Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

giovedì 20 dicembre 2012

NON SOLO ODORE DI SINISTRA MA VERA SOSTANZA


Guardandoci intorno vediamo un Paese, l’Italia,  che potrebbe essere pieno di ricchezza, ma quello che emerge invece è solo la povertà. 
La povertà non solo economica nella quale ci stiamo avviando, ma anche povertà dei rapporti umani , della comprensione e dell’empatia verso l’altra persona, la povertà e la decadenza in generale della nostra società . 
Una società ingiusta, ove esiste una innaturale selezione dettata da politiche di rigore a senso unico che lasciano soli e al limite della disperazione  chi invece dovrebbe essere sostenuto .
Al contrario chi è forte e ricco lo è sempre di più assolutamente immune da una evidente crisi. 
Non a caso il 10 % delle famiglie italiane possiede il 45 % della ricchezza totale e purtroppo il 25 % delle famiglie è in condizioni al limite della povertà vera.  
Non siamo ancora usciti dal berlusconismo, siamo entrati nel montismo dove si sono attuate politiche di rigore e di tagli pesantissimi del tutto insostenibili per i ceti medio-bassi della società italiana. 
Non sono stati presi provvedimenti in proporzione al reddito pro-capite, non si è attuata quell’empatia o solamente quel senso di equità sociale che un bravo politico che si vanta di essere “tecnico”, (quindi sinonimo di corretto, giusto), dovrebbe avere insito nel suo dna.
Il principio che prevale non solo in Italia, ma anche a livello Europeo è il principio della competizione tra Stati, si appoggia il più forte, è la logica di aiutare i ricchi, è la logica del principio liberista che contrasta nettamente con i principi di cui si parlava sopra. Solidarietà- uguaglianza -giustizia- empatia.
Ma però si aprono le  domande nella società, domande  di giustizia e libertà.
Ed è qui che Sinistra Ecologia Libertà trova il proprio  ruolo, il proprio senso.
Le primarie che hanno visto la partecipazione di moltissimi cittadini italiani hanno rappresentato due cose:
-la costituzione di un terreno sul quale lavorare concretamente, che passa attraverso la partecipazione democratica di tutti i cittadini e
-il dissequestro dell’idea della politica come cosa sporca, da evitare.
La nostra presenza ha costretto Bersani a dire “che si sentiva il profumo della sinistra addosso” . Oggi noi abbiamo bisogno di stringere con il centro sinistra una alleanza nuova che sia in grado di portarci fuori da tutti gli “ismi” (berlusconismo, montismo, con le accezioni di contenuto insito nei termini), abbiamo bisogno di ricostituire un immaginario collettivo di una nuova e diversa idea di società e di
sviluppo del futuro. 
Ma questo percorso dovrà essere esemplare nella promozione dell’equità sociale, dei diritti, della riconversione ecologica dell’economia e dell’ambiente. Se venissero riproposte le tesi del governo Monti e l’idea dell’Europa dominata unicamente dai mercati finanziari, noi dovremmo stare all’opposizione. 
Avremo perso questa battaglia, ma almeno potremo dire che ci abbiamo provato per il bene di tutti .
Chiediamo che i vari profumi si trasformino in sostanza vera . Non siamo noi a chiederlo, ma sono gli italiani stremati e dissanguati da anni di politica sbagliata ed ingiusta.

 Circolo Pino D’Aguanno Sel Mogliano Veneto


20/12/2012

giovedì 6 dicembre 2012

Cerchiamo di frenare la disperazione.





E’ impensabile  donare solidarietà solo in parole (tante) ma in fatti concreti (pochi ) a chi è in difficoltà. Ogni forma  di sostegno economico e psicologico per chi versa in condizioni economiche difficili deve essere una priorità in questo terribile momento, crisi economica e pessimismo possono trasformarsi in vera disperazione .

L'anno scorso avevamo presentato una proposta per l'istituzione di un numero verde unico valido per tutta la Marca ( sos suicidi ) che era stato fatto proprio dalla Provincia di Treviso . Accanto ad una consulenza psicologica ci si poteva affiancare anche quella legale e finanziaria .

Avevamo presentato qualche mese fa un apposito ordine del giorno, che cercava,  anche se in minima parte, di creare  una forma di aiuto economico in questi casi.

Ma nel nostro territorio e nel nostro paese, parole come sostegno e solidarietà sembrano ormai uscite dal vocabolario quotidiano.

Purtroppo la risposta alle nostre proposte è sempre la stessa: non ci sono soldi perché gli Enti Pubblici non hanno più nulla da dedicare per sostenere i cittadini in difficoltà economica . Pensiamo che sia arrivato il momento che anche chi ha di più ( le Banche e gli Istituti Finanziari ) si pongano nelle condizioni non solo di produrre ricchezza per loro stessi , ma anche di aprire alla solidarietà ed all’aiuto economico.

La Provincia deve porre il disagio economico tra le priorità e per farlo deve cercare di coinvolgere gli Istituti di Credito presenti nel nostro territorio.

Le proposte ci sono: un microcredito in forma di prestito sociale a tasso zero, un fondo per le famiglie che versano in grave disagio economico . Aggiungiamo anche una forma di ascolto tramite un numero verde ( sos suicidi)  UNICO per tutta la Provincia ( il progetto esiste ed è anch’ esso in mano alla Provincia di Treviso).

Questo, per il momento, serve per  iniziare a porre una diga ad  una situazione di grave disagio e disperazione  da parte dei piccoli imprenditori e  dei lavoratori in difficoltà che si traduce tristemente, e sempre più spesso nell'estremo gesto , di togliersi la vita.

Non dimentichiamoci infatti che il “ricco” Nord- est vanta purtroppo un elevatissimo numero di suicidi da crisi, in una percentuale tra le maggiori in tutta Italia.

E’ arrivato dunque il momento che la collaborazione tra Enti Pubblici e Istituti Bancari privati sia rivolta  allo aiuto, alla solidarietà e al sostegno vero e concreto.

Luigi Amendola
Consigliere Provinciale
Sinistra Ecologia Libertà


mercoledì 28 novembre 2012

Grazie a chi ha donato la sua speranza in Nichi




Si conferma nella nostra città quel vento profumato di sinistra  volto alla speranza di una città migliore  , iniziato già con le ultime elezioni amministrative.
Il leader di Sel e candidato alle primarie nazionali del Centro Sinistra Nichi Vendola (Governatore della Regione Puglia) ha raggiunto a Mogliano Veneto  la  bella percentuale del 15 % arrivando terzo (dopo i due candidati del partito democratico Bersani e Renzi) e davanti alla altra candidata Puppato (Capogruppo del PD alla Regione Veneto).
Pensiamo che il percorso intrapreso è quello giusto , fatto di impegno costante e presenza concreta nella città accompagnato dalle nostre proposte che hanno il sapore di  “buona politica “.
Vogliamo ringraziare tutti i cittadini che hanno posto la loro preferenza per una Italia migliore carica di eguaglianza e giustizia sociale , rappresentata da Nichi Vendola.
Noi con i nostri militanti e simpatizzanti manteniamo naturalmente fede all’impegno intrapreso fin dall’inizio nel regolare svolgimento del secondo turno delle primarie Italia Bene Comune nella nostra città.

Luigi Amendola

martedì 20 novembre 2012

AI BAMBINI DI GAZA


                                        

“I diritti dei bambini e delle bambine vanno difesi in ogni parte del mondo, laddove i ragazzi e le ragazze vivono e lavorano in condizioni inumane, spesso anche ridotti in schiavitù perché sfruttati nel loro stato di bisogno. In troppi luoghi del mappamondo viene rubata la speranza dell’istruzione e di una crescita sana e libera, viene negata l’essenza stessa dell’infanzia, con i suoi sogni e la sua felicità. Difendere l’infanzia è un principio di civiltà che va perseguito con determinazione grazie anche all’apporto di politiche mirate che, in questi anni, abbiamo messo in cantiere e che possono offrire alle nuove generazioni la possibilità di crescere in condizioni di sicurezza e di serenità.”

“ Ma in questo momento il nostro pensiero va ai bambini di Gaza, vittime inconsapevoli di una guerra troppo lunga e troppo priva di senso, di un conflitto che non hanno voluto e neanche scelto, prigionieri di una vita a tempo.”

Nichi




giovedì 1 novembre 2012

Noi possiamo farcela....insieme a tutti Voi.




Ieri quando Nichi Vendola ha affrontato e visto ed ascoltato la fine di un suo incubo , ha semplicemente pianto.
Durante tutto questo difficile suo periodo , non ha mai accusato di essere perseguito da nessuno , né da una Magistratura filo qualcosa o qualcuno , né da qualche oscuro potere mediatico e ne da qualche nemico oscuro .
Anzi ha sempre dimostrato da sempre la sua onesta e serenità di uomo semplice anche nel  voler difendersi dalla accusa come un cittadino qualunque . Infatti aveva  anche preannunciato un sua chiara volontà che se fosse stato dichiarato colpevole e condannato, si sarebbe immediatamente dimesso da Governatore della Regione Puglia , da Presidente Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà e da Candidato alle primarie nazionali del Centro Sinistra per la coalizione Italia Bene Comune.
Alla fine Nichi Vendola è stato assolto perché semplicemente non sussisteva nemmeno il fatto . E cioè il reato di cui era accusato non era nemmeno un reato.
Dispiace avere ascoltato molte persone , a cui basta un semplice post di qualche imbecille forse anche omofobo e vinto sopratutto da una immensa rabbia ed invidia , parlare di “ raccomandazione” “ spintarella” o altra accusa infamante, per il concorso per posto di Primario in un famoso Ospedale in Puglia, oggetto della accusa di “ Abuso d'ufficio “ sopra ricordata.
Tutti noi abbiamo vissuto questo periodo con una grande preoccupazione , mista però anche ad un inguaribile ottimismo.
Questo nostro profondo sentimento nasce certamente non per una nostro cieco e ottuso “ credere “ od “ obbedire “ ad un Capo , ma da una profonda consapevolezza che Nichi Vendola è una brava persona , anzi aggiungiamo anche l'aggettivo “ buono “. Un uomo che ha sempre dimostrato non solo di avere una grande cultura , un grande modo di ragionare , una spiccata ed elevata predisposizione alla narrazione politica ( su cui molti detrattori appartenenti sia alla politica che della  carta stampata, hanno scritto fiumi di parole spesso inutili e viziate anche li forse  da una inguaribile invidia) . Un uomo che a tutto questo però ha aggiunto una altra rara qualità non presente o quasi nel nostro penoso panorama politico. Una profonda sensibilità accompagnata da un cuore immenso.
Questo si è visto e notato in molte occasioni come quando il suo viso che a fatica riesce a trattenere le lacrime quando in una famosa trasmissione , andava in onda un servizio televisivo su una famiglia Gay che viveva la normalità casalinga in compagnia di un loro figlio adottato. Oppure quando a Pomigliano abbracciava ed ascoltava i lavoratori della Fiat in preda ad una grande preoccupazione per il loro posto di lavoro. O quando davanti ai cancelli della Mirafiori ascoltava con grande attenzione gli operai chiusi per protesta in fabbrica .
Il suo cuore si trasforma in sincera e profonda delusione  e vera preoccupazione durante i suoi discorsi pubblici , quando affronta i problemi degli italiani , ormai stremati , confusi ed impauriti , da questo anno di Governo Monti che ci ha reso ormai tutti quanti : più poveri , senza diritti , senza futuro ma sopratutto incapaci di provare uno dei più normali sentimenti umani che si chiama speranza.
La sua sensibilità si tramuta spesso anche in una sincera rabbia che fa ricordare antichi oratori , che con grande eloquenza e padronanza di termini , affrontavano i cittadini nelle piazze , proponendo una serie di soluzioni concrete e fattibili ai loro problemi quotidiani.
Un uomo che non nasconde nemmeno una grande dose di coraggio , quando denuncia pubblicamente chi ha causato la nostra crisi , sottolineando la presenza dei grandi poteri economici e finanziari , lobbisti e di una cultura neoliberista , tanto cara a molti governanti di ora e di sempre.
Quello che traspare in Nichi Vendola è l'immagine   di un uomo onesto e capace  nel governare , limpido e chiaro nei pensieri , convincente nei sui discorsi e forte e concreto nelle sue proposte da donare per  una Italia Migliore .
Sappiamo che una forte sterzata a sinistra , accompagnata da una radicale alternativa volta al cambiare per governare insieme ad una grande rivoluzione gentile, crea imbarazzo ma sopratutto paura vera in molti, a cui l'unico e forte interesse rappresenta la parola potere . Difficile per loro immaginare un domani  non da servi sciocchi  ed inutili dei grossi potentati economici , supini e proni e silenti nei confronti di chi ama le Cayman o le Bermuda come luoghi preferiti non  per le loro  vacanze , ma come luogo di lavoro ed ufficio quotidiano. 
Siamo consapevoli  che le prossime primarie del Centro Sinistra saranno per tutti : iscritti , sostenitori e semplici simpatizzanti  un grande sforzo per impegno e difficoltà .
Per vincerle abbiamo veramente bisogno di tutti . Di tutte le Donne e gli Uomini , di tutti I giovani e meno , che credono non solo che possano esistere le parole coraggio e speranza , ma sopratutto sostenere Nichi Vendola significa anche distinguersi nel non sentirsi uguali in tutto e per tutto agli altri. L'onestà è un qualcosa che ultimamente in chi ci ha governato , ma anche in altri partiti presenti nel nostro parlamento è qualcosa di estremamente raro da vedere .
Forse abbiamo veramente avanti a noi  l'ultima  grande occasione per sentirci veri protagonisti con accanto e non con sopra di noi , un uomo che può essere l'unica luce per un domani dove agli ultimi della società qualcuno avrà non solo bussato ma anche accolto le loro giuste proposte. Una società dove la parola ricchezza dovrà essere oggetto di una equa distribuzione. Un mondo dove le diversità di razza e cultura sono una moneta da condividere tra tutti e con tutti e non solo una assurda paura. Un territorio dove vivere con felicità e gioia consapevoli che non deve essere oggetto di scempi e distruzioni. Un lavoro che sia un luogo di diritti per tutti. Una Italia dove essere precari deve diventare un vecchio ricordo e un patetico aggettivo inglese e non invece una solida ma infelice realtà . Infine un domani dove amare dovrà essere un sentimento che genera uguale rispetto e motivo di una vita uguale per tutti al di là dei singoli e privati gusti sessuali.
Ora tocca a Noi ....veramente

Sinistra Ecologia Libertà
Circolo " Pino D'Aguanno "
Mogliano Veneto.



giovedì 25 ottobre 2012

SICUREZZA STRADALE E TANGENZIALE NORD.



Il tema della sicurezza stradale è molto dibattuto a livello locale e nazionale a causa dei numerosi incidenti che purtroppo spesso avvengono sulle nostre strade.
Anche nell’ultimo Consiglio Comunale di Mogliano Veneto del 23 Ottobre u.s. si è toccato l’argomento per sostenere, da parte della Lega,  la bontà del progetto della Tangenziale Nord (approvata nella stessa sera dalla maggioranza) al fine di togliere il traffico verso il centro di Mogliano quale risposta ai numerosi incidenti mortali che avvengono.
In realtà , se vogliamo approfondire l’argomento, possiamo dire che i numerosi incidenti mortali sono avvenuti a causa della mancata realizzazione di piste ciclabili sul Terraglio,  dovuta alla scure sui finanziamenti da parte del Governo Monti. Sappiamo che sono diminuiti i trasferimenti verso gli Enti locali, ma si potrebbe ovviare al problema attraverso il risparmio di risorse da opere inutili a quelle che effettivamente risolvono le cause di morte dei cittadini. Non solo la mancanza di piste ciclabili, dunque, ma la causa degli  incidenti mortali avviene anche per guida sotto l’uso di alcool e sostanze. Dai dati della Polstrada e dai dati ISTAT  il numero degli incidenti per questo motivo sono in Veneto tra i più alti rispetto alle altre regioni nazionali. Non si interviene quindi sulle reali cause , ma si decide di spendere 9 milioni di euro per realizzare una rotatoria di ben 70 metri in via Cavalleggeri (oggi a traffico limitato) e un’altra di ben 100 metri di fronte a Villa Bianchi su quel Terraglio che la Regione si appresta a ad inserire nel piano paesaggistico come strada di valore storico e culturale. Ma, come si sa, i progettati Centri Commerciali hanno bisogno di rotatorie per smaltire il traffico. Il risultato sarà la desertificazione del centro di Mogliano e delle sue attività commerciali.
Ecco come si sottraggono risorse ad investimenti prioritari a scapito di un grave danno paesaggistico e ambientale, che porterà nuovo inquinamento e distruzione di terreno agricolo.
La soluzione sarebbe stata semplice: si sarebbe potuto far deviare il traffico pesante allargando semplicemente via Bianchi  accompagnando il prolungamento della strada comunale poco usata già presente da Zerman a Mogliano Veneto.
L’Amministrazione Comunale nell’espressione della sua maggioranza preferisce invece sprecare aree agricole o di pregio ambientale per la realizzazione di un’opera inutile e costosa, e si sa come vanno queste cose: le aree adiacenti saranno sottoposte a varianti urbanistiche che favoriranno l’ulteriore edificazione , nonostante le migliaia di case sfitte nel nostro comune.
Non è con le rotonde che si risolvono i problemi e nemmeno con lo spreco di denaro pubblico.


Fiorella Fighera

martedì 9 ottobre 2012

LIBERTA’ DI ACCESSO ALLA BELLEZZA





La battaglia che Sinistra Ecologia Libertà sta conducendo in merito alla Tangenziale Nord di Mogliano Veneto è spinta da due profonde riflessioni : 


La prima è quella di tutelare un territorio, il nostro , ormai abbondantemente invaso dal cemento .   Nel progetto presente , sarebbe  prevista la distruzione di molto  terreno agricolo con il conseguente stravolgimento totale del bellissimo paesaggio che si intravede alle porte della nostra città.

Stiamo cercando di sollecitare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale su questa opera pubblica , andando anche ad analizzare i veri benefici in rapporto ai costi sostenuti dai cittadini  

La realizzazione dell’ultimo tratto delle opere di completamento del Passante di Mestre sarebbe motivato dalla riduzione del traffico veicolare interno:  il nostro no alla Tangenziale Nord nasce anche perché crediamo che si possa procedere con una semplice miglioria della viabilità interna della città senza far pagare al territorio un sacrificio così alto in termini di bellezza ambientale e utilizzo agricolo del suolo.



La seconda è di tutelare  una parte della città di notevole valore artistico , culturale e paesaggistico , rappresentato anche dalla presenza nel tragitto della Tangenziale Nord di una Fondazione Culturale.



Su questo terreno privato sono presenti alcune opere artistiche pregevoli  ed è presente addirittura un decumano dell’Epoca Romana. Il tutto immerso  in un parco incorniciato da filari di alberi bellissimi che meritano di essere salvaguardati . Cultura, natura e bellezza sono racchiuse in questo piccolo angolo di territorio moglianese che non vogliamo sia coperto da una valanga di inutile e dispendioso cemento.  

Vorremmo, però, che questa splendida cornice della nostra città sia non solo protetta, ma aperta alla visita gratuita da parte dei cittadini moglianesi in modo tale che tutti possano apprezzarne il valore.



Si potrebbe pensare di aprire al pubblico  una volta o due volte a settimana , ad esempio,   attraverso una regolare convenzione con Il Comune di Mogliano o la Provincia di Treviso.



Libertà di accesso, salvezza del territorio, bellezza della natura e offerta  culturale e artistica potrebbero essere le chiavi vincenti per riproporre ancora una volta la nostra Città come “la perla “ del Terraglio.

Sinistra Ecologia Libertà
Circolo “Pino D’Aguanno”

Mogliano Veneto

sabato 29 settembre 2012

Il Sindaco non vede più la realtà che lo circonda




In questi giorni  è stato siglato in Regione Veneto lo stanziamento di un milione di euro a favore del Comune di Mogliano che porterà alla costruzione di due campi per  il rugby, uno sport certamente nobile, ma che in questo momento è l'ultima necessità della città.


Rimaniamo increduli e iniziamo seriamente a pensare che il Sindaco della città di Mogliano Veneto manifesti un distacco dalla realtà che lo circonda vicino al  patologico.


Come può il primo cittadino non rendersi conto che le priorità in questo momento per la città non sono due nuovi campi di allenamento ?


Già esistono  due  stadi , uno per il rugby ed un altro per il calcio e quest'ultimo può essere tranquillamente adibito ad allenamenti di ogni tipo.



Non ci interessa se lo fa per amicizia elettorale o altro, ma  denunciamo lo spreco di denaro pubblico , una spesa certamente legale, ma che metaforicamente sputa addosso ai cittadini moglianesi che vivono quotidianamente  un disagio sociale , ambientale e di sana convivialità.

In un momento in cui tutti gli Enti Locali hanno difficoltà nell'erogare i servizi minimi essenziali per i cittadini  che non riescono nemmeno a comprare le medicine per gravi patologie, dove alla Caritas e alle altre Associazioni di Volontariato laico che aiutano gli ultimi della Società, vi è la fila per avere anche il minimo per la sopravvivenza.

Quest’ultima  scelta che viene effettuata per questa città non tiene conto degli interessi dei cittadini che potrebbero vedere un aumento della qualità della vita vera . se gli indirizzi dell’ amministrazione  fossero diversi.

Questa come altre sono veramente lontane anni luce dalla vita di tutti i giorni.

Abbiamo ad esempio dei parchi pubblici lasciati al degrado totale , e soprattutto ci chiediamo perché, se vi era un milione di euro disponibile, lo stesso non si è usato per risanare una struttura pubblica e assolutamente necessaria alla città tutta come lo spazio giovani del Parco delle piscine che sta marcendo nella muffa ed effettuare così un serio progetto di riqualificazione urbana?

Oppure perché non pensare sin dall'inizio di questa magnifica idea , vi sono anche i poveri e i diseredati nella nostra città .
Famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese per il costo ormai elevatissimo di tantissimi servizi sociali essenziali

Forse il Sindaco non conosce nemmeno cosa significano le parole Povertà, Welfare , Solidarietà , Riqualificazione e forse nemmeno la parola Urbana, visto che negli ultimi anni , si è continuato a non portare avanti nessun progetto intelligente e sopratutto di pubblica utilità.


Amministrare in modo corretto è dare delle priorità alle esigenze ed ai bisogni dei propri cittadini è il ruolo che deve avere un Sindaco intelligente e moderno.

Ma si sa che purtroppo la città di Mogliano Veneto non è mai stata così fortunata...negli ultimi anni.

Sinistra Ecologia Libertà
Circolo " Pino D'Aguanno"
Mogliano Veneto




giovedì 20 settembre 2012

Quanto ci guadagna il Comune di Mogliano Veneto con la lotta alle prostitute ed ai mendicanti ?




Leggiamo  quasi ogni giorno sulla cronaca locale gli interventi delle forze dell’ordine e dei vigili urbani nei confronti delle prostitute e dei mendicanti.


Dal punto di vista legale, per quanto riguarda l'accattonaggio, questo  in sè non è perseguibile ai sensi del Codice Penale, quanto invece le modalità con cui viene praticato (es. l'utilizzo di minori comporta sfruttamento, maltrattamento o abbandono e come tale è perseguibile come reato). Una sentenza  (n. 519 del 28 Dicembre 1995 abrogò il reato di accattonaggio (l’intero art. 670), stabilendo che la richiesta di elemosina è lecita purchè sia una “legittima richiesta di umana solidarietà”, volta a far leva sul sentimento della carità”, “che non intacca nè l’ordine pubblico nè la pubblica tranquillità”..


I Comuni, sulla base di propri regolamenti possono vietarlo per ragioni di decoro, ordine pubblico, igiene, come pure la contrattazione o l'esercizio di prestazioni sessuali e quindi prevedere una sanzione amministrativa.

Vorremmo anche noi parlare, come fa la legge,  della richiesta di umana solidarietà che suscita il sentimento della carità per quanto riguarda l’accattonaggio,  ma è sempre più difficile in una città come la nostra riuscire a farci intendere come vorremmo. Come pure vorremmo ribadire che la vera lotta alla prostituzione deve essere quella che colpisce il racket che sfrutta e gode degli illeciti guadagni.

Ma ci limitiamo a porgere all’Amministrazione Comunale alcune domande:

-I cittadini possono conoscere l'ammontare di queste entrate da sanzione del Comune di Mogliano? Giusto per individuare l'entità del beneficio di una loro riconversione verso congrue finalità.

-Dove vanno a finire queste risorse?

-E’ possibile vincolarle sotto forma di servizi e prestazioni rivolti alla comunità o alle categorie che richiedano maggiori attenzioni e tutele?

  • Perchè non venire incontro, con questi proventi, ad esempio, alle famiglie per calmierare il costo dei buoni pasto nelle mense scolastiche?

Non sfruttiamo i problemi della povertà e del degrado  per un mero calcolo di facciata pubblicitaria dell’Amministrazione Comunale.

Crediamo che al primo posto delle paure e delle preoccupazioni dei cittadini ci siano questioni che riguardano la disoccupazione dei figli, la difesa del territorio, il welfare, la socialità.

Vorremmo che queste preoccupazioni siano nel concreto condivise anche da chi amministra la nostra città.

Fiorella Fighera

venerdì 7 settembre 2012

Interrogazione a Muraro sulla Tangenziale Nord di Mogliano Veneto




Siamo sempre più convinti che non esiste alcuna utilità per la collettività nella costruzione della Tangenziale Nord nel nostro territorio, sopratutto dopo aver analizzato la documentazione in nostro possesso. Documentazione che a livello di delibera provinciale presenta anche possibili vizi procedurali a cui noi chiediamo spiegazione al Presidente della Provincia di Treviso.



Le opere di completamento del passante di Mestre , trovavano la loro giustificazione , quando vi era una emergenza traffico che ha giustificato la costruzione del passante di Mestre.
Ormai non esiste più questo problema e l'analisi sui costi / benefici porta ad una triste conclusione .Il costo della Tangenziale sarebbe di circa 11 milioni di euro ( 9 provenienti dalla Provincia tramite Veneto Strade e C.A.V ed il resto dovrebbe essere finanziato dal Comune di Mogliano Veneto) .

Negli studi preliminari per l'opera , si fa' notare che vi sarebbe una riduzione del traffico veicolare di circa il 28 % a fronte di una distruzione di prezioso terreno agricolo accompagnato da uno stravolgimento totale dell'attuale paesaggio della nostra città. Motivo che giustificherebbe la costruzione della Tangenziale . 

Attenzione nella maggior parte della giornata l'attraversamento cittadino di veicoli è ridotto al minimo . Mai esistita una " vera emergenza " traffico nella nostra città. Sfidiamo chiunque a portarci dati diversi.

Due rotonde inutili e che accanto ad una tangenziale , porrebbero Mogliano completamente accerchiata da una distesa di inutile cemento.

Altro particolare non da poco , che nel passante di Mestre sono già pronte due uscite ?? verso la nostra Città. La costruzione di un grande snodo viario con annesse due tangenziali significa porre le basi concrete per un grande sviluppo di nuova edilizia residenziale e commerciale.
Vorremo ricordare che esistono almeno 500 case sfitte a Mogliano Veneto e che già è in cantiere la costruzione di in polo logistico ( Vega ) e che ancora non sappiamo cosa ne sarà dell'Area ex Macevi.

Il problema del traffico veicolare di attraversamento viario cittadino, potrebbe essere tranquillamente risolto attraverso un minimo allargamento di Via Bianchi accompagnato da il prolungamento di una strada comunale poco usata che già è presente da Zerman verso Mogliano Veneto.

I soldi pubblici potrebbero essere usati per ben altre e più importanti " emergenze sociali" .

Amiamo lo sviluppo ma deve essere sostenibile e non deve deturpare ancora di più il territorio.
Ai cittadini si dia ben altro che inutile cemento.



                                           *************************

Al Presidente della Provincia di Treviso

                 Interrogazione art .54 ( regolamento consiglio provinciale )


Premesso che :

Il completamento della tangenziale nord di Mogliano Veneto, costituisce una opera viaria inserita  nel contesto delle opere complementari del Passante di Mestre .
La necessità del completamento della sopraindicata opera pubblica, risulta ingiustificata da un punto di vista costo per la collettività rapportato ai benefici da essa derivanti.
Infatti i dati stimati nel Progetto preliminare, sulla riduzione del traffico veicolare all’interno della città di Mogliano Veneto indicano una diminuzione solo di circa il 28% per effetto della costruzione della Tangenziale Nord ( dati rilevati dalle schede allegate allo studio preliminare ) .


Considerato che :

Il costo dell’opera stradale prevista è di 9 milioni di euro , secondo quanto indicato nella delibera della giunta provinciale n.141 del 16 aprile 2012, non può essere giustificato da una così minimo apporto di benefici per i cittadini.

Al contrario , la costruzione della Tangenziale Nord rappresenta un impatto ambientale per tutto il territorio cittadino , di notevole peso per quanto attiene il massiccio consumo di terreno agricolo , il danno paesaggistico, nonché architettonico ed artistico per la vicinanza ad alcune ville e parchi di notevole pregio.


Il sottoscritto Consigliere

Chiede:

di verificare la validità procedimentale della delibera provinciale n.141 del 16 aprile 2012 , in quanto risultano presenti dei vizi procedurali in merito alla definizione della valutazione dell’impatto ambientale  (legge 152/2006) . Infatti nella Conferenza dei Servizi decisoria, riunitasi il giorno 27 febbraio 2012 si è arrivati ad un parere decisorio favorevole senza che fosse disponibile la Valutazione d’incidenza ambientale ( VINCA ).
Infatti, al comma 3 dell’art.14 bis della legge 241/1990, viene imposto ad ogni Conferenza di Servizi  di esprimersi solo successivamente alla procedura di definizione dell’impatto ambientale.
La VINCA come si evince  nella delibera della giunta provinciale n.141 del 16 aprile 2012 viene eseguita il 13 aprile 2012, a seguito di incarico affidato all’Ing. Martini il 28 marzo 2012, circa un mese e mezzo dopo la Conferenza dei Servizi decisoria.


Luigi Amendola
                                                          Consigliere Provinciale

                                                         Sinistra Ecologia Libertà






giovedì 30 agosto 2012

Tra Bordelli e Casinò






Mogliano Veneto veneziana o trevigiana
Sembra quasi una partita a Risiko questa nuova querelle del passaggio tra l'area  Metropolitana di Venezia o la Provincia di Treviso.

La Città di Mogliano Veneto di fatto è già una area periferica sia di Venezia che di Treviso.  Credo che ai cittadini interessi soprattutto ciò che potrà avvenire con il riordino degli Enti Locali in termini di  una migliore qualità della vita e dei servizi,  non credo che interessi a  loro  altro.

La nostra Città con gli anni è diventata di fatto già una periferia di Treviso diventando l’area con il maggiore degrado urbanistico e anche culturale di tutta la  Provincia di Treviso. Nulla o quasi è stato pensato per rendere Mogliano non solo una immensa distesa di cemento, ma anche una città dove sia piacevole abitare .


Infatti ciò che è stato deciso : una nuova tangenziale , due caselli stradali , tre o quattro rotonde, un nuovo sviluppo edificatorio e per non farci mancare nulla al nostro confine forse uno dei maggiori centri commerciali d’ Europa ( vedi Ikea ) e un nuovo Centro logistico amministrativo ( Vega ) e altro. Ci mancava solo,  il dispiacere espresso dal nostro Sindaco che lodando l'attività della Provincia di Treviso da un punto di vista amministrativo -  cementifero , si è rammaricato  perché se Mogliano Veneto diventasse Area Metropolitana di Venezia , lui sarebbe pronto a fare di Villa Condulmer un grande Casinò.

Non è più possibile pensare che nulla o quasi sia stato fatto per rendere la città semplicemente più vivibile . Cosa che forse ai cittadini li renderebbe più felici di appartenere alla provincia di Treviso.

Se dobbiamo diventare anche la periferia dell’Area metropolitana di Venezia , allo stato attuale , le cose non cambierebbero di molto.

Bisogna pensare ad una Mogliano diversa, dove il centro storico sia chiuso al traffico con relativa riqualificazione urbana, dove i parchi pubblici siano puliti  , dove ci siano luoghi per far incontrare i nostri ragazzi; zone con wifi libero , insomma una città a misura d'uomo e non di cemento. 

Un luogo dove esiste il diritto a vivere sereni , con un livello di offerta culturale elevata .
Non abbiamo nemmeno più una libreria , ma siamo diventati una grande distesa di Bancomat.


Il colore prevalente è il grigio e a noi non ci piace per nulla . Amiamo i colori e la vitalità condita da uno  sviluppo moderno ma sostenibile , ma che non trascuri per nulla le vere tradizioni.



Desideriamo una Città che abbondi di diritti per la persona , come il un registro delle coppie di fatto e perfino   quello per il Testamento Biologico.



Luoghi dove i bambini possono giocare e correre liberamente.

I cittadini guardano con attenzione  chi offre maggiore qualità nei servizi  ( scuole , asili , rifiuti , sanità  etc ), ma cercano e desiderano migliori opportunità  rivolte ai giovani  e non il solito e squallido Bar e un tavolino carico di Spritz e patatine.


Creare anche una offerta culturale di buon livello, al pari di molte cittadine italiane.

Perché ad esempio non pensare ad una Mogliano Veneto che sfrutti la vicinanza di Venezia come volano proponendo ad esempio una contemporaneo visione del Festival del Cinema di Venezia, oppure cercando di collaborare per portare  nelle nostra città mostre o esposizioni che vengono proposte nella Città lagunare.

Oppure perché non proporre  delle visite alle bellissime colline trevigiane con percorsi agro turistici , visitando anche i bellissimi vigneti e la natura infinita.

Per il momento ci offrono cemento e bordelli  ( Sindaco di Preganziol ) - Provincia di Treviso  e un Casinò
( Sindaco di Mogliano ) - Area metropolitana di Venezia.

Noi  scegliamo volentieri cambiare amministratori al più presto.

Luigi Amendola 


sabato 28 luglio 2012

Province: riforma mal fatta, e il Sant’Artemio resti un patrimonio pubblico



La ridefinizione delle province decisa dal Governo Monti è un provvedimento molto carente dal punto di vista tecnico, frutto di frettolosità e superficialità e di una ideologia accentratrice. Si conferma o si boccia l’esistenza di province in base a criteri arbitrati e immotivati, il criteri quantitativi di almeno 350.000 abitanti in una superficie superiore a 2.500 kmq, e il criterio politico di ospitare capoluoghi di Regione (si salva così Campobasso). Nessuna valutazione qualitativa, nessun disegno di riorganizzazione generale dell’articolazione della Repubblica nel quale inserire il provvedimento. Solo ansia di tagli, come se bastasse l’agitar di mannaia per costruire un modello più efficiente di governo locale.
Siamo di fronte ad un processo di estrema verticalizzazione e centralizzazione dell’assetto statale, e ad una riduzione della possibilità di scelta e di partecipazione dei cittadini. Infatti a fianco della riduzione del numero delle province, procede l’idea di farne degli enti non più espressione del voto popolare, ma di spartizioni tra le segreterie dei partiti maggiori presenti nei consigli comunali del territorio provinciale. I cittadini potranno solamente apprendere dai giornali quale presidente della Provincia i partiti hanno scelto di nominare. Figurarsi quali possibilità di partecipazione, o anche solo di confronto e dialogo, potrebbero avere con una istituzione i cui vertici rispondono ai partiti e non agli elettori.
Si inverte inoltre un processo di decentramento avviato, ormai da anni, all’insegna della sussidiarietà tra livelli di governo. Alle nuove province verrebbe tolta la competenza sulle politiche del lavoro, attive e passive, e sul sistema socio-economico in generale. Verrebbe così colpita la concertazione territoriale, tanto osteggiata dal premier Monti, e che però ha rappresentato e rappresenta uno degli elementi di tenuta e di possibilità di ripresa dello sviluppo locale. E quale nuovo modello di gestione dei centri per l’impiego si profila, nel momento in cui la crisi sociale ed economica dovrebbe portare ad un rafforzamento e ad una qualificazione di questi presidi pubblici e non magari ad un loro ritorno a logiche di funzionamento di tipo ministeriale, o peggio ancora alla loro liquidazione a favore del privato ?
Ci pare svilente e indegno di un paese serio, l’aver avviato un dibattito sullo spostamento di confini, se tu dai un comune a me io poi do un comune a te, per rientrare o meno negli astratti parametri del governo, senza che venga in primo piano la questione di come dare risposte nel modo migliore ai problemi dei territori, la crisi occupazionale ed economica, la fragilità ambientale, un governo del territorio più ordinato e più sostenibile, la qualificazione e non la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali, un sistema di trasporto pubblico che liberi dalla dittatura obbligatoria del trasporto privato, la sicurezza e l’adeguatezza dei luoghi di studio e di lavoro. A questo livello di discussione si può anche porre la questione del’esistenza stessa delle province, ma quella che cammina oggi è invece la logica opprimente e sciocca dei tagli, che applicata in questo contesto non comporta risparmi significativi di denaro ma solo riduzione di democrazia e di rappresentatività delle istituzioni.
In questo contesto la questione relativa al futuro della sede del Sant’Artemio, ammesso e non concesso che si vada verso una sparizione totale dell’Ente Provincia che attualmente non è all’ordine del giorno, va secondo noi posta in termini opposti rispetto a delle bizzarre proposte emerse negli ultimi giorni. Ci opponiamo ad una privatizzazione del complesso del Sant’Artemio, tanto più per farne un luogo ad esclusiva frequentazione di senatori ed altri ricchi o ricchissimi, o ad una sua cessione per utilizzi privati, e riteniamo che invece quel complesso debba essere considerato come un bene comune della collettività trevigiana.  Ricordiamo in proposito le battaglie che tanti cittadini e associazioni fecero anni fa affinché si bloccasse la speculazione edilizia che  il Comune di Treviso intendeva autorizzare sul complesso messo in vendita dall’ULS. La rottura tra Zaia e De Poli produsse poi la scelta di localizzarvi la sede della Provincia, destinata altrimenti all’area Appiani, accompagnata da una promessa di apertura alla cittadinanza e alla collettività del complesso ex manicomiale che però non è stata mantenuta. Quello che si è realizzato è invece un mero spostamento degli uffici dispersi della provincia dentro il Sant’Artemio, in una sede sovradimensionata, come dimostra la recente cessione di un padiglione al Ministero dell’Istruzione. Per questo da tempo chiediamo che ci sia la messa a disposizione della collettività di quegli edifici non ancora presi per mano, che nel progetto originario erano destinati a ospitare il museo della psichiatria e l’archivio fotografico provinciale. E ricordiamo che l’edificio che nel primo progetto era destinato a foresteria, è stato invece adibito a stamperia per gli inviti della provincia. Chiediamo che il Sant’Artemio possa essere davvero, e non solo sugli slogan propagandistici, la casa dei trevigiani. Per questo chiediamo: l’accordo con la Fondazione Cassamarca per realizzare attorno a Villa Franchetti il campus universitario entro il febbraio 2016, con la costruzione di un enorme auditorium e alloggi per docenti e studenti, ha reali possibilità di avanzare ? o non è forse il caso di ridimensionare le pretese e aprire un tavolo con Cassamarca e i soggetti coinvolti con il sistema universitario di Treviso per verificare la possibilità di inserire il Sant’Artemio in questo contesto ?
In definitiva, ci sentiamo lontani sia dalle ipotesi di riforma arruffona e demagogica del Governo, tesa ad allontanare ancor più i cittadini dai luoghi dove si sceglie della loro vita, sia dagli atteggiamenti corporativi degli amministratori provinciali che non distinguono il loro destino personale dall’esigenza primaria a cui ogni funzione ed ogni livello di governo deve rispondere, e cioè dare soluzione ai problemi e alle questioni presenti in un territorio e in chi lo abita. Siamo contro la privatizzazione della politica e dell’amministrazione, e riteniamo che oggi il problema fondamentale della nostra democrazia sia quello di riaprire spazi pubblici, sia fisici che politici, nei quali possa venire in primo piano il protagonismo dei cittadini, e siano relegati sullo sfondo i potentati economici e finanziari che oggi surclassano le istituzioni e le amministrazioni pubbliche.

Luca De Marco
Coordinatore Provinciale
Sinistra Ecologia Libertà
Treviso

venerdì 27 luglio 2012

Chi semina strade raccoglie traffico, chi diffonde traffico incrementa lo smog


Ancora una nuova strada: la tangenziale Nord di Mogliano. Mentre il costo della benzina sta salendo alle stelle, si tagliano i fondi al trasporto pubblico locale, l’economia reale declina e i giovani non trovano occupazione, si spendono ben  9 milioni di euro per costruire una nuova strada inutile e dannosa.
Inutile perché si tratta di una strada parallela al Passante. Dannosa perché devasta un’ ulteriore porzione di  prezioso territorio agricolo. Dannosa perché sottrae risorse ad investimenti  prioritari.  Dannosa perché attirerà nuovo traffico e smog. Quest’ultima affermazione merita qualche spiegazione. I fautori della strada dicono che ridurrà il traffico in centro.  A prima vista sembrerebbe un argomento ragionevole.
In realtà, come è dimostrato da tutti gli studi condotti su scala internazionale, vale il detto degli esperti in pianificazione trasportistica: “Chi semina strade raccoglie traffico, chi diffonde traffico incrementa lo smog.”   Evidentemente ne sono consapevoli gli stessi progettisti  altrimenti non si spiegherebbe una rotatoria di ben 70 metri in via Cavalleggeri – oggi a traffico limitato- e un’altra di ben 100 metri di fronte a Villa Bianchi, su quel Terraglio che la Regione si appresta ad inserire nel piano paesaggistico come strada di valore storico culturale. Ma come si sa i progettati nuovi Centri Commerciali hanno bisogno di rotatorie per smaltire il traffico. Il risultato sarà la desertificazione del centro di Mogliano e delle sue attività commerciali.
Perché dunque sprecare altro prezioso territorio agricolo quando è già in funzione in Via Schiavona un casello del Passante e un altro è progettato a Cappella di Scorzè, gli stessi luoghi che la tangenziale si propone di unire? Non converrebbe esentare gli utenti  di questa tratta dal pagamento del pedaggio anziché sprecare nove milioni di euro in tempi di così gravi ristrettezze per i bilanci pubblici? Il sospetto è che a motivare la nuova opera sono ben altre ragioni. Come sempre accade, inevitabilmente, le aree adiacenti, oggi per lo più agricole o di pregio ambientale  saranno sottoposte a varianti urbanistiche che favoriranno l’edificazione, nonostante le migliaia di case sfitte nel nostro comune.
Guardiamo a quello che è successo in questi anni. Mentre il paese si impoveriva il settore immobiliare accumulava grandi ricchezze, senza alcun merito né imprenditoriale né innovativo.  
La città tentacolare si è così sparpagliata nel territorio trasformandosi  in una nebulosa urbana, cancellando luoghi identitari, beni ambientali e culturali, banalizzando ed omologando il paesaggio, degradando la qualità del vivere quotidiano di ognuno di noi. Questa forma territoriale dispersa ha prodotto guasti sociali ed economici dei quali c’è ancora scarsa consapevolezza. Il traffico si è aggravato perché i residenti sono stati espulsi dai nuclei urbani ma sono costretti a recarsi in città per lavorare. La frammentazione degli insediamenti ha aumentato i costi di gestione delle reti dei servizi (acqua, luce, fogne, rifiuti, trasporti) ed è la causa strutturale della crisi fiscale dei  comuni. Si sono inquinati i terreni, l’aria e l’acqua; si è distrutto un paesaggio celebrato nel passato come uno dei più significativi e preziosi a livello europeo.
Oggi si è sempre più consapevoli della utilità del verde urbano , essenziale per il suo ruolo di moderazione microclimatica, di depurazione dell’aria, di attenuazione dei rumori, per l’azione antisettica, il contributo alla difesa del suolo, alla depurazione idrica, alla conservazione della biodiversità.
Oggi sono in molti a pensare che NOVE milioni di euro potrebbero essere usati per tante cose più utili. Ad esempio, per offrire accesso al credito alle imprese in difficoltà, per  ristrutturare i propri involucri edilizi per renderli energeticamente più efficienti, per  sostenere le famiglie in difficoltà ed affermare il diritto allo studio di tanti giovani meritevoli ma senza mezzi.
Per concorrere a completare il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale( SFMR )offrendo più treni, bus,  frequenti, regolari, puntuali, con maggiore qualità a bordo. Con Un unico biglietto a percorrenza chilometrica valido nell’intera Regione a prescindere dal vettore scelto. Si può: altri lo stanno facendo!
Serve la mobilitazione dei cittadini. SEL si propone di contribuire insieme a tutte le forze disponibili a concorrere per determinare una svolta nelle scelte politiche e amministrative del comune di Mogliano, nella provincia di Treviso, nella Regione Veneto e nell’intero Paese.

Ma queste strade non ci toglieranno solo soldi, ma anche pane. Se non a noi, ai nostri figli. Perchè sotto l'asfalto spariranno migliaia di ettari di fertili suoli agricoli della pianura padana.



Oscar Mancini
Responsabile Ambiente e Territorio
Sinistra Ecologia Libertà Veneto