Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

domenica 1 maggio 2011

“E Sempre allegri bisogna stare perché il nostro piangere fa male al Re”


Le previsioni del tempo avevano previsto pioggia su tutta l’Italia. Ma un bellissimo sole caldo ha salutato questa domenica del primo Maggio.
Piazza Caduti di Mogliano, festa delle Arti, mostra di quadri in piazza, saggio di danza delle bambine ... gazebo dei partiti ai lati della piazza... Tanta gente, perfino la banda.
Tutto perfetto e sereno..
C’è però un dettaglio, un particolare che manca, che è è sfuggito ai più, che è sfuggito anche alle istituzioni locali : oggi si festeggiano i lavoratori.
Il primo Maggio è la festa del lavoro.
Perchè avere paura di accostare il momento ludico, della festa, della partecipazione in piazza della cittadinanza ad una riflessione e quindi un riconoscimento di questa festività che riguarda tutti i cittadini: donne, uomini e giovani?
L’Articolo 1 della Costituzione mette al primo posto il tema del lavoro e recita :
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul Lavoro”.
Il fatto che molti giovani vivano la situazione del lavoro precario, che poco o nulla si stia facendo per la sicurezza nei posti di lavoro, il fatto che i diversamente abili trovino difficoltà ad essere assunti, che le lavoratrici donne siano costrette a firmare le dimissioni dal lavoro anticipatamente (e ciò grazie ad una norma a suo tempo abolita che il governo Berlusconi ha ripristinato), che l’imprenditoria giovanile non è aiutata ed incentivata, non sono forse temi che meritano di essere riconosciuti ed affrontati anche attraverso il riconoscimento del primo maggio da sempre, appunto, festa dei lavoratori?

Ritrovarsi in quanto cittadini su questioni che appartengono alla vita di tutti noi. Questa è la festa. Questa è la cultura, questa è la comunità.

Sembra però che Mogliano debba sfuggire a questo semplice principio di libertà e democrazia, sembra che la politica del panem et circenses debba farla da padrone, perchè, per dirla con Enzo Iannacci:

E sempre allegri bisogna stare perché il nostro piangere fa male al re,
fa male al ricco e al cardinale
diventan tristi se noi piangiam!”

E’ giusto far festa , ma senza dimenticare che cosa e perché si sta festeggiando, specialmente in un momento così cruciale per l’ Italia.

Combattere la diseguaglianza sociale, la precarietà , la crisi economica e produttiva
Difendere il diritto al lavoro ed i diritti nel lavoro. Per una redistribuzione del reddito.

1° Maggio 2011



Sinistra Ecologia Libertà
Circolo di Mogliano Veneto

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