Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

sabato 30 giugno 2012

Una volta per Tutti


L’ultima  riforma organica  del  diritto di  famiglia realizzata  in  Italia risale  al  1975  all’esito  di un percorso cominciato in Parlamento molti anni prima. Da allora la realtà familiare è profondamente mutata, ma non altrettanto ha fatto la legislazione. Oggi si sono affermati più modelli familiari che richiedono di norme di tutela e di riconoscimento e non consentono più di parlare di famiglia al singolare. Le persone che fanno parte  delle  nuove  famiglie  hanno  necessità  di  poter  realizzare  al  meglio  il  proprio  progetto  di  vita  e vogliono poter contribuire allo sviluppo di una società più giusta, solidale e coesa. La presente proposta di  legge, pertanto, interviene in materia di  diritto  di  famiglia  introducendo  istituti che  regolamentano le nuove famiglie che non hanno nel matrimonio il proprio fondamento. Il numero di coppie che scelgono di costruire una famiglia rinunciando ad accedere al matrimonio o che ad esso non possono accedere è in costante  aumento  da  decenni,  al  punto  che  le  famiglie  cosiddette  di  fatto  sono  una  realtà  sociale importante  e  consolidata  e  per  nulla  marginale.  La  scelta  di  non  sposarsi  può  essere  definitiva  o temporanea, ma in ogni caso queste coppie costituiscono nuclei familiari a tutti  gli  effetti, all’interno dei quali molto  spesso vi sono anche  i  figli. Tra  queste famiglie vi  sono  anche quelle formate  da persone dello  stesso  sesso  alle  quali  oggi  è  del  tutto  precluso  l’accesso  al  matrimonio.  Il  fatto  che  le  coppie formate  da  persone  lesbiche  o  gay  non  possano  scegliere  se  unirsi  in  matrimonio  determina  una situazione  del  tutto  peculiare  nella  quale  un  nucleo  familiare  viene  costretto  a  rimanere  di  fatto,  con violazione  dei  diritti  fondamentali  della  persona  ai  sensi  dell’articolo  2  della  Costituzione.  Anche all’interno delle famiglie omosessuali molto spesso sono presenti dei figli frutto di una scelta di maternità o paternità interna alla coppia o nati da precedenti relazioni  eterosessuali da un genitore che ha preso tardivamente consapevolezza della sua omosessualità.La realtà familiare è chiaramente variegata, ma mancano del  tutto nella legislazione italiana regole che riconoscano diritti, tutele, prerogative e doveri a chi compone le nuove famiglie. Peraltro il nostro paese è uno dei pochissimi all’interno dell’Unione europea e dei paesi occidentali a non aver aggiornato la sua legislazione al mutato quadro della realtà familiare. La situazione attuale è evidentemente sintomatica di una scelta ideologica e conservatrice che ha ingabbiato il diritto civile all’interno di un sistema di valori e riferimenti  che  nella  società  sono  mutati  pur  senza  dissolversi,  dal  momento  che  le  nuove  famiglie costituiscono  un  sistema  di  relazioni,  affetti  e  solidarietà  che  danno  nuova  e  rinnovata  linfa all’organizzazione  sociale  e  allo  Stato  che  riconoscono  nelle  famiglie  un  fondamento  cellulare  della società.Gli  altri  paesi  che  hanno  una  tradizione  civile  e  giuridica  comune  all’Italia  hanno  dato  pieno riconoscimento legislativo alle nuove famiglie, attraverso disposizioni normative e la creazione di istituti che hanno  nomi  e contenuti  in  parte  differenti  tra  loro,  ma  che  sono  raggruppabili  per  caratteristiche comuni.Ad  un  primo  livello  vi  è  la regolamentazione delle  famiglie di fatto. Non si  tratta mai  di  una  disciplina organica, ma di un nucleo minimo di disposizioni che garantiscono una serie di prerogative in occasione di  vicende  della  vita  spesso  imprevedibili,  come  ad  esempio  problemi  di  salute  che  comportano l’impossibilità  momentanea  o  definitiva  di  intendere  e  di  volere  e  richiedono  che  vengano  rimesse  al partner  scelte  non derogabili,  oppure  che  tutelano  il  partner  debole  della  coppia  in  occasione  di  una eventuale crisi familiare.Ad  un  secondo  livello  vi  è  la  creazione  di  un  istituto  a  cui  la  coppia  può  accedere  attraverso  la sottoscrizione di un contratto con il quale si  riconoscono diritti, doveri e prerogative di  natura personale oltre  che  patrimoniale,  e  che  si  differenzia  dal  matrimonio  in  termini  quantitativi  e  in  relazione  alle modalità di rottura del rapporto.Ad  un  terzo  livello  troviamo  il  matrimonio,  al  quale  in  alcuni  casi  possono  accedere  anche  le coppie omosessuali.  Il  numero  di  paesi  che  hanno  aperto  il  matrimonio  alle  famiglie  omosessuali  sono  in numero  crescente,  ma  ve  ne  sono  alcuni  che hanno  scelto  di  creare  un istituto  riservato alle  famiglie omosessuali, coincidente in tutto o in gran parte con il  matrimonio dal  quale però differisce nel nome. I due  paesi  che  hanno  scelto  questa  soluzione  sono  la  Germania,  dove  la  Eingetrage Lebenspartnerschaft  presenta  delle  differenze  rispetto  al  matrimonio,  e  il  Regno  Unito,  dove  la  Civil Partnership è sovrapponibile al matrimonio.In alcuni paesi vengono  regolamentate a parte altre realtà di  tipo non familiare che si concretizzano in una convivenza a fini solidaristici. Ad esempio in Belgio esistono i cosiddetti contratti di coabitazione, che favoriscono la scelta di  due o più persone di  coabitare per  offrirsi reciproca assistenza  o compagnia o per  condividere le spese di  conduzione della casa, attraverso l’attribuzione alla convivenza di vantaggi fiscali, risparmi sulle utenze o benefici di altra natura. Tali contratti di grande utilità sociale, non hanno a che  fare  con  il  fenomeno  familiare  ed  è  opportuno  rimarcarne  la  differenza  dagli  istituti  giuridici  che regolano  le  famiglie.  Alla  base  della  scelta  di  costituire  una  famiglia,  infatti,  vi  è  un  progetto  di  vita comune  non  legato  a  situazioni  contingenti  o  stati  di  necessità,  che  spesso  -anche  se  non necessariamente- include anche  la  scelta  di  diventare  genitori.  La coabitazione  cui  possono dare  vita due o più studenti o persone anziane rappresenta quindi una realtà sostanzialmente diversa.La presente proposta di legge muovendosi nella stessa scia dei paesi sopra citati di pari tradizione civile e  giuridica  dell’Italia,  introduce  una  legislazione  che  valorizza  tutte  le  famiglia,  eterosessuali  e omosessuali, di cui riconosce il valore e la rilevanza sociale.Innanzitutto vengono introdotte disposizioni minime che attribuiscono garanzie e diritti alla coppie di fatto che intendono rimanere tali. È importante, come ha ricordato più volte la Corte costituzionale, rispettare la libertà di chi sceglie di non accedere ad alcun istituto giuridico tra quelli approntanti dall’ordinamento, evitando così che lo Stato si ingerisca in una scelta personale ben oltre quanto impongano di fare doveri di  solidarietà sociale. Alle coppie di  fatto sono riconosciute garanzie  e diritti con particolare riferimento alle  situazioni  di  bisogno.  Le  disposizioni  di  questa  legge,  che  non  costituiscono  una  disciplina sistematica,  vanno  ad  aggiungersi  a  quelle  già  esistenti,  come  ad  esempio  in  materia  di  nomina  di amministratore di  sostegno  dove  il  legislatore  ha  previsto  che  il  giudice  in  assenza  di  una  scelta  del beneficiario nomini amministratore il coniuge o il convivente more uxorio, prima di tutti gli altri parenti.Viene  altresì  introdotto  il  Patto  Civile  di  Solidarietà  che  consente  a  due  persone,  anche  dello  stesso sesso, di  stipulare un accordo allo  scopo di  regolare i rapporti  personali e patrimoniali relativi alla  loro vita  in  comune.  Si  tratta  di  uno  strumento  contrattuale  che  offre  ampia  libertà  e  autonomia  di organizzazione alle parti che lo contraggono, pur richiedendo loro il rispetto del dovere di collaborare alla vita di  coppia, in ragione delle proprie capacità e possibilità. Le parti  del patto civile di solidarietà sono equiparate ai  coniugi  in  materia di successioni,  di  diritto al  lavoro  e  di  disciplina  fiscale e  previdenza. Viene  anche  riconosciuta  la  possibilità  per  una  delle  parti  di  adottare  i  figli  dell’altra  in  assenza  di riconoscimento da parte dell’altro genitore naturale.Infine questa legge introduce l’Unione civile, che è un istituto con il medesimo contenuto di diritti, doveri e prerogative del matrimonio, al quale possono accedere solo le coppie formate da persone dello stesso sesso. Occorre premettere che in recenti sentenze la Corte costituzionale (sent. n. 138 del 2010) e la Corte di cassazione (sent. n. 4184 del 2012) hanno finalmente riconosciuto attraverso l’interpretazione  del  diritto  vigente  che  le  persone  lesbiche  e  gay  hanno  un  diritto  fondamentale  ad essere  tutelate  quando  decidono  di  formare  una  famiglia.  Secondo  i  giudici  il  matrimonio  sarebbe possibile anche tra due donne e tra due uomini e il Parlamento ha ogni potere di aprirlo alle coppie dello stesso sesso.L’interpretazione  che  i  supremi  giudici  italiani  hanno  dato  della  Costituzione  e  dei  principi  che sovraintendono  al  nostro  ordinamento  rispecchia  perfettamente  quanto  previsto  dalla  Carta  dei  diritti fondamentali dell’Unione europea (cosiddetta Carta di Nizza), la quale vieta la discriminazione in ragione dell’orientamento  sessuale  della  persona  e  consente  i  matrimoni  tra  persone  dello  stesso  sesso  e  il mutato orientamento della Corte europea dei diritti dell’uomo, la quale nell’interpretare la Convenzione, ha da ultimo riconosciuto che la vita delle coppie omosessuali costituisce vita familiare e che anche esse possono accedere al matrimonio (sentenza Schalk and Kopf contro Austria del 2010).Pur  nella  convinzione  che  l’apertura  del  matrimonio  alle  coppie  omosessuali  è  l’unico  traguardo  di uguaglianza  e pari  dignità  per  le famiglie omosessuali, essendo il matrimonio un  diritto fondamentale, questa proposta di legge introduce il già citato istituto dell’Unione civile.La  scelta  di  creare  un  istituto  riservato  alle  coppie  dello  stesso  sesso  con  lo  stesso  contenuto  del matrimonio,  anziché aprire  l’accesso  al  matrimonio,  ha  l’obiettivo  di  superare l’attuale  situazione  nella quale la dignità sociale è negata o contrastata e di consentire che nel  Paese e  nella classe politica si determini un cambiamento culturale che al momento non è perfettamente compiuto.





mercoledì 27 giugno 2012

Sinistra Ecologia Libertà accanto alla Cgil in piazza oggi a Treviso


Sinistra Ecologia Libertà condivide le ragioni di mobilitazione alla base del presidio che oggi la CGIL terrà alle 17,30 in piazza dei Signori a Treviso davanti alla Prefettura, alla quale parteciperà, contro la riforma del Lavoro del Governo  Monti. La riforma sul lavoro che in questi giorni il parlamento sta approvando  a colpi di fiducia secondo la Fornero ' toglie gli alibi agli imprenditori per non investire', cioè consente una maggior facilità di licenziamento che, secondo le bizzarre teorie del Governo, dovrebbe portare alla crescita economica. Questa riforma significherà un ulteriore impoverimento sociale del lavoro, ignorando che la crisi è proprio figlia di una svalutazione sociale del lavoro. E non produrrà alcuna crescita, ma soltanto grandi diminuzioni.
Il sottosegretario Polillo ancora una volta si fa interprete esplicito della vulgata ideologica per la quale la crisi è colpa dei lavoratori, che dovrebbero rinunciare alle ferie e ad uno stipendio troppo alto. Le statistiche, e la realtà quotidiana, ci dicono invece che i salari italiani sono  i più bassi d?Europa, la disoccupazione in crescita e i consumi interni tracollano. Bisognerebbe colpire i grandi patrimoni e tassare i grandi redditi e le grandi rendite, alleggerendo il carico fiscale sulle famiglie affinché riparta la domanda interna. Cioè redistribuire la ricchezza, che invece si sta sempre più polarizzando tra una massa di impoveriti e pochi ricchi che restano esonerati dai morsi della crisi.
Per uscire dalla crisi bisogna che l'Europa recuperi il suo slancio unitario e solidale e finalmente si democratizzi. La politica di austerità imposta ai Governi dall?egemonia tedesca realizza invece una spirale perversa: aumentando le tasse e riducendo i diritti e gli stipendi dei lavoratori si provoca la recessione economica e la diminuzione delle entrate fiscali, portando a nuovi inasprimenti fiscali e a nuova recessione. E' l'avvitamento della crisi che si è realizzato in Grecia e che si vorrebbe riproporre in Italia.
Le priorità di intervento sul mondo del lavoro è la riduzione della precarietà, che condanna una intera generazione ad un futuro incerto e ad un presente instabile, e politiche per la creazione di posti di lavoro. Per questo servirebbe un piano per il lavoro verde che metta al centro la più urgente opere pubblica della quale il paese ha bisogno: la manutenzione del territorio. E rivedere gli ammortizzatori sociali attraverso l'introduzione del reddito minimo garantito, sul quale SEL inizierà a breve una campagna per una proposta di legge di iniziativa popolare.

Luca De Marco
coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà

venerdì 22 giugno 2012

Emendamenti di Sinistra Ecologia Libertà al Bilancio 2012 della Provincia



Il Consiglio Provinciale che si riunirà il giorno 28 giugno 2012 avrà al suo primo punto l'esame e l'eventuale approvazione del Bilancio di previsione  dell’anno corrente ed il pluriennale 2012 -2014 insieme ad altri documenti allegati tra cui il Piano Opere Pubbliche. 

Manifestiamo una profonda delusione e denunciamo come grave inadempienza  la totale assenza  della somma necessaria  per l'ampliamento del Liceo “ Giorgione “ di Castelfranco Veneto . Si tratta di  un intervento pubblico urgente e prioritario ormai da anni, in quanto l’attuale  struttura è ormai fatiscente. Possiamo dire che per nostro merito il problema è stato spesso portato all’ attenzione  sia dell'Assessore alla Edilizia Scolastica che al Presidente Muraro , come una delle opere principali di intervento da inserire nella programmazione triennale dell'Ente .
Tante promesse sono state fatte , anche sulla stampa, ma nulla di concreto è stato mai attuato . Crediamo che Gli studenti del Liceo per molti anni saranno costretti ancora a vivere una grande situazione di disagio. Di sicuro continueremo a lottare affinché si ponga la parola fine a questa vergogna.


Il Bilancio anno 2012 ci appare alquanto lontano dalle vere esigenze dei cittadini trevigiani , lontano dalla realtà che ci circonda.

Un bilancio teso semplicemente a far "apparire "la Giunta Lega Pdl , capace di governare la nostra Provincia, ma concretamente ed esclusivamente concentrato , in via prioritaria , sulla prosecuzione della solita e spesso noiosa attività di propaganda sulle ben poche e spesso inesatte virtù del governo della Provincia di Treviso.


Le vere bellezze della nostra provincia sono ben altre e le difficoltà da affrontare anche a causa di un lungo mal governo , sono tante.

Una provincia in cui abbondano problemi di difficoltà economica reale delle famiglie, una disoccupazione viva e presente e non molto distante come percentuale  da quelle di altre province italiane.

Un territorio, il nostro, dove i giovani vivono, come molti loro coetanei di tutta italia , il dramma e l'incertezza di una precariato diffuso e di un futuro difficile.

Un territorio che  vanta ben altri record, tra cui quello dove esistono un grandissimo numero di cave la cui attività estrattiva per anni è stata ed è ancora una grande entrata economica per la Lega, a scapito della sicurezza e bellezza del nostro territorio e dove ormai il cemento e l'asfalto sono diventati il paesaggio grigio più frequente .

A queste realtà  si è invece continuata in una politica nella gestione della marca trevigiana , rivolta molto spesso a mantenere un " potere " quasi precostituito e blindato da anni di guida Lega e Pdl , che di fatto ha reso la Provincia di Treviso un ente percepito dai cittadini " inutile e costoso" , quando poi, lo stesso, potrebbe avere delle funzioni nettamente diverse e soprattutto aperto alle vere esigenze di un territorio ormai ferito e che non sarà mai più come prima.

A tal proposito abbiamo fin dall'inizio proposto alla Giunta provinciale una serie di problemi “ vicini “ ai cittadini che devono vedere nella Provincia un Ente sempre al loro fianco. Fino a quando l'ente provincia esisterà , continueremo nella nostra attenta e precisa denuncia dei veri sprechi insieme ad una innata attenzione per i più deboli, i cittadini in difficoltà e nella strenua difesa del territorio dove viviamo , contro la rendita finanziaria che con la sua svendita produce.

I nostri  sei emendamenti che presenteremo al Bilancio ,  cercheranno di porre la massima attenzione verso chi è in difficoltà economica a causa della evidente crisi che ci circonda e ponendoci anche come problema (non di poca importanza)  la sicurezza di migliaia di cittadini che usano la bicicletta come mezzo principale, cercando anche con il relativo incentivo all'uso di tale mezzo , a contribuire a migliorare la nostra salute.
Quattro  emendamenti, saranno presentati per la costituzione immediata di un FONDO ANTICRISI da dedicare alle persone con evidenti problemi di povertà . Una somma di 220 mila euro da mettere a disposizione immediatamente per i poveri della nostra Provincia , attingendo alle spese legali, a quelle della comunicazione e alla quota di adesione che la Provincia paga all'associazione Leghista degli Enti Locali (CONORD) . Inoltre punteremo su un aumento delle sanzioni derivanti dalla attività di Cava e da quelle derivanti dalla violazione del codice della strada;


Un  emendamento sarà presentato per la costituzione di un FONDO PER IL MICROCREDITO il cui scopo sarà quello di aiutare lavoratori , pensionati , disoccupati e famiglie nella condizione di affrontare spese urgenti e spesso non previste ( spese sanitarie, affitto di casa, rette scolastiche etc) , attraverso l'erogazione di piccoli prestiti “ sociali “ con una restituzione in piccolissime rate e con una durata di due o tre anni e senza alcun interesse o garanzia da presentare. La somma prevista è di 50 mila euro per l'anno 2012  ricavabile tramite un auspicato aumento delle sanzioni amministrative in materia di tutela ambientale.

Ultimo, ma non meno importante, è un emendamento per far installare sulle strade provinciali , una idonea cartellonistica stradale per porre maggiore attenzione ai ciclisti che percorrono le strade insieme ad una campagna che incentivi l'uso della bicicletta come mezzo prioritario per i piccoli e medi spostamenti .
La somma prevista sarà di circa 30 mila euro e prevediamo che la Provincia la possa trarre dall'aumento delle sanzioni sullo smaltimento dei rifiuti .

L 'intero pacchetto di emendamenti se approvati , porterà ai cittadini trevigiani in evidente difficoltà , la somma totale di :

66o mila euro per il fondo Anticrisi
15o mila euro per il Microcredito

mentre per quanto attiene la sicurezza dei ciclisti , 90 mila euro in tre anni.

 


Gruppo Provinciale Sinistra Ecologia Libertà Treviso





martedì 19 giugno 2012

Orgoglio dell'identità


“Siamo diversi, ma siamo uguali” diceva Nanni Moretti nel film “Palombella rossa”, datato 1989, riferendosi alla crisi dell’allora Partito Comunista che di lì a poco avrebbe travolto il destino della sinistra italiana, precedente allo scandalo di tangentopoli, in cui di fatto venne azzerato ufficialmente il partito socialista italiano, e regalando un profondo senso di smarrimento all’ elettorato di sinistra progressivamente deflagrato in mille piccoli universi, che a tutt’oggi fanno fatica ad incontrarsi. Ma se questa crisi di identità, politica e personale di Moretti voleva riferirsi ad un fattore ideologico e culturale che mettesse in discussione quel partito (il PCI) e il disagio di un militante/persona che vuole a tutti costi un miglioramento sociale e umano (le parole sono importanti, chi parla male pensa e vive male!), in che modo la sinistra italiana non ha saputo cogliere al balzo questa provocazione nel senso più positivo del termine? Provocazione che, in questo caso, non significa distruzione a mio parere, tutt’altro. In che modo non si è saputo cogliere un progressismo necessario per ristabilire una credibilità politica ed intellettuale? Come è possibile che nelle battaglie per i diritti civili la moderna e democratica Italia sia agli ultimi posti della classifica Europea? Perché parlo di essere progressisti? Credo che in Italia purtroppo una certa classe politica della sinistra italiana non abbia saputo stare al passo con i movimenti e non li abbia sostenuti abbastanza oppure pronta a prendersene meriti quando non gli spettavano (penso ad esempio ai referendum sull’acqua pubblica).

Pochi giorni fa a Bologna è sfilato un grande corteo di manifestanti pacifici e orgogliosi della propria personalità che purtroppo è passato inosservato, snobbato dai media ma anche e soprattutto da buona parte del mondo politico, il Pride. Una manifestazione gioiosa e serena nella quale non c’è più neppure bisogno di quella caratterizzazione nel nome della stessa che a molti fa storcere il naso; segnale questo a mio parere importante per le sorti del movimento, è la volontà di far capire che non esiste una minoranza e che la crisi dei DIRITTI civili riguarda tutti. Soprattutto in questa Italia piena di ignoranza e di pregiudizi. Come un Moretti perduto nell’identità a cui sono venuti a mancare i valori e le sicurezze per realizzarsi ed essere persone migliori, la sinistra italiana deve ripartire proprio da qui. Perché la questione dei diritti è fondamentale per una questione identitaria: chi sono i diversi? perché ci si scandalizza di fronte a delle persone che non compiono alcun atto criminoso mentre su altri fatti più gravi restiamo tranquillamente indifferenti ogni giorno?
L’ orgoglio dell’identità è un tema che riguarda tutti e che Sinistra, Ecologia e Libertà deve portare avanti senza essere intimorita da pregiudizi di alcun tipo per portare avanti una buona politica che si batta per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto e la presentazione di una legge di iniziativa popolare nella quale si preveda il riconoscimento delle unioni civili, con gli stessi diritti fra coppie omosessuali e coppie eterosessuali, perché non esistono persone diverse ma l’importanza e la ricchezza delle diversità.


Rocco D'Aguanno

sabato 16 giugno 2012

Coinvolgere la città nella modifica del territorio




Non si riesce a capire il perché quando si deve approntare un opera pubblica che possa impattare in modo violento in un contesto abitativo e non solo , non si pongano mai i cittadini nella condizione di essere chiamati per conoscere il loro parere su di essa , visto che sono loro che poi per primi ne subiscono le reali conseguenze molto spesso negative e poche volte positive. Quello che sta avvenendo a Mogliano Veneto con il completamento della Tangenziale Nord che collegherà il passante di Mestre con il Terraglio o Pontebbana , ne è il classico esempio.
Due rotonde, una striscia di cemento enorme e 9 milioni di Euro finanziati dalla Regione Veneto e da CAV che vanno a costituire un ulteriore esempio di una cattiva programmazione urbanistica della Regione Veneto ( lega -pdl ) Provincia di Treviso ( lega -pdl ) e Comune di Mogliano Veneto ( lega e pdl e altri).
Se qualcuno spiegasse ai cittadini il motivo di procedere con la costruzione di ulteriore asfalto e cemento nella nostra città , dovrebbe dire anche il perchè . Come si fa a dichiarare (unica motivazione data dal vice sindaco Boarina) , che sia il notevole traffico presente causato dai mezzi su gomma che dal passante di Mestre attraversano la città di Mogliano per raggiungere il Terraglio, a giustificazione di questo intervento?
Non può essere solo questo un valido motivo , perché altre soluzioni possono essere adottate ( come ad esempio un semplice e meno costoso allargamento di altre strade limitrofe). Perché continuare a sacrificare prezioso terreno agricolo su cui si costruirebbe la nuova tangenziale , senza che vi sia un reale beneficio all'utenza?
Perché edificare una orribile rotonda dinanzi ad uno splendido lato della città rappresentato da Villa Boldini?
Perchè i cittadini non sono stati consultati in maniera diretta nell’ambito di una reale progettazione partecipata? Un’opera pubblica si rende necessaria se risponde alle reali richieste della città e preveda sì i costi, ma soprattutto i benefici per la collettività.
Per questi motivi diciamo no alla costruzione della Tangenziale Nord di Mogliano Veneto e lo faremo presentando una immediata interrogazione a Muraro per cercare di fermare i lavori , ritenendo che se dovevano essere spesi quasi 10 milioni di euro , potevano essere investiti in ben altre opere “ utili “ per la nostra città e non in una inutile e orribile lingua di asfalto di cui ne avremmo fatto volentieri a meno.

Luigi Amendola Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà Provincia di Treviso



mercoledì 13 giugno 2012

Reddito Minimo Garantito : la Proposta di Legge di Sinistra Ecologia Libertà


Proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del Reddito Minimo Garantito 

Art. 1.
                                                (Istituzione del reddito minimo garantito)
1. Al fine di dare attuazione al diritto fondamentale sancito dall’articolo 34 della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea e ai principi di cui agli articoli 2, 3, 4 e 38 della Costituzione è
istituito il reddito minimo garantito.
2. Il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare la marginalità, garantire la dignità della
persona e favorire la cittadinanza, attraverso l’inclusione sociale per gli inoccupati, i disoccupati e i
lavoratori precariamente occupati, quale misura di contrasto alla disuguaglianza e all’esclusione
sociale nonché quale strumento di rafforzamento delle politiche finalizzate al sostegno economico,
all’inserimento sociale dei soggetti maggiormente esposti al rischio di marginalità nella società e
nel mercato del lavoro.
3. Le prestazioni del reddito minimo garantito costituiscono livelli essenziali concernenti i diritti
sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’art. 117, comma 2,
lettera m) della Costituzione.
4. Entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge è emanato un regolamento
d’attuazione ai sensi dell’art. 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del
Presidente del Consiglio dei Ministri.
                                                                              Art. 2.
(Definizioni)
1. Ai fini di cui alla presente legge si intende per:
a) «reddito minimo garantito»: quell’insieme di forme reddituali dirette ed indirette che mirano ad
assicurare un’esistenza libera e dignitosa; le forme reddituali dirette consistono nell’erogazione di
somme di denaro, quelle indirette nell’erogazione di beni e servizi in forma gratuita o agevolata da
parte di Stato, Enti territoriali, enti pubblici e privati convenzionati;
b) «centri per l’impiego»: le strutture previste dal decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469;
c) «nucleo familiare»: l’insieme delle persone che dividono una medesima abitazione che,
indipendentemente dalla composizione anagrafica, formano una relazione di coniugio o del tipo
genitore-figlio;
d) «lavoratori autonomi»: i lavoratori che prestano attività lavorativa senza vincoli di
subordinazione e che sono titolari di partita IVA;
e) «lavoratori a tempo parziale»: i lavoratori che prestano attività di lavoro subordinato con un
orario di lavoro inferiore a quello normale individuato all'articolo 13, comma 1, della legge 24
giugno 1997, n. 196, e successive modificazioni, o l'eventuale minor orario normale fissato dai
contratti collettivi.
Art. 3.
(Reddito minimo garantito)
1. Il reddito minimo garantito, quanto alla forma reddituale diretta, consiste nella erogazione di un
beneficio individuale in denaro pari a 7200 euro l’anno, da corrispondere in importi mensili di 600
euro ciascuno, rivalutate annualmente sulla base degli indici sul costo della vita elaborati
dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT).
2. La persona ammessa a beneficiare del reddito minimo garantito riceve altresì un contributo
parziale o integrale per fronteggiare le spese impreviste, secondo i criteri e le modalità stabilite dal
regolamento d'attuazione di cui all'articolo 1, comma 4.
3. Le somme di cui al comma 1 sono ricalcolate secondo i coefficienti di cui all’allegato A, in
ragione del numero dei componenti del nucleo familiare a carico del beneficiario.
4. L’erogazione in denaro del reddito minimo garantito, per ogni nucleo familiare, è pari alla
somma di cui al comma 1, maggiorata secondo i coefficienti di cui all’allegato A. Il regolamento
d’attuazione di cui all’articolo 1, comma 4 disciplina le modalità di erogazione in presenza di
minorenni o di più aventi diritto all’interno del nucleo familiare, assicurando il principio di pari
trattamento tra i coniugi e tra tutti gli aventi diritto.
5. Le prestazioni di cui al comma 1 non sono cumulabili dai soggetti beneficiari con altri trattamenti
di sostegno al reddito di natura previdenziale, ivi compresi i trattamenti di cassa integrazione,
nonché con gli altri trattamenti assistenziali erogati dallo Stato indicati dell'elenco di cui all'allegato
B.
6. Le prestazioni previste dal comma 1 sono personali e non sono cedibili né trasmissibili a terzi.
7. Le funzioni amministrative di cui alla presente legge, tenuto conto dei criteri di sussidiarietà,
differenziazione e adeguatezza, sono attribuite ai centri per l’impiego. La domanda di reddito
minimo garantito va presentata al centro per l’impiego del luogo di residenza del richiedente. Il
centro per l’impiego acquisisce la documentazione necessaria e provvede nel termine di dieci
giorni. In caso di mancata risposta la domanda si intende accolta, fatta salva la facoltà di revoca del
beneficio in caso di adozione tardiva del provvedimento di reiezione della domanda. Il regolamento
d’attuazione di cui all’articolo 1, comma 4 disciplina le modalità di presentazione, anche telematica,
delle domande e stabilisce gli ulteriori compiti dei centri per l’impiego.
Art. 4.
(Soggetti beneficiari e requisiti)
1. Sono beneficiari del reddito minimo garantito coloro che, al momento della presentazione
dell’istanza per l’accesso alle prestazioni di cui all’articolo 3, siano in possesso dei seguenti
requisiti:
a) residenza sul territorio nazionale da almeno ventiquattro mesi;
b) iscrizione alle liste di collocamento dei centri per l’impiego, salvo che si tratti di lavoratori
autonomi, di lavoratori a tempo parziale, oppure di lavoratori che hanno subito la sospensione della
retribuzione nei casi di aspettativa non retribuita per gravi e documentate ragioni familiari ai sensi
dell’articolo 4 della legge 8 marzo 2000, n. 53;
c) reddito personale imponibile non superiore ad 8 mila euro nell’anno precedente alla
presentazione dell’istanza;
d) reddito del nucleo familiare in cui il soggetto richiedente è inserito non superiore all’ammontare
stabilito dal regolamento d’attuazione di cui all'articolo 1, comma 4. Il regolamento opera un
ragionevole bilanciamento tra il carattere individuale dell’attribuzione e criteri di equità e
solidarietà sociale;
e) non aver maturato i requisiti per il trattamento pensionistico;
f) non essere in possesso a livello individuale di un patrimonio mobiliare o immobiliare superiore a
quanto stabilito dal regolamento di attuazione di cui all’articolo 1, comma 4. Il regolamento assicura
che nella determinazione della soglia patrimoniale oltre la quale si perde il diritto al reddito minimo
garantito non si tenga conto della titolarità della casa di prima abitazione, né degli altri beni mobili e
immobili necessari alla soddisfazione dei bisogni primari della persona, come indicati dall'art. 5,
comma 2.
Art. 5.
(Compiti delle regioni e degli enti locali)
1. In sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
e successive modificazioni, sono definite, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, le linee guida per il riconoscimento e l’erogazione di prestazioni di reddito minimo
garantito nelle forme dirette e indirette, ulteriori e aggiuntive rispetto a quanto previsto dall’art. 3.
2. Le linee di guida di cui al comma 1 stabiliscono le modalità con cui:
a) garantire la circolazione gratuita, previo accordo con gli enti e con i soggetti privati interessati,
sulle linee di trasporto pubblico locale e regionale su gomma, rotaia e metropolitane;
b) favorire la fruizione di attività e servizi di carattere culturale, ricreativo o sportivo;
c) contribuire al pagamento delle forniture di pubblici servizi;
d) garantire la gratuità dei libri di testo scolastici;
e) erogare contributi per ridurre l’incidenza del costo dell’affitto sul reddito percepito nei confronti
dei soggetti beneficiari di cui all’articolo 4, titolari di contratto di locazione;
f) garantire la gratuità delle prestazioni sanitarie;
g) erogare somme in denaro aggiuntive rispetto a quelle di cui all’articolo 3, tenuto conto delle
particolari esigenze di protezione e sostegno nei differenti contesti territoriali.
3. Le regioni che intendono partecipare al raggiungimento degli obiettivi definiti nelle linee guida di
cui al comma 1, di concerto con i comuni e gli enti locali, stabiliscono un piano d’azione annuale e
un piano d’azione triennale, nel quale definiscono la platea dei beneficiari e il contenuto dei diritti
da garantire che eccedono i livelli essenziali di cui all’articolo 3.
Art. 6
(Durata del beneficio e obblighi del beneficiario)
1. Il provvedimento di concessione del reddito minimo garantito ha una durata di dodici mesi. Alla
scadenza del periodo indicato il beneficiario che intenda continuare a percepire il reddito minimo
garantito è tenuto a ripresentare la domanda al centro per l'impiego competente con le modalità
stabilite dal regolamento d'attuazione di cui all'articolo 1, comma 4.
2. Il beneficiario è tenuto a comunicare tempestivamente al centro per l'impiego, con le modalità
stabilite dal regolamento d'attuazione di cui all'articolo 1, comma 4, ogni variazione della propria
situazione reddituale, lavorativa, familiare o patrimoniale rilevante ai fini dell'erogazione del
reddito minimo garantito.
Art. 7
(Sospensione, esclusione e decadenza dalle prestazioni)
1. Nel caso in cui uno dei beneficiari di cui all’articolo 4, comma 1, all’atto della presentazione
dell’istanza o nelle successive sue integrazioni, dichiari il falso in ordine anche ad uno solo dei
requisiti previsti, l’erogazione delle prestazioni di cui all’articolo 3 è sospesa e il beneficiario
medesimo è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito ed è escluso dalla possibilità
di richiedere l’erogazione di tali prestazioni, pur ricorrendone i presupposti, per un periodo doppio
di quello nel quale ne abbia indebitamente beneficiato.
2. Il beneficiario decade dal reddito minimo garantito al compimento dell’età di 65 anni ovvero al
raggiungimento dell’età pensionabile.
3. La decadenza dalle prestazioni di cui all’articolo 3 opera nel caso in cui il beneficiario venga
assunto con un contratto di lavoro subordinato o parasubordinato, ovvero nel caso in cui lo stesso
svolga un’attività lavorativa di natura autonoma, ed in tutti i casi, qualora percepisca un reddito
imponibile superiore alla soglia di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c).
4. La decadenza opera altresì nel caso in cui il beneficiario rifiuti una proposta di impiego offerta
dal centro per l’impiego territorialmente competente.
5. Non opera la decadenza di cui al comma 4 nella ipotesi di non congruità della proposta di
impiego, ove la stessa non tenga conto del salario precedentemente percepito dal soggetto
interessato, della professionalità acquisita, della formazione ricevuta e del riconoscimento delle
competenze formali e informali in suo possesso certificate dal centro per l’impiego territorialmente
competente attraverso l’erogazione di un bilancio di competenze.
6. In caso di rifiuto, di sospensione o di decadenza dalle prestazioni di cui all’articolo 3 i centri per
l’impiego rendono un provvedimento motivato da notificare all’interessato. Tutte le controversie
relative alla presente legge sono esenti da spese.
Art. 8
(Oneri derivanti dal reddito minimo garantito)
1. Il reddito minimo garantito è erogato dall’INPS a seguito di comunicazione del centro per
l’impiego competente.
2. A tal fine sono trasferite dal bilancio dello Stato all'INPS le somme necessarie, con conguaglio,
alla fine di ogni esercizio, sulla base di specifica rendicontazione.
3. Per il finanziamento del reddito minimo garantito di cui all'articolo 3 è istituito un Fondo presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in cui confluiscono dotazioni provenienti dalla fiscalità
generale.
Art. 9
(Delega al Governo in materia di riordino della spesa assistenziale)
1. Il Governo è delegato, entro il termine di novanta giorni dall'entrata in vigore della presente
legge, a riordinare la disciplina delle prestazioni assistenziali erogate dallo Stato di cui all'allegato
B, in modo da renderle coerenti con l'istituzione del reddito minimo garantito prevista nella presente
legge.
Art. 10
(Delega al Governo in materia di ammortizzatori sociali)
1. Il Governo è delegato, entro il termine di novanta giorni dall'entrata in vigore della presente
legge, a riformare la disciplina degli ammortizzatori sociali, in modo tale da introdurre un sussidio
unico di disoccupazione, esteso a tutte le categorie di lavoratori in stato di disoccupazione,
indipendentemente dalla tipologia contrattuale di provenienza e dall'anzianità contributiva e
assicurativa.
Art. 11
(Delega al Governo in materia di istituzione del salario minimo garantito)
1. Il Governo è delegato, entro il termine di novanta giorni dall'entrata in vigore della presente
legge, a stabilire le modalità di determinazione del compenso orario minimo applicabile a tutti i
rapporti aventi ad oggetto una prestazione lavorativa, inclusi quelli di natura parasubordinata e
quelli con contenuto formativo.
2. Il salario base dei lavoratori dipendenti e parasubordinati non può essere determinato in misura
tale che il reddito del lavoratore risulti inferiore a quello che risulterebbe dall'applicazione del
compenso orario minimo di cui al comma 1.

ALLEGATO A – Coefficienti di maggiorazione dl reddito minimo garantito in ragione del
numero di familiari a carico.
Numero di componenti Coefficiente Beneficio erogato
1 1 600
2 1,66 1000
3 2,22 1330
4 2,72 1630
5 3,16 1900

ALLEGATO B – Prestazioni assistenziali erogate dallo Stato oggetto di riordino.
Denominazione
della misura
Riferimento legislativo
Assegno sociale Legge 335/95
Pensione sociale Art. 26, legge 153/69
Assegno ai nuclei familiari
numerosi
Art. 65 legge 488/1998
Assegno di maternità di base Art. 74 del D.Lgs. 151/2001
Pensione di inabilità Legge 118/1971
Indennità di frequenza Legge 118/1971
Assegno di invalidità Legge 118/1971
Pensione per i ciechi Legge 66/1962
Pensione ai sordi Legge 381/1971
Social card minori Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112
convertito con modificazioni nella legge
133/2008
Social card anziani Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112
convertito con modificazioni nella legge
133/2008  



venerdì 8 giugno 2012

un uomo indignato




Guardando i miei figli mi chiedo spesso , ma il mondo che un giorno incontreranno veramente cosa gli potrà offrire? .
Come potranno affrontare la vita ? Come riusciranno a realizzare i loro sogni nel cassetto ?.
Ammetto nel profondo una grande angoscia e cerco subito di cancellare dalla mia testa questo pensiero .
Penso che moltissimi vivono questa preoccupazione ora con grande e penosa angoscia.
Da anni ormai non esiste un vero stato sociale che permette a tutti ed in modo giusto , di poter accedere ai propri sogni e desideri.
Viviamo in un paese che per due decenni ha mostrato a tutti un mondo di plastica , irreale e lontanissimo dalla realtà. Un mondo dove essere una velina o un partecipante al grande fratello ti da libero accesso al denaro , alla notorietà ed al successo. Spesso alla semplice domanda del numero delle Regioni Italiane e dei loro nomi si producono risposte da Zelig.
Abbiamo una Istruzione che cade a pezzi e che miracolosamente si sorregge spesso sulla buona volontà ed impegno di chi vi lavora .
Non investiamo nulla nella Ricerca e nella Cultura , non a caso nelle prime 200 Università del mondo ne abbiamo appena due in classifica .
Però siamo tra i primi 8 paesi al mondo negli investimenti in spese militari .
Strano e assurdo il nostro paese , siamo pieni di enorme volontà e tenacia ma purtroppo questa con gli anni si sta purtroppo affievolendo sopratutto nei giovani.
Chiediamoci a come pensare di poter crescere veramente se non si punta seriamente su di loro?
E' mai possibile alcuni ragazzi che già a 20 anni si sentono inutili , non crea un enorme buco nello stomaco a chi ci governa?
Come si fa a non ascoltare il loro dramma e le loro preoccupazioni senza porre ad esse un benché minimo rimedio?
Allo stato delle cose le parola magiche sono rigore e sacrifici per tutti o quasi. Infatti il rigore ed il sacrifico è semplicemente addossato su chi è già abbondantemente stato “ abituato “ per anni a questo spesso inutile martirio.
Spesso mi chiedo ma questa croce da calvario evangelico , è mai possibile che deve essere sopportata sempre dalle stesse medesime persone e famiglie. Lavoratori onesti , pensionati e precari. Sempre le medesime persone , quasi un destino naturale il loro . La cosa che poi mi crea una rabbia immensa e che poi servissero veramente a qualche cosa questi sacrifici. Vi fosse realmente un ritorno vero in ricchezza di diritti , di servizi pubblici , in una migliore sanità, in eccellente Istruzione, in un semplice ma urgente bisogno di serenità e stabilità.
Nulla di tutto questo , anzi si è ormai arrivati al limite in cui vi sono quasi 30 milioni di italiani che ormai sono stremati e disperatamente riescono a raggiungere la seconda settimana del mese con il proprio stipendio . Ormai i disoccupati sono diventati una classe sociale "felicemente" accompagnati dai precari
Ma alla fine cosa porterà tutto questo ?
Personalmente sono preoccupato veramente che ormai il punto di non ritorno ormai si è superato .
Non è pessimismo ma una semplice riflessione a voce alta.
Io mi sono stancato di vedere e di sentire di donne e di uomini che arrancano , che soffrono e che sono incazzati di come stanno andando le loro vite. Io sono veramente indignato nel vedere che tutto rimane immobile anzi peggiora di giorno in giorno , senza che a questo i nostri cattedratici tecnici bocconiani si impegnino veramente per loro. Anzi più continuano nella loro fredda applicazione di semplici formule finanziare e matematiche , nemmeno da loro prodotte , nei confronti della carne degli esseri umani , e maggiore è la ferita che producono.
La soluzione : se ne devono andare a gambe levate perché hanno fallito. Hanno solo aumentato sempre di più la disperazione e la non speranza di noi tutti , aumentando la distanza ormai siderale tra i ricchi ( che lo sono sempre di più ) ed i poveri ( idem). Hanno generato una frattura nella società enorme tra chi si compra un Suv in contanti e tra chi invece riesce a malapena a permettersi dei piccoli sogni a rate.
Il tempo è scaduto come la fase uno di questo governo che consisteva solo nel rigore e che doveva avere un limite ben preciso , ma che invece è quella che rimarrà fino al 2013.
In questi mesi di governo siamo  riusciti solo a pagare gli interessi di un debito che poi non è stato nemmeno da noi causato e con cosa, semplice con in nostri miseri soldi.
I cittadini sono stremati , disillusi , indignati , stufi e ….ne potrei inserire altri 20 di simili aggettivi.
Di soluzioni alternative ve ne sono di tante :

ridistribuzione del reddito
patrimoniale
taglio alle spese militari
ridefinizione dei criteri del patto di stabilità per gli enti locali
reddito minimo garantito
investimento nella riconversione ecologica e nella messa in sicurezza del territorio
lotta vera alla evasione fiscale
combattere le mafie con forza
forte tassazione delle rendite finanziare
e tanto altro.......

ma si sa , se nessuno ha il coraggio di staccare la spina a questo governo o perché ama i drammi di Samuel Beckett oppure crede che Jerry Scotti sia un nuovo salvatore della patria e non una semplice marca di Riso da mangiare o addirittura crede ancora che la famiglia sia solo una semplice unione tra un uomo ed una donna e considera anche l'omosessualità una grave malattia contagiosa...beh allora siamo proprio messi veramente male.

Un uomo indignato