Caro Nicola Atalmi,
Il fallimento politico della lista Sinistra Arcobaleno, è dovuto a tanti fattori, tra i quali un’indubbia ambiguità di fondo, tra chi lo vedeva come un progetto politico teso a costruire una sinistra italiana ampia e popolare e chi lo vedeva come un semplice cartello elettorale da usare come tram per avere una rappresentanza a Roma.
Un altro fattore del fallimento è stata la percezione di una parte dei fondatori che detto progetto portasse ad annacquare la purezza degli ideali e a tradire la causa comunista, motivo per cui parte del quadro dirigente ha fatto campagna elettorale contraria alla lista.
Dopo quella tornata elettorale del 2008 una parte della sinistra ha considerato necessario lavorare per ricostruire su basi nuove una forza di sinistra per l’Italia.
Il che non è avvenuto senza traumi: ci sono stati 4 Congressi, in cui democraticamente si è votato.
È stato il congresso di Chianciano del PRC, seguito a ruota dal PDCI, a rifiutare la proposta di Vendola relativa alla “costruzione di un nuovo soggetto politico della sinistra, unitario sul piano politico e plurale su quello delle esperienze che lo compongono, una nuova sinistra che non può nascere all’interno di forme vecchie”, Umberto Guidoni sosteneva il nuovo progetto, ha perso il Congresso contro la linea di Diliberto da te votata, che proponeva l’aggregazione su base identitaria, ed ora è un autorevole dirigente di Sinistra Ecologista Libertà.
Quel soggetto politico unitario della Sinistra ora c’è, ha messo gambe, ed è sempre più credibile come luogo di aggregazione della Sinistra italiana che vuole unirsi, non come mero cartello elettorale teso a salvaguardare le rendite di posizione di vecchi gruppi dirigenti.
Facendo anche i conti della serva, alle Elezioni Europee del 2009 le liste di Sinistra e Libertà e quella della Federazione della Sinistra divise totalizzarono quasi il doppio dei voti della Sinistra Arcobaleno mostrando anche come i due elettorati non siano sovrapponibili.
Stendendo un velo pietoso sui mesi persi l’anno scorso a cercare un accordo di lista unitaria con chi non la voleva e ha rotto all’ultimo, un progetto politico per crescere ha bisogno anche di un quadro dirigente che dimostri di crederci, e che abbia il coraggio delle scelte politiche conseguenti.
In questo reputo che la scelta che abbiamo compiuto di correre con il simbolo di Sinistra Ecologia Libertà e con il chiaro riferimento a Nichi Vendola sia un atto di coraggio, costituendo una lista le cui porte sono aperte, anzi, spalancate a tutti coloro che vogliono collaborare sia da iscritti che da indipendenti.
Credo invece che sia poco utile e poco rispettoso verso gli elettori presentarsi chiedendo di dare una mano a sommare percentuali.
Stefano Dall’Agata
Responsabile Comunicazione Sinistra Ecologia Libertà Treviso
La Tribuna di Treviso
25 marzo 2011
L’INTERVENTO/ATALMI
SINISTRA DIVISA PER SPARIRE
SINISTRA DIVISA PER SPARIRE
NICOLA ATALMI *
La mia amica Margherita Hack, con la quale sto scrivendo un libro, mi dice che secondo lei la sinistra è la prova scientifica dell’esistenza dell’energia oscura, una forma di energia negativa, una forza antigravitazionale, che nella cosmologia basata sul big bang, spiegherebbe l’accelerazione dell’espansione dell’universo e che poi porterebbe alla sua fine.
Questa energia negativa produce separazioni e polverizzazioni a sinistra. Altrimenti effettivamente non si capirebbe come mai la sinistra continua a dividersi progressivamente fino a disperdersi nell’universo.
A Treviso la sinistra non gode certo di buona salute: alle ultime regionali la Federazione della Sinistra (Prc+Pdci) ha preso 4500 voti pari al 1,2%, Sinistra Ecologia e Libertà (Vendola) ha preso 2400 voti pari allo 0,6%, la lista Idea-Verdi 1400 voti ovvero lo 0,4%.
Tutti assieme quindi poco più del 2%, circa 8.000 voti, tanti quanti poi ne hanno preso i Grillini che in parte pescano probabilmente sullo stesso elettorato.
Malgrado questo magro bottino in Consiglio provinciale siedono ben 4 consiglieri di quest’area politica, due fuoriusciti dalla lista dell’Ulivo e due eletti da Pdci con i Verdi e dal Prc.
Ora con le nuove elezioni provinciali e con la riduzione del numero dei consiglieri è quasi certo che se la sinistra si presenterà divisa non eleggerà nessuno.
Per questo motivo nei giorni scorsi è uscito un appello (http://sinistrapertreviso.wordpress.com/) a formare una unica lista della sinistra a sostegno di Floriana Casellato che in pochi giorni ha raccolto molte significative adesioni: dai lavoratori della Electrolux ai consiglieri comunali della sinistra, dagli ambientalisti alle liste civiche.
Il ragionamento che ne sta alla base è elementare: siamo assieme nei comitati in difesa dell’acqua pubblica, contro il nucleare, a difesa dei lavoratori, per la pace, a sostegno di Floriana Casellato, quindi per quale oscuro motivo non dovremmo essere assieme alle elezioni, in particolar modo visto che si tratta di elezioni locali amministrative? Ed è qui che entra in gioco l’energia oscura della quale parla Margherita Hack che, con la sua forza antigravitazionale, porta tutti i partiti(ni) a ritenere irrinunciabile la presentazione del proprio simbolo e delle proprie liste.
Non sarà per questo che poi tanti elettori a sinistra se ne stanno a casa?
Io rimango testardamente ottimista e penso che la sinistra possa ritrovare nelle cose concrete da fare ogni giorno tante buone ragioni per smentire le implacabili leggi dell’astrofisica e non fare la fine di una stella morente.
(* Consigliere comunale Sinistra Trevigiana) Treviso
Questa energia negativa produce separazioni e polverizzazioni a sinistra. Altrimenti effettivamente non si capirebbe come mai la sinistra continua a dividersi progressivamente fino a disperdersi nell’universo.
A Treviso la sinistra non gode certo di buona salute: alle ultime regionali la Federazione della Sinistra (Prc+Pdci) ha preso 4500 voti pari al 1,2%, Sinistra Ecologia e Libertà (Vendola) ha preso 2400 voti pari allo 0,6%, la lista Idea-Verdi 1400 voti ovvero lo 0,4%.
Tutti assieme quindi poco più del 2%, circa 8.000 voti, tanti quanti poi ne hanno preso i Grillini che in parte pescano probabilmente sullo stesso elettorato.
Malgrado questo magro bottino in Consiglio provinciale siedono ben 4 consiglieri di quest’area politica, due fuoriusciti dalla lista dell’Ulivo e due eletti da Pdci con i Verdi e dal Prc.
Ora con le nuove elezioni provinciali e con la riduzione del numero dei consiglieri è quasi certo che se la sinistra si presenterà divisa non eleggerà nessuno.
Per questo motivo nei giorni scorsi è uscito un appello (http://sinistrapertreviso.wordpress.com/) a formare una unica lista della sinistra a sostegno di Floriana Casellato che in pochi giorni ha raccolto molte significative adesioni: dai lavoratori della Electrolux ai consiglieri comunali della sinistra, dagli ambientalisti alle liste civiche.
Il ragionamento che ne sta alla base è elementare: siamo assieme nei comitati in difesa dell’acqua pubblica, contro il nucleare, a difesa dei lavoratori, per la pace, a sostegno di Floriana Casellato, quindi per quale oscuro motivo non dovremmo essere assieme alle elezioni, in particolar modo visto che si tratta di elezioni locali amministrative? Ed è qui che entra in gioco l’energia oscura della quale parla Margherita Hack che, con la sua forza antigravitazionale, porta tutti i partiti(ni) a ritenere irrinunciabile la presentazione del proprio simbolo e delle proprie liste.
Non sarà per questo che poi tanti elettori a sinistra se ne stanno a casa?
Io rimango testardamente ottimista e penso che la sinistra possa ritrovare nelle cose concrete da fare ogni giorno tante buone ragioni per smentire le implacabili leggi dell’astrofisica e non fare la fine di una stella morente.
(* Consigliere comunale Sinistra Trevigiana) Treviso
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