8x1000, cambia il regolamento.
Mai più soldi alle missioni militari
Mai più soldi alle missioni militari
La Commissione speciale della Camera dei Deputati che esamina i provvedimenti urgenti proposti dal Governo ha iniziato oggi la discussione sul nuovo regolamento per la gestione dei fondi 8x1000 di attinenza statale.
“In questi anni – ha ricordato Giulio Marcon membro della commissione e deputato indipendente di Sel – i fondi della gestione statale dell’8x1000 sono stati indebitamente utilizzati per altre finalità: dalla riduzione del debito, al finanziamento delle missioni militari. Questo non deve più succedere”.
Il nuovo regolamento prevede positivamente una ripartizione certa dei fondi in quota paritaria tra i 4 ambiti di intervento (lotta alla fame nel mondo, beni culturali, calamità naturali, rifugiati) arginando in questo modo il saccheggio dei fondi avvenuto in questi anni per altri scopi.
“Bisogna poi – ha aggiunto Marcon – prevedere esplicitamente il divieto tassativo di finanziare le missioni militari all’estero camuffate da missioni umanitarie, limitare alle sole istituzioni non profit i beneficiari della gestione statale dei fondi dell’ 8x1000 e cancellare la deroga che permette di destinare fino al 50% dei fondi a disposizione – a detrimento degli altri ambiti di intervento – alla protezione civile per le calamità naturali”.
“In questi anni – ha ricordato Giulio Marcon membro della commissione e deputato indipendente di Sel – i fondi della gestione statale dell’8x1000 sono stati indebitamente utilizzati per altre finalità: dalla riduzione del debito, al finanziamento delle missioni militari. Questo non deve più succedere”.
Il nuovo regolamento prevede positivamente una ripartizione certa dei fondi in quota paritaria tra i 4 ambiti di intervento (lotta alla fame nel mondo, beni culturali, calamità naturali, rifugiati) arginando in questo modo il saccheggio dei fondi avvenuto in questi anni per altri scopi.
“Bisogna poi – ha aggiunto Marcon – prevedere esplicitamente il divieto tassativo di finanziare le missioni militari all’estero camuffate da missioni umanitarie, limitare alle sole istituzioni non profit i beneficiari della gestione statale dei fondi dell’ 8x1000 e cancellare la deroga che permette di destinare fino al 50% dei fondi a disposizione – a detrimento degli altri ambiti di intervento – alla protezione civile per le calamità naturali”.
C’è poi un'altra questione che riguarda la legge istitutiva dell’8 x1000 del 1985. “Bisogna – afferma Marcon – rivedere la norma che attribuisce automaticamente l’8x1000 non espresso dai contribuenti a tutte le confessioni religiose in misura proporzionale sulla base delle scelte effettuate. La quota di 8 x 1000 non destinata dai contribuenti deve essere invece totalmente gestita dallo stato”.
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