Il Ministro Maroni, attraverso i Prefetti, ha chiesto ai Sindaci del Veneto la disponibilità per l’accoglienza ai profughi del Nord-Africa rifugiatisi in Italia a causa della guerra di Libia.
Le Amministrazioni locali a guida leghista hanno prontamente chiuso la porta rifiutando ogni apertura in questo senso.
Le Amministrazioni a guida centro-sinistra, invece, come Silea e Casier hanno accolto alcuni profughi. Leggo dalla stampa che nei “paesi accoglienti” si è aperta una gara di solidarietà fra Associazioni di volontariato, Cooperative, semplici cittadini, i Parroci (di Dosson, Frescada e Casier ), alcune ditte (che hanno donato mobili ed elettrodomestici), si è attivata perfino Unindustria, nonchè i rappresentanti istituzionali dei comuni accoglienti. Si è mossa, quindi, quella parte migliore della società che da sempre ha caratterizzato la terra veneta, quella, cioè, della solidarietà e dell’accoglienza generosa e disinteressata. Quello che personalmente apprezzo sono le energie positive e le motivazioni messe in gioco da tanta parte della società “solidale” che producono, così, una azione efficace e costruttiva nella soluzione dell’emergenza, ed inducono ad un sentimento collettivo rivolto ad un’etica della responsabilità e della solidarietà.
Diversamente, l’atteggiamento di paura e diffidenza nei confronti dello straniero, del diverso, indotti dalla Lega e tradotto in comportamenti istituzionali, hanno una ripercussione nel pensiero comune di paura, negazione e distruttività. Se il profugo o l’immigrato sono da rifiutare perchè rappresentano il pericolo o il nemico da attaccare, si trae da questo sentimento collettivo la spinta motivazionale e l’energia negativa per scatenare violenza ed aggressività sia verbale che fisica .
Invece di combattere i pregiudizi e risolvere i problemi si cavalcano ed ingigantiscono le paure spesso immotivate dei cittadini.
E’ inutile alzare barricate di varia natura contro un processo inarrestabile di contaminazione tra i popoli della terra.
E’ necessario il riconoscimento dell’altro come uguale a sè, è necessario tentare di mettersi nei suoi panni. Ciò non solo inibisce eventuali azioni aggressive nei suoi confronti, ma costituisce la premessa necessaria per la comprensione empatica e la diffusa azione solidale che, insieme all’ aiuto reciproco, sono le forze intrinseche del progresso umano.
Fiorella Fighera
Sinistra Ecologia Libertà
Mogliano Veneto