponga nuove gabelle (per mettere una pezza alla propagandistica abolizione dell'Ici, sostituita adesso dal monster dell'Imu, l'Imposta Municipale Unica) ma che permetta per esempio ai sindaci di disporre di un potere sufficiente a tenere in sicurezza le nostre città.
Collegato a questo c'è il problema degli scarsissimi fondi alle forze dell'ordine che, assieme ai poteri limitati dei sindaci pongono città grandi come Milano e Roma in condizione di essere di fatto sguarnite, per non parlare poi dei piccoli comuni e delle caserme fantasma.
8. Dare di nuovo spazio, respiro e battaglia per i grandi diritti civili, dalla tutela delle differenze (in particolare verso gli immigrati e gli omosessuali, categorie differentissime, ma visti gli uni come criminali e gli altri come appestati), al diritto di vita e al diritto di morte (testamento biologico e lotta per mantenere le conquiste sull'aborto e spingerci oltre verso lo spinoso tema delle adozioni e della fecondazione artificiale).
9. Dare un'occhio alle privatizzazioni sbagliate (cito solo Trenitalia, privatizzata in parte, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti) e darsi da fare nella manutenzione di strade, ferrovie, e quant'altro sia fondamentale al buon funzionamento del territorio e non solo. Creare lavoro tramite oculate opere pubbliche (magari rendendo utilizzabili quelle concluse a metà e mai giunte a termine) e sorvegliare gli appalti affinchè non cadano nelle maglie della criminalità organizzata o di furbi imprenditori dediti più alle scalate che ad altro.
10. Ultimo ma non ultimo parlare di legalità, di lotta alle mafie e alla corruzione (e farla bene, ad esempio potenziando gli strumenti di inchiesta e non seppellendoli del tutto) e farla la legalità, non solo parlarne.

B. Credibilità, serietà, integrità (ovvero non corruzione), trasparenza e compattezza.
Se il Pdl può per assurdo essere l'esempio più paradigmatico di un partito unito e compatto (a differenza dello sformato correntismo suicida del Pd), bhe, ovviamente non può certo egersi a pietra di paragone per quanto riguarda la specchiatezza, la credibilità e la fedina penale immacolata.
La domanda ovviamente, non è tanto sul Pdl e la sua pronità al capo (nonostante teste pensanti come quella di Tremonti) ma riguarda il Pd e su come un partito possa proporsi come alternativa di governo se non è neanche consapevole di chi è, dove (e con chi) va e cosa vuole.

C. Un leader serio, concreto e carismatico.
Di credibiità e immagine, in quest'era irrimediabilmente segnata (nel bene e nel male) dal berlusconismo, è specchio il leader di un partito; un leader che non deve imbarazzare nè per le sue notti brave, nè per le sue case ad Antigua, nè per l'essere telecomandato da D'Alema, nè per una chiara e quantomai poco scenografica forma di analfabetismo di ritorno.
Un leader deve essere la guida del suo popolo e del suo partito e deve porsi l'antico compito dell'onore e del decoro, anche e a maggior ragione perchè si pone come possibile immagine vivente del suo stato nei confronti degli altri paesi.
Basti dare un'occhio al cambio di rotta dell'immagine se non che della politica statunitense dall'epoca Bush all'era Obama-Hillary.

D. L'apertura ai giovani, alle novità, alla base, all'attivismo, insomma a noi bistrattato popolo di elettori.
In una democrazia rappresentativa la rappresentanza è fondamentale, ed un partito che si rispetti deve rendere possibile ai cittadini il massimo avvicinamento possibile alla politica, in primo luogo con l'esempio (parlavo prima di onore, di coerenza e di rispettabilità non per nulla) ed in secondo luogo con la permeabilità osmotica del partito a chi del partito vuole diventare e anche a chi, da fuori, vuole proporre idee, iniziative e progetti che possano verosimilmente incarnarsi in una rivendicazione e in una bandiera (a)politica da piantare in parlamento.

Solo così un partito potrà avere la P maiuscola e uscire dalla partitocrazia del piccolo e della lotta, se non della compravendita, delle poltrone.

E voi che ne dite?
Si accolgono liberamente commenti!

- Andrea Bello -

venerdì 11 marzo 2011

Il Bidone Nucleare non lo vogliamo

Si ricomincia!
Già, perché, se nel 1987 si era fatto un passo avanti con la vittoria referendaria con l’80% di SI che votarono contro il nucleare costringendo l’Italia ad abbandonare il ricorso all’atomo quale forma di approvvigionamento energetico, a GIUGNO 2011 dobbiamo tornare a sottolineare il nostro dissenso alla scelta nucleare esprimendoci con il SI.
PERCHE’ NOI VOTIAMO SI AL REFERENDUM?

Non ti assilliamo con i costi pubblici di questa eventuale scelta.
Non ti bombardiamo con le immagini dei drammatici incidenti, anche recenti, causati dalle centrali nucleari che, ops, se hanno piccole ferite si trasformano in mostruose odissee di sofferenza, di morte umana e territoriale.
Non ti parliamo della “banale “ radioattività degli indumenti dismessi dagli operatori che ogni giorno vengono eliminati.
Non ti accenniamo neppure al boicottaggio che il Governo sta mettendo in atto per far fallire il referendum del SI, negando fondi alle energie rinnovabili già avviate nel nostro Paese.
Non ti stiamo neppure a raccontare dei lunghissimi tempi di attuazione per la costruzione di centrali nucleari che quando finiscono il loro percorso produttivo restano immobilizzati e carichi di nocività nel nostro territorio.
Non ti parliamo di questo ed altro perché, siamo sicurissimi, tu già sei informatissimo, perché hai già una tua idea ed infine perché, se hai avuto esperienze del passato sai di cosa si tratta e se sei giovane e non le conosci, sei sicuramente un giovane più consapevole delle generazioni precedenti.
Noi ci focalizziamo su alcune domande altrettanto fondamentali, gentile elettore referendario e sono:
Dove finiscono le scorie nucleari?”
Se ti senti rassicurato dalle garanzie di chi vuole spacciarti l’atomo quale soluzione del futuro, allora non ti interessa sapere che la vita delle scorie va da pochissimi secondi a migliaia di anni! Con questo semplice dubbio possiamo facilmente comprendere che, anche se si sotterrano lontane da casa tua, sono comunque vicine alla casa di chiunque altro, anche se si tratta di un oceano o di calotte polari. Il materiale di scarto, per quanto ben incelophanato in sarcofagi di cemento, non tace definitivamente, resta vivo e maledettamente aggressivo.
NOI SIAMO FAVOREVOLI AD UNA ENERGIA DI RINNOVAMENTO e l’incubo del nucleare non lo riteniamo assolutamente necessario. Anche la dove le scelte dell’Europa avevano portato ad optare per il nucleare, oggi, stanno smantellando e dismettendo tali mostruosità.
L’alternativa esiste, ma il Governo non ce la fa conoscere, anzi rinnega le possibili alternative.
Il mondo non ha confini seppure abbia dei limiti e questo ci dovrebbe impegnare nel credere che il nostro SI al referendum contro il nucleare, sarà il SI che fa la differenza. Il mondo migliore non possiamo ormai reclamarlo, nessuno ce lo costruisce considerando che anche chi sta al Governo non si preoccupa dei malefici della scelta ma solo degli aspetti economici. Soldi, traffici, illegalità!
BASTA! Ci sono milioni di cittadini che possono fare la differenza e noi siamo tra quelli
Non abbandonare i seggi a giugno, sforzati di metter il tuo SI per abolire il nucleare e costruire, insieme a noi, un futuro che ti garantisca, comunque, di 
respirare

Michela De Paolis

mercoledì 9 marzo 2011

le altre donne

Una riflessione sulla novità di questi giorni: la rinnovata mobilitazione delle donne nelle piazze italiane.
In questo Paese disorientato, preoccupato, che non sa più guardare al futuro con speranza...trova nelle donne un moto di orgoglio, di ricerca della dignità.
Ancora una volta toccherà alla donna assumersi la responsabilità del disorientamento e dello spaesamento di questo Paese. La donna è indispensabile per archiviare la vecchia politica, quella intrisa di competizione, personalismi, linguaggi violenti. Perchè le donne vivono la vita, e quindi anche la politica come condivisione, ascolto, concretezza, pratica della non-violenza.
La strada in salita che dovrà seguire sarà quella di offrire il proprio modo di vedere il mondo basato sui valori che la caratterizzano da sempre.
Le tre parole chiave potrebbero essere: cultura, identità, comunicazione.
Cultura perchè è fondamentale che le donne si facciano produttrici di cultura, cioè approfondiscano ed esprimano maggiormente la propria capacità di fare opinione, di costruire il costume, tradizioni e sani modelli di comportamento.
Identità perchè non si deve permettere che gli altri ci definiscano, che il potere decida chi siamo e come dobbiamo vivere.
Comunicazione perchè bisogna cercare la verità, pretenderla dall’informazione e cercare di capire, perchè, come dice Rosa Luxemburg, “La verità è sempre rivoluzionaria”.
Dobbiamo combattere l’indifferenza, e con coraggio decidere da che parte stare. Dobbiamo tornare alla politica intesa nel senso più nobile del termine, ossia come ricerca del bene collettivo senza i personalismi e le competitività che purtroppo contraddistinguono questo mondo.

Fiorella Fighera 

martedì 8 marzo 2011

Una nuova creatura si staglia nell'Aria!

Nasce ufficialmente il blog del circolo SEL di Mogliano Veneto, sperduta cittadina tra la San Benedetto (a.k.a il comune di Scorzè) il regno di Gentilini (a.k.a la ridente cittadina di Treviso).
Ci proponiamo solennemente di tentare un raccordo e un racconto possibile dei fermenti di Sinistra (con la S maiuscola) che pian piano il vento vendoliano sta facendo germogliare anche in questo territorio; le iniziative, le proposte, le provocazioni, i collegamenti, gli stimoli e le battaglie saranno molte e numerose e questo vuole essere un nodo ed un nucleo per provare a dare vita e a coordinare tutte le idee e proposte, nate, nasciture ed ancora da venire.
Abbiamo scelto di cominciare oggi, 8 marzo, data simbolica di un impegno trasversale per i diritti, dalle donne, ai poveri, a noi studenti disoccupati, fino ai migranti libici e alla comunità LGBT!
Questo blog si prefigge 2 obiettivi principali: informare sulle iniziative in atto e porsi come agorà online di libero scambio di opinioni e di imput che ci sforzeremo insieme di concretizzare per dare finalmente vita a qualcosa di nuovo nell'acqua stagnante della vecchia politica e dell'indifferenza che la circonda.
Che quest'aria nuova possa iniziare a riempirvi i polmoni!