Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

venerdì 29 luglio 2011

Comuni Accoglienti




Il Ministro Maroni, attraverso i Prefetti, ha chiesto ai Sindaci del Veneto la disponibilità per l’accoglienza ai profughi del Nord-Africa rifugiatisi in Italia a causa della guerra di Libia.
Le Amministrazioni locali a guida leghista hanno prontamente chiuso la porta rifiutando ogni apertura in questo senso.
Le Amministrazioni a guida centro-sinistra, invece, come Silea e Casier hanno accolto alcuni profughi. Leggo dalla stampa che nei “paesi accoglienti” si è aperta una gara di solidarietà fra Associazioni di volontariato, Cooperative, semplici cittadini, i Parroci (di Dosson, Frescada e Casier ), alcune ditte (che hanno donato mobili ed elettrodomestici), si è attivata perfino Unindustria, nonchè i rappresentanti istituzionali dei comuni accoglienti. Si è mossa, quindi, quella parte migliore della società che da sempre ha caratterizzato la terra veneta, quella, cioè, della solidarietà e dell’accoglienza generosa e disinteressata. Quello che personalmente apprezzo sono le energie positive e le motivazioni messe in gioco da tanta parte della società “solidale” che producono, così, una azione efficace e costruttiva nella soluzione dell’emergenza, ed inducono ad un sentimento collettivo rivolto ad un’etica della responsabilità e della solidarietà.
Diversamente, l’atteggiamento di paura e diffidenza nei confronti dello straniero, del diverso, indotti dalla Lega e tradotto in comportamenti istituzionali, hanno una ripercussione nel pensiero comune di paura, negazione e distruttività. Se il profugo o l’immigrato sono da rifiutare perchè rappresentano il pericolo o il nemico da attaccare, si trae da questo sentimento collettivo la spinta motivazionale e l’energia negativa per scatenare violenza ed aggressività sia  verbale che fisica .
Invece di combattere i pregiudizi e risolvere i problemi si cavalcano ed ingigantiscono le paure spesso immotivate dei cittadini.
E’ inutile alzare barricate di varia natura contro un processo inarrestabile di contaminazione tra i popoli della terra.
E’ necessario il  riconoscimento  dell’altro come uguale a sè, è necessario tentare di mettersi nei suoi panni. Ciò non solo inibisce eventuali azioni aggressive nei suoi confronti, ma costituisce la premessa necessaria per la comprensione empatica e la diffusa azione solidale che, insieme all’ aiuto reciproco, sono le forze intrinseche del progresso umano.

Fiorella Fighera
Sinistra Ecologia Libertà
Mogliano Veneto

domenica 24 luglio 2011

Una Città in agonia




Cara la nostra città di Mogliano, non solo sei governata dalla Lega e da un misto di pdl , razzisti piave e da una frazione di di ex aiutanti giovani ormai vecchi.

Ma adesso hai anche , il triste primato di  un Presidente del Consiglio Comunale  che riesce a cambiare la sua collocazione politica, per la quarta volta,  un record difficilemente raggiungibile da qualunque eletto , nella storia della città.

Ormai questa misera giunta è  lontana dalle esigenze della città e dei loro abitanti, non riuscendo più a dare risposte concrete a giovani, famiglie ed anziani

Sono semplicemente incartati nel loro potere, fatto di arroganza e di scelte solo impopolari. Arroccati in un fortino che si chiama Municipio.

Assistere a questa lenta agonia amministrativa, è tristissimo.

Ogni tipo di  iniziativa che gli viene avanzata viene considerata " sovversiva" e " strumentalizzata" , quando poi non è così.

Questo è il chiaro comportamento di chi è consapevole che la maggioranza della città non è più con loro ed infatti anche la stessa giunta  è retta per un misero voto.

Ormai sono chiaramente alla frutta , e non sanno più come giustificare le loro manifeste incapacità di amministrare un territorio che è ormai diventato un immenso dormitorio, dove le parole , aggregazione, cultura , integrazione sono diventate ormai impronunciabili.

Una città ormai dove i parchi pubblici sono lasciati al degrado ed alla devastazione .

Una città dove la convivialità è nelle mani di fantastici ragazzi che con le loro forze , completamente autogestiti, organizzano manifestazioni sportive e musicali.

A noi cittadini ci toccherà assistere a questa agonia per altri due anni?. Ci auguriamo onestamente di no.

Da parte nostra , abbiamo la voglia , il desiderio di metterci a disposizione dei cittadini che sentono e vedono una città dove la parola d'ordine è una sola : rinascita.

Sinistra Ecologia Libertà

Circolo di Mogliano Veneto


sabato 23 luglio 2011

L’IPA “Marca Trevigiana” è una buffonata !



I comuni leghisti attorno a Treviso e Mogliano (Mogliano, Preganziol, Paese, Ponzano, Treviso, Villorba, Morgano, Quinto) intendono costituire una IPA (Intesa Programmatica d’Area) per chiedere soldi alla Regione. Le Ipa sono uno strumento previsto dalla programmazione regionale, attraverso il quale in aree omogenee si possono mettere assieme enti pubblici, associazioni sindacali e di categoria e soggetti privati per fare delle proposte alla Regione sugli interventi strategici per quel territorio. Le Ipa possono prescindere dai confini amministrativi delle Province, possono cioè essere interprovinciali, perché fanno riferimento all’omogeneità del territorio di riferimento e non ai confini amministrativi. Nel comunicato (http://www.comune.treviso.it/pdf/IPA20110722.pdf) con il quale i comuni leghisti annunciano l’intenzione di sottoscrivere a settembre un protocollo di intesa per la costituzione di una nuova Ipa, si legge l’incredibile affermazione per la quale: “i comuni firmatari, il cui territorio è interamente ricompreso nella provincia di Treviso e che per questo formano un ambito territoriale omogeneo dal punto di vista fisico, geografico, economico e sociale..”. Siamo alle comiche: per giustificare una intesa che ha come unico collante l’appartenenza politica alla destra delle giunte comunali, si violenta la logica e il buon senso e si prende come garanzia di omogeneità territoriale l’appartenenza amministrativa ad un’unica provincia. In questo modo si potrebbe giustificare la costituzione di una Ipa tra i comuni di Segusino, Meduna di Livenza, Mogliano e San Zenone degli Ezzelini con la motivazione che appartengono tutti alla Provincia di Treviso. Siamo di fronte ad un vero e proprio delirio, che la Regione non può avere il coraggio di accettare e riconoscere.
La realtà è che i sindaci leghisti, alcuni dei quali, come quelli di Ponzano, Villorba e Paese, erano usciti dall’Ipa Montello Sile Piave, della quale facevano parte, definendo quella struttura “un carrozzone”. Ma ora sono disposti a mettere in piedi una nuova Ipa con il criterio dell’appartenenza politica delle giunte.
Si tratta dell’ennesima manifestazione di come i leghisti concepiscano l’amministrazione pubblica: una appropriazione della cosa pubblica da parte di un partito vorace, famelico di soldi e di posti.
Questa Ipa non ha nessuna solida ragione di esistere. O si apre ad un ragionamento con TUTTI i comuni di un territorio omogeneo DAVVERO e a TUTTE le categorie economiche e sindacali, oppure è giusto chiedere alla Regione che non riconosca una simile porcheria.
Chiediamo che la Provincia di Treviso dica la sua, perché non è possibile che si intenda produrre una sorta di “Provincia bis” guidata dal Comune di Treviso, come indica anche il pretenzioso nome di “marca Trevigian”, senza presenza di minoranze e perciò ancor meno democratica, e illegittima secondo la legge regionale.
Luca De Marco
Coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà

mercoledì 20 luglio 2011

Storia di Straordinaria Dignità



Già, in 30 anni di vita sei passato per vari ruoli: figlio, studente, compagno, lavoratore, musicista, e in 30 anni hai assunto le varie “responsabilità” implicitamente connesse al ruolo stesso. All'improvviso, uno di questi ruoli viene meno e tutti gli altri si rimescolano creando prima una momentanea situazione di disorientamento e poi un concreto panico.Il tuo lavoro di operaio (800.00 euro) e quello della tua compagna (970.00 euro) Vi fa riflettere su quell’affitto, arrivato a 750.00 euro al mese, che da 10 anni pagate  e, dopo lunghe nottate in bianco decidete di tramutare in un mutuo da 690.00 al mese. “Gioite” di questa conquista, questo impegno passando da una gogna mensile irreversibile ad un cappio 25ennale. Pochi mesi dopo il grande passo arriva la notizia, feroce, della CASSA INTEGRAZIONE: altre notti in bianco a far conti su conti e, da subito TI RIMETTI IN GIOCO, più “vecchio” di 13 anni da quando avevi iniziato a cercare il lavoro, ancor prima del verdetto finale. Ti metti in coda nelle varie agenzie interinali per capire se il valore di quel “operaio specializzato” ha un significato. La professionalità è un pegno grosso da pagare: capisci che ti devi plasmare, indossando di volta in volta un abito diverso per rispondere a quelle poche richieste di mercato che ti usano al bisogno di 3-6 mesi. Fai il corso di cameriere di sala e, nel momento in cui si apre la possibilità di provare quanto appreso, l’offerta di lavoro ti porta a 100 km da casa (lo stipendio che entra in casa, al momento non ti permette neanche un viaggio in treno). Dopo qualche mese ti chiamano in prova per le pulizie presso una Azienda Ospedaliera in sostituzione di una maternità. Fai il corso e ti garantiscono 4 mesi di lavoro part time (400.00 euro). Sei di nuovo nel mondo del lavoro da quando, nel frattempo, è arrivato il licenziamento.  Ti pieghi rispondendo ed assecondando tutte le richieste di copertura ferie dei “colleghi” stravolgendo l’orario che hai firmato prima dell’assunzione. Ma non importa; dimostrarti disponibile, volonteroso, puntuale è il corredo  correlato dell’essere un lavoratore. Nel frattempo ci sono gli encomi del responsabile di reparto, si ventila la possibilità di un rinnovo del contratto, si riconosce il bisogno di aumentare il personale. Il 12 scade il contratto e l’11 ti telefonano che da domani non hanno più bisogno di quel corredo correlato. Vabbè, ti sei illuso perchè ti hanno illuso,  sei cresciuto e alle favole inizi a non crederci più. Nel frattempo sono passati sei mesi e tutti i giorni continui  a cercare finchè non telefoni in quella piccola impresa che cerca operai e ti senti chiedere:”Sei italiano?” Sorpreso rispondi di si e loro, scusandosi, ti dicono :“Cerchiamo rumeni perchè ci costano il 30% in meno di un italiano”. Sei nel mezzo di una sporca guerra tra poveri dove si gioca al ribasso, dove nessun valore ha senso, dove non puoi lamentarti pechè c’è chi sta peggio! Tuo padre, nel frattempo va in pensione e gli viene proposto di fare qualche lavoretto al bisogno. Rinuncia ma parla di te che potresti essere un buon elemento, anche part time, il lavoro lo conosci ..... ma non sei conveniente come il pensionato!Il ruolo mancante di lavoratore fa crollare anche gli altri ruoli ritrovandoti ad essere nuovamente, per i tuoi genitori, il  figlio da “accudire” ma senza fartelo pesare; con l’occasione della spesa grossa una volta alla settimana, a casa ti arriva sempre il sacchetto pieno; ogni tanto vi sparisce qualche bolletta che il papà o la mamma, per “sbaglio”, vi pagano. La musica, per il momento resta chiusa nella tua anima perchè godere di quel piacere diventa un costo (le trasferte con il gruppo in cambio di una birra e un toast, non vanno bene, ora). Non dico altro se non che, con la tua compagna, mia collega, non mi permetto di dirle che vado in vacanza perchè mi sento di offendere chi è costretto ad andare a comperare la frutta è la verdura a chiusura del mercato acquistandola di “seconda mano”! Non posso fare nulla per te e voi che ogni giorno, pur nella sofferenza anche fisica che non vi permettete di controllare, continuate con ASSOLUTA  E VERA DIGNITA’ a non chiedere nulla se non, adesso, pensare ad un foglio di carta che nella vostra vita di conviventi sancisca almeno i diritti di una coppia sposata! Vi conosco e, talvolta, mi vergogno anche della maglia nuova che indosso!


Michela De Paolis
Sinistra Ecologia Libertà
Circolo Mogliano Veneto

domenica 17 luglio 2011

Omofobia, un problema culturale.

All'interno della mentalità gretta e provinciale dell'Italia moderna, tra i vari razzismi e sessismi, ve n'è uno nascosto, subdolo e strisciante: l'omofobia (a cui aggiungerei la transfobia ovvero la paura delle persone trans).
L'omofobo spesso è il contrario dello "stereotipo razzista", può addirittura essere una persona caritatevole, umana, comprensiva, tollerante, MA imbevuta della peggiore tradizione cristiana: il concetto di natura. Per questa persona parlare di testamento biologico, di aborto e di legittimità delle coppie di fatto è un nonsence, un inutle e becera provocazione, perchè per loro, questi, sono non problemi, in quanto regolamenterebbero ciò che è "CONTRO NATURA".
L'uomo "deve essere uomo", "fare l'uomo", e ovviamente, cardine di questo pregiudizio sotto il quale cade inevitabilmente anche la donna che "deve fare la donna", "la casalinga", "la madre casa e chiesa ubbidiente e sottomessa al marito" (venetamente "che a piasa, che a tasa e che a staga casa"), "L'UOMO VA CON LE DONNE", all'uomo "PIACCIONO LE DONNE" come esemplifica bene l'omonima canzone di Fabri Fibra.
Un uomo che bacia un uomo è impensabile.
Un gay sarà quindi solo "UNA DONNA MANCATA".
Un gay "UOMO" non è concepibile; salvo che ci siano migliaia di gay "maschili" che cavalcando questo pregiudizio si fingono eterosessuali, addirittura aborrendo i "gay femminili" proprio perchè "donne mancate", in un vortice di pregiudizio tale da ingoiare tutta la voglia di normalità del movimento LGBT trasformandola in un arma a proprio favore, a favore di un omosessualità "velata", nascosta e negata.
OMOFOBO è il vicino di casa, l'amico, il politico, OMOFOBIA è la VIOLENZA, ma omofobia è anche il commento "guarda di non dare via il culo" fatto a me in relazione con la carriera universitaria e con i noti favoritismi, omofobia è anche il "dovresti trovarti una ragazza" detto ad un gay (o il "dovresti trovarti un uomo" detto ad una lesbica), omofobia è anche lo sguardo malevolo e il pensiero che due persone dello stesso sesso non possano baciarsi in pubblico o "addirittura" unirsi in matrimonio (per quanto "civile" sempre matimonio resta, e, per inciso, non è l'omosessualità che manda in rovina l'istituzione del matrimonio, ma la violenza e la prevaricazione che regna all'interno di esso, nonchè la superficialità del "sentimento mordi e fuggi" e del "ti amo finchè dura" con prospettiva di "matrimoni a data di scadenza") o "persino" accedere alle graduatorie per l'adozione (perchè di accesso alle graduatorie, e non di "tiè ti do' in mano un bambino, si parla quando di tratta di adozione: anni di burocrazie nella speranza di elargire amore gratuito).
OMOFOBA è la paura contro il diverso, contro il "SESSUALMENTE DIVERSO", portatore di chissà quale contagio, untore di una peste da esorcizzare in beceri cameratismi e criminale da punire con esecuzioni sommarie fatte di coltellate, botte e bottiglie rotte.

OMOFOBO è anche il parlamento "cattolico" che non riconosce non solo i diritti civili, ma nemmeno la tutela contro la violenza gratuita. E' quindi anche questa violenza, come le altre violenze, questa omofobia, come le altre omofobie, che NOI DOBBIAMO COMBATTERE.

Per un mondo in cui mio figlio possa scegliere di essere ciò che è.
Perchè l'omosessualità NON è una scelta, ma VIVERLA lo è.   

Ecco che nel Veneto oscurantista di Gentilini, Muraro e Gobbo, e nell'Italia clericheggiante di Lupi, Formigoni, (entrambi di Comunione e Liberazione), Buttiglione e Giovanardi (con un pizzico di Binetti e una spruzzata di cannella), dobbiamo fare controcultura e coltivare quei germi di integrazione che le giovani generazioni, quelle stesse generazioni martoriate dal precariato e umiliate dalla riforma Gelmini-Tremonti, stanno già facendo fiorire.

Andrea Bello.

sabato 2 luglio 2011

il Consigliere con il bavaglio


Sono mesi che in Italia , in Veneto ed adesso in Provincia di Treviso , assistiamo ad un teatrino di attori molto triste tra PDL e LEGA, che a colpi di articoli, dichiarazioni , manifestazioni pubbliche , regalano agli italiani uno spettacolo ridicolo .
Il tutto poi si quieta per un momento, quando vengono accontentate le rispettive e personali esigenze elettorali - propagandistiche.
Nell'ultima riunione del Consiglio Provinciale è comparsa la nuova figura del consigliere con il bavaglio modello Pannella (mi scuso per il paragone alquanto azzardato, associando un protagonista assoluto di grandi battaglie sui diritti ad un piccolo capo di corrente berlusconiana).
Questo bavaglio ci puzza molto, come una ulteriore prova di "forza" tra correnti del PDL e la LEGA, che sicuramente si aggiusterà in breve in una algebrica e matematica ridefinizione di cariche ben retribuite in qualche ente di prossima nomina e quindi in un misero riequilibrio di puro potere.
Vorremmo ricordare che nell'ultima riunione del Consiglio Provinciale " l'imbavagliato", dopo una orazione di circa 15 minuti di contestazione della norma sulla  variazione al bilancio che avrebbe portato all'aumento del 28 %  delle polizze Rc auto, ha votato lo stesso a favore , motivando il tutto come fedeltà al suo partito ( PDL). Avesse almeno avuto il coraggio di astenersi...
Nel nostro intervento in Consiglio abbiamo proposto delle alternative praticabili rispetto all'aumento della Rcauto, attraverso la vendita delle azioni Save e la riduzione dell'apparato politico amministrativo di cui Muraro si sta attorniando (capo di gabinetto, staff del presidente, assessori inutili), indifferente alle esigenze di risparmio e contenimento dei costi . Se l'ordine del giorno che il PDL ha annunciato di presentare nel prossimo consiglio conterrà queste proposte, allora vorrà dire che si comincia a passare dalle sceneggiate a scelte concrete. Se si tratterà dell'ennesima manfrina per nascondere meri contrasti di potere, denunceremo questo modo di fare politica vecchio e insopportabile.
Questa assurda e ridicola querelle di potere tra LEGA  e PDL  non deve distogliere l'attenzione da temi molto più seri, urgenti e importanti che affliggono  il nostro territorio: crisi economica, precarietà, occupazione , formazione professionale, emergenza mafia , costruzione nuovo aeroporto di treviso, consumo del territorio, integrazione ed emergenza profughi, omofobia e discriminazioni..
Delle risposte a queste questioni Sinistra Ecologia Libertà chiederà conto alla Provincia e a chi la governa, e a questo punto forse il bavaglio ce lo metteremo noi, ma in forma di vera protesta a favore dei cittadini e non per cercare semplici e misere posizioni di potere.

luigi amendola