Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

martedì 28 giugno 2011

la lega aumenta l'assicurazione ai trevigiani


Martedì la Giunta provinciale ha deciso di aumentare al massimo consentito l’aliquota dell’imposta sulla assicurazione RCauto, facendo così scattare l’aumento per tutti gli assicurati trevigiani. Incidendo sul bilancio della Provincia in corso, il provvedimento dovrà essere ratificato da una variazione di bilancio che andrà in approvazione nel consiglio provinciale di lunedì 27.
Si tratta di una applicazione dei decreti del governo sul federalismo fiscale (precisamente il decreto legislativo 68 del maggio 2011, applicativo della Legge delega sul federalismo fiscale n. 42 del 2009). Le Provincie possono aumentare o diminuire del 3,5% la parte della Rc auto che già oggi entra come imposta nelle casse provinciali. Attualmente l’aliquota è del 12,5% sulla parte imponibile del premio assicurativo, con l’aumento deciso dalla Giunta si passa al 16%. L’imposta in questione è la vecchia tassa statale sulle assicurazioni che nel ’97, con il decentramento Bassanini, fu passata alle province ma senza aumentarla. Trattandosi di una tassazione proporzionale sul premio lordo, comunque il gettito è andata negli anni aumentando con l’aumentare dei premi assicurativi.
In pratica, la Provincia aumenterà il costo della polizza auto per tutti gli automobilisti trevigiani e per le aziende dotate di parco autoveicoli. L’aumento sarà nell’ordine di 10-20 euro per un normale automobilista, il doppio per i veicoli commerciali come furgoni, molto di più per gli automezzi pesanti.
Il Presidente della Provincia Leonardo Muraro ha sempre sostenuto che con il federalismo della Lega si sarebbero risolti tutti i problemi degli enti locali e ridotta la pressione fiscale sui cittadini. Alla prima prova dei fatti, si dimostra che il federalismo della Lega si tradurrà, come abbiamo sempre sostenuto, in nuove tasse ai cittadini e alle imprese.
E non era sempre Muraro a promettere che non avrebbe aumentato le tasse per gli automobilisti, lasciando invariata l’Ipt ? e non è lo stesso aumentare la RC auto ?
L’unica cosa giusta in questo provvedimento è la sua natura egualitaria: con i tagli al trasporto pubblico di Zaia la Lega sta aumentando i biglietti per chi usa il treno o gli autobus, ora con la RC auto mette mano nelle tasche di chi usa l’automobile. Nessuno resta escluso, più tasse per tutti.
Quanto ci costerà l’aumento di Muraro ? alcuni esempi:
premio netto
aumento
370
10,52
477
13,58
501
14,25
689
24,11
745
26,08
867
30,34
907
31,75
1050
36,75
2700
94,5

Non si tratta dunque di pochi euro, e non capiamo come l’assessore al bilancio Noemi Zanette possa affermare che il costo medio sarà di soli 9 euro per autoveicolo.  Se poi si considera che l’aumento si applica anche ai veicoli pesanti, autocarri, autoarticolati e pullman, allora il costo è ancora maggiore, arrivando a 100 e oltre euro di aumento per veicolo. Per le imprese di autotrasporto, pubblico e privato, e per le aziende con parco macchine, i costi aziendali aumenteranno e di molto. Si tratta di un vero e proprio aumento delle tasse, che colpisce tutti indiscriminatamente e dunque, come ogni tassazione indiretta, penalizza i più poveri.
Le responsabilità di questo aumento non sono scaricabili sullo “stato”, come dice l’assessore Zanette, perché lo Stato in quanto tale non fa leggi e non decide aumenti delle tasse, è il Governo che ha emanato il decreto legislativo che permette l’aumento della Rcauto, sulla base di una delega ricevuta dal Parlamento, ed è la Giunta Provinciale che ha deciso di applicare l’aumento e non la diminuzione dell’imposta sulla Rcauto. Governo, Parlamento e Giunta Provinciale sono tutti governati dalla Lega e dai suoi alleati. Così come è il governo che ha appena erogato al comune di Palermo un contributo straordinario di 5 milioni, motivandolo come emergenza rifiuti,  per una azienda comunale allo sfascio, la Gesip, che non si occupa di gestione dei rifiuti. Così come è il Governo che decide le modalità di applicazione a livello nazionale del Patto di stabilità e crescita dell’Unione Europea, e dunque costringe gli enti locali a salti mortali e al blocco della spesa e degli investimenti. Ed è il ministro Calderoli che ha operato quel taglio a consiglieri e assessori solo di comuni e province, che porta a scarsi risparmi ma che diventa il pretesto perché il Governo chieda indietro alla Provincia una somma ben  maggiore di quella che il taglio degli amministratori fa effettivamente risparmiare alle casse provinciali.
In alternativa all’aumento della Rcauto deliberato dalla Giunta, proponiamo la vendita delle azioni SAVE, la società dell’aeroporto di Venezia, possedute dalla Provincia di Treviso. Si tratta di 458.944 azioni, una quota di partecipazione dello 0,829% della società aeroportuale di Venezia, dunque ininfluente sulla governance della società, ma che venduta alle attuali quotazioni azionarie vale almeno 3.442.080,00 euro. Si reperirebbero così anche di più dei 3 milioni che l’aumento della Rc auto comporterà come nuova entrata per la Provincia nel 2001. Ma i cittadini e le aziende trevigiane non sborserebbero un soldo in più.

Luca De Marco coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà Treviso
Luigi Amendola consigliere provinciale Sinistra Ecologia Libertà


lunedì 20 giugno 2011

Il Gris si può salvare


La situazione dell'Istituto Costante Gris è giunta ad un alto livello di criticità. La crisi finanziaria, in particolare, segna un deficit ormai strutturale che rende sempre più precaria l'attività in tutti i suoi aspetti e mette in discussione la sopravvivenza stessa dell'Ente. L'Assessore Regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto ha proposto di  vendere la Casa di riposo per ripianare i debiti, richiamando a modello l'azione di risanamento svolta all'Istituto Breda di Padova. La differenza tra Mogliano e Padova è però che per pagare i debiti dell'Istituto Breda la Regione ha disposto la vendita dell'Ippodromo Le Padovanelle, di propretà dell'istituto padovano, mentre a Mogliano intende promuovere la vendita della Casa di Riposo.
La struttura per anziani moglianese non può essere messa in vendita. Il Gris dispone di un patrimonio di aree e di strutture  che possono essere valorizzate per ricavare le risorse necessarie per avviare il salvataggio dell'Istituto, ma la Casa di Riposo non va messa sul mercato.
Cosa resterebbe a disposizione della Città? Il polo della disabilità è ormai gestito interamente dall'Ulss di Treviso con i suoi programmi di trasferimento degli ospiti presso altre strutture. La Casa di Riposo conta su 165 posti letto grazie ai 30 appena inaugurati, ma si tratta di posti di fatto già occupati e ai quali, in ogni caso si accede attraverso la graduatoria unica in base al punteggio. Non c'è e non può esserci nessuna riserva di posti per i cittadini moglianesi e il Sindaco prende in giro la città  per l'ennesima volta.  Ma, almeno, è una struttura che può essere gestita con il concorso diretto dell'Ente locale.
Se la Regione vende, attraverso il Commissario, la Casa di Risposo, a Mogliano resterà ben poco. I servizi distrettuali saranno trasferiti chissà quando e per realizzare altri servizi a favore della città servono investimenti che la parte pubblica non è in grado di fare, mentre il privato dovrebbe acquisire sufficienti ma non scontate garanzie di recupero delle risorse  messe in campo..
Altro che Cittadella della Salute! Altro che rinnovo del Consiglio di Amministrazione! Per amministrare cosa?
Sul Gris si sta consumando sotto il segno delle false notizie e dell'improvvisazione il dramma dell'impotenza e della demagogia.  Con un'Amministrazione comunale priva di autorevolezza e di contrattualità, isolata e senza idee, non si va da nessuna parte.
Ma il Consiglio comunale almeno può esprimere una controproposta alla Regione: vendere sì per ripianare i debiti, valorizzare aree ed edifici non dedicati all'attività sociosanitaria, mettere sul mercato strutture sopravvalutate come cucine e piscina. Ma la Casa di riposo no, ultimo baluardo e baricentro di una possibile offerta di servizi alla città, in una prospettiva di sviluppo graduale e realistica.
Si uniscano le forze, quindi, per evitare al Gris un epilogo nefasto e per salvare, con l'Istituto, anche la residua capacità di governo in materia che Mogliano può ancora esprimere.

Sinistra Ecologia Libertà
Circolo Mogliano Veneto


lunedì 13 giugno 2011

Ora ascoltiamo gli elettori


Il risultato dei referendum in Provincia è straordinario. L'affluenza alle urne ha superato quella delle recenti elezioni provinciali e si è avvicinata al 60%.

Gli elettori non hanno seguito l'esempio di Bossi e Berlusconi e hanno dato un ulteriore segnale di voglia di cambiamento.Sarebbe eccessivo leggere il risultato del referendum solo in termini di schieramento politico. Si tratta di una battaglia, quella referendaria, che è nata in buona parte nella società civile. L'ondata di firme che chiedevano il referendum contro la privatizzazione dell'acqua, e al quale hanno partecipato i partiti della sinistra come il nostro senza chiedere alcuna visibilità ma ponendosi al fianco di cittadini e comitati, ha saputo mobilitare i cittadini in maniera trasversale e a travolgere le resistenze e gli ostacoli posti anche dal centrosinistra.Lo strumento del referendum più volte dato per morto, dimostra invece la propria vitalità e necessarietà. Solo con il referendum era possibile bloccare un processo di cessione in monopolio ai privati della gestione dell'acqua pubblica, perché su questo l'intera classe politica parlamentare condivideva l'impostazione privatistica.Solo con il referendum era possibile bloccare la smodata voglia di nucleare di Berlusconi, pronto ad aggirare furbescamente il referendum e far calmare le acque dopo i fatti giapponesi, per poi ripartire da capo con i progetti atomici.Solo con il referendum era possibile far cambiare idea a tanti onorevoli e dirigenti leghisti, i quali hanno tutti contribuito ad approvare quelle stesse leggi che poi hanno chiesto di abrogare con i referendum.Sicuramente c'è anche dell'altro, in questo voto. Dopo l'aria nuova che si respira a Milano e Napoli, dopo le ultime provinciali che hanno visto una perdita di 55.000 voti della Lega Nord in provincia rispetto alle ultime regionali, e l'aumento di Sinistra Ecologia Libertà di quasi 10.000 voti, che ha consentito al centrosinistra di tenere le posizioni e di avanzare, è chiaro che i referendum sono stati anche il veicolo che in molti hanno voluto utilizzare per dire basta a questa politica ignobile, fatta di escort e leggi ad personam, e a una classe politica che non riesce a risolvere alcun problema ma lascia il paese alla deriva sociale, economica e civile. Compresi i leghisti che, volenti o nolenti, si sono ridotti a fare gli scudieri servili dell'imperatore a cui tutto è permesso.Ascoltare gli elettori, costruire l'alternativa.Ora si apre una fase nuova per il centrosinistra. Il successo dei referendum dimostra che si può ripartire dai contenuti, la tutela dell'acqua pubblica e il ruolo dei servizi pubblici, le energie pulite e la riconversione ecologica dell'economia, la giustizia uguale per tutti, per costruire una alleanza che punti a vincere e a cambiare questo paese. Si parta da qui e non dal pallottoliere parlamentare per mettere in piedi l'alternativa alla destra, perché l'alleato più importante non possono che essere i milioni di cittadini che hanno fatto vincere i referendum. E' chiaro che continuare a proporre da parte dei dirigenti democratici, anche trevigiani, un rapporto privilegiato del loro partito con chi su tutti e tre i quesiti referendari stava dall'altra parte, come l'UDC, dimostra l'esistenza di una preclusione meramente ideologica e irrazionale. Questa volta non c'è una Macerata da contrapporre al risultato delle due metropoli, il risultato è chiaro e inequivocabile. I cittadini si sono espressi, ascoltiamoli.


Luca De Marco
Coordinatore Federale
Sinistra Ecologia Libertà

mercoledì 8 giugno 2011

Soprattutto per Loro

I giovani finalmente sono diventati i veri protagonisti delle ultime elezioni. Unica e vera novità ed a loro dobbiamo dire una semplice ma grande parola GRAZIE. Sono loro che hanno vinto l'elezioni, sono loro che hanno permesso di far vincere il centro sinistra dopo svariati anni.
Hanno manifestato la loro rabbia , la loro precarietà ed il loro disagio votando chiaramente non solo per un vero e radicale cambiamento, ma anche premiato chi era in grado di interpretare la loro speranza.
Hanno usato il web come migliore arma possibile per far capire ciò che provavano, anche e sopratutto con la loro più bella caratteristica: l'ironia . Hanno reso comiche le assurde affermazioni  dell 'avversario manifestando la loro immensa cretività attraverso divertentissimi video e foto.
Si sono giustamente impadroniti di un loro spazio, diventanto finalmente e da soli , protagonisti delle loro idee, della loro vita della loro giusta rabbia.. Hanno letteralmete travolto il vecchio modo di far politica con flash mob, bellissimi concerti,coloratissime biciclettate. Hanno insieme oscurato il tristissimo uso improprio dei mass media , con l'unico mezzo a loro disposizione : la rete informatica. Si è creata un onda travolgente di partecipazione che ha spazzato via i tristissimi , vetusti ma potenti padroni dell'informazione.
Tutto questo ci deve porre nella condizione di riflettere seriamente su cosa fare per non ricadere in antichi errori. Abbiamo il dovere di regalargli il giusto protagonismo che è poi il loro. Ascoltare il loro disagio, le loro emozioni, ma sopratutto le loro proposte. Non dobbiamo percorrere ancora vecchie strade e percorsi che ci parlano di semplici alchimie da palazzo , pensare che le soluzioni pensate da pochi siano poi quelle desiderate da molti. I giovani hanno smesso ormai il ruolo di semplici ascoltatori , ma si sono giustamente conquistati un loro spazio, fatto di un linguaggio diverso , moderno  , veloce  e di grandissimo impatto . Vivono con dignità il loro giusto desidero di avere un futuro certo che non deve essere precario in tutto perfino nel semplice sognare. Lottano per questo e vogliono che i loro problemi che poi sono diventati i problemi centrali e più importanti in una Società Civile, siano risolti. Impegniamoci per dare risposte concrete su temi come : Welfare , diritto ad abitare , reddito minimo garantito , reddito di formazione. Chi ha desiderio di guardare e di credere in un futuro migliore , lo deve fare ponendo lo sguardo su loro. Non usandoli ma coinvolgendoli .Attenzione però  che da INDIGNATOS presto, se non iniziamo a dare concrete  risposte ai loro  enormi disagi , possono diventare giustamente INCAZZATOS.

Luigi Amendola
Consigliere Provinciale
Sinistra Ecologia Libertà