Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

giovedì 20 settembre 2012

Quanto ci guadagna il Comune di Mogliano Veneto con la lotta alle prostitute ed ai mendicanti ?




Leggiamo  quasi ogni giorno sulla cronaca locale gli interventi delle forze dell’ordine e dei vigili urbani nei confronti delle prostitute e dei mendicanti.


Dal punto di vista legale, per quanto riguarda l'accattonaggio, questo  in sè non è perseguibile ai sensi del Codice Penale, quanto invece le modalità con cui viene praticato (es. l'utilizzo di minori comporta sfruttamento, maltrattamento o abbandono e come tale è perseguibile come reato). Una sentenza  (n. 519 del 28 Dicembre 1995 abrogò il reato di accattonaggio (l’intero art. 670), stabilendo che la richiesta di elemosina è lecita purchè sia una “legittima richiesta di umana solidarietà”, volta a far leva sul sentimento della carità”, “che non intacca nè l’ordine pubblico nè la pubblica tranquillità”..


I Comuni, sulla base di propri regolamenti possono vietarlo per ragioni di decoro, ordine pubblico, igiene, come pure la contrattazione o l'esercizio di prestazioni sessuali e quindi prevedere una sanzione amministrativa.

Vorremmo anche noi parlare, come fa la legge,  della richiesta di umana solidarietà che suscita il sentimento della carità per quanto riguarda l’accattonaggio,  ma è sempre più difficile in una città come la nostra riuscire a farci intendere come vorremmo. Come pure vorremmo ribadire che la vera lotta alla prostituzione deve essere quella che colpisce il racket che sfrutta e gode degli illeciti guadagni.

Ma ci limitiamo a porgere all’Amministrazione Comunale alcune domande:

-I cittadini possono conoscere l'ammontare di queste entrate da sanzione del Comune di Mogliano? Giusto per individuare l'entità del beneficio di una loro riconversione verso congrue finalità.

-Dove vanno a finire queste risorse?

-E’ possibile vincolarle sotto forma di servizi e prestazioni rivolti alla comunità o alle categorie che richiedano maggiori attenzioni e tutele?

  • Perchè non venire incontro, con questi proventi, ad esempio, alle famiglie per calmierare il costo dei buoni pasto nelle mense scolastiche?

Non sfruttiamo i problemi della povertà e del degrado  per un mero calcolo di facciata pubblicitaria dell’Amministrazione Comunale.

Crediamo che al primo posto delle paure e delle preoccupazioni dei cittadini ci siano questioni che riguardano la disoccupazione dei figli, la difesa del territorio, il welfare, la socialità.

Vorremmo che queste preoccupazioni siano nel concreto condivise anche da chi amministra la nostra città.

Fiorella Fighera

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