Si faccia chiarezza in Consiglio Provinciale
Il confronto in atto tra il clan Sernagiotto e Muraro è una squallida lotta di potere, portata avanti tra colpi bassi, strumentalizzazioni e scorrettezze. E’ la politica peggiore.
Dalla quale possono emergere sprazzi di verità interessanti su come viene gestito il potere dalle nostre parti, ma che nell'insieme rappresenta una politica inutile e parassitaria rispetto ai problemi dei cittadini e del territorio.
Per questo ciò che ci sentiamo di dire è che non sono tutti come loro, e che si può fare politica in maniera diversa, perseguendo con serietà e coerenza il proprio impegno a rendere migliore e più giusta questa società e questo mondo.
Ne stiamo vedendo di tutti i colori. Potrebbe anche farci piacere vedere che oggi il consigliere provinciale Alessio De Mitri si ponga come critico nei confronti della Provincia e dei suoi sprechi. Forse si è convinto, nel corso degli anni, delle cose che dicevamo dai banchi dell’opposizione, non trovando mai né in lui, né in altri esponenti della maggioranza, risposte positive alle nostre richieste. Negli ultimi 5 anni abbiamo proposto, ad ogni bilancio di previsione, degli emendamenti tesi a togliere spese inutili, soprattutto per la comunicazione e la propaganda, per destinarli a cose più fruttuose per i cittadini, come ad esempio fronteggiare i costi sociali della crisi. La maggioranza ha sempre fatto silenzioso muro contro le nostre proposte. Gli unici distinguo di De Mitri dalla coalizione di maggioranza li ricordiamo sul tema degli inceneritori di Mogliano e Silea, sul quale De Mitri ha sempre dimostrato un atteggiamento benevolo verso i progetti di Unindustria.
Abbiamo contestato la nomina di un capo di gabinetto già nel 2008, quando fu nominato Luca Vettor. Perché già allora ritenevamo superfluo e costoso aggiungere una figura dirigenziale con funzioni etichettabili come “propaganda e pubbliche relazioni”. Con la stessa motivazione oggi contestiamo la nomina di Franca Tonello e la conseguente spesa a carico delle casse pubbliche provinciali di euro 128.264 annue. Siamo contenti che oggi anche il consigliere De Mitri si sia persuaso dell’inutilità della figura e proponga nel 2012 la sua scomparsa. Meglio tardi che mai.
In questa conversione alla sobrietà, ci piacerebbe che chi ha rivestito la carica di assessore provinciale, seppure per pochi mesi, e dunque ha vissuto dal di dentro i meccanismi di funzionamento della Giunta Provinciale, raccontasse di quanto personalmente ha potuto verificare, in termini di sprechi e cattiva amministrazione, e non giocasse a fare il consigliere neofita che chiede le carte per verificare gli sprechi.
Del resto, a richiamare la sua esperienza amministrativa ci ha pensato, con calcolata malizia, il presidente Muraro, che ha fatto intendere come, dietro lo scandalo sui servizi ai disabili chiesti a rimborso e non effettuati da parte di Amidevi, ci potesse essere una combine tra il livello politico e il livello amministrativo del settore sociale in Provincia, tenendo conto che entrambi erano in mano al clan Sernagiotto.
Il “Celentano” del PDL non si è tirato indietro, come al solito, dalle polemiche e dalla difesa a spada tratta dei suoi accoliti, e così siamo arrivati alle carte bollate, con il clan che denuncia per calunnia Muraro.
Da parte nostra riteniamo tutto questo uno spettacolo indecente. A partire da dove tutto è cominciato: la sceneggiata di chi vota un provvedimento, quello dell'aumento della RC Auto, prende la parola per dire che non è d'accordo, e poi si imbavaglia per fare un po' di spettacolo. Il bavaglio era del tutto fuori luogo perché nessuno ha impedito al consigliere De Mitri di prendere la parola e di dire la sua. Dunque non c'era nessuna censura da denunciare con quell'atto dimostrativo. Nessuno ha tappato la bocca a De Mitri, nessuno gli ha legato le mani impedendogli di esprimere con il voto il suo dissenso dall’aumento delle tasse ai cittadini trevigiani.
Noi abbiamo dimostrato che quell'aumento poteva essere evitato, vendendo le azioni Save e con altre azioni di risparmio che possono essere subito messe in opera. Se De Mitri non era d'accordo con l'aumento deciso da Muraro, poteva sostenere la nostra proposta alternativa e votare contro l'aumento, come hanno fatto tutti i gruppi di opposizione. Allora sì, avrebbe dimostrato capacità critica e spirito d'autonomia.
Altrimenti sono tutte pagliacciate, giochetti da teatrino della politica per lotte intestine al PDL, ripicche nei confronti della Lega per non essere stato nominato vicepresidente dell'ATER, come era nei patti, per lo sgambetto della Lega, e aver dunque perso un comodo posto in un ente carrozzone di emanazione regionale.
La richiesta di evitare sprechi nell'amministrazione pubblica non può essere un pretesto per altri giochi politici, da impugnare ogni tanto e quando fa comodo, e solo contro qualcuno. Deve diventare una prassi e una tensione costante in chi amministra. Invitiamo allora il neo moralizzatore De Mitri a spiegare al suo capo clan, che percepisce un rimborso spese netto di più di tre mila euro al mese per non usufruire dell'auto blu, che non può giustificarsi dicendo che fa tanta strada e deve cambiare spesso automobile, come ha fatto di recente. Si tratta di uno spreco orribile di soldi pubblici, e di un privilegio assurdo degli assessori regionali. Prima di chiedere alla Provincia di disdire gli abbonamenti a “Il Gazzettino” e a “La Tribuna di Treviso”, forse De Mitri farebbe bene a rivolgere la sua attenzione verso la Regione, visto che la conosce bene avendola frequentata a lungo come “collaboratore” di Sernagiotto.
Per quanto riguarda le indagini in corso sui casi Amidevi e Sphera, sarebbe bene che Muraro non utilizzasse strumentalmente le informazioni di cui può disporre per colpire chi gli sta dando dei problemi politici per aver comunque messo il dito nella piaga, quella dei costi superflui della sua Amministrazione. Si tratta di una questione grave e seria, e se ci sono sviluppi ne venga informato anzitutto il Consiglio Provinciale. Lanciare allusioni a mezzo stampa per colpire politicamente il clan non è un bel modo per dare risposta in primo luogo a chi doveva ricevere quei servizi sociali.
Tra le cose peggiori sentite in questi giorni sono le parole del segretario provinciale della Lega, talmente sconclusionate e prive di razionalità che non meritano neanche un commento. Se la prende, il Da Re, con le opposizioni e con il PD che non avrebbero controllato. Praticamente un delirio.
Davvero divertente, a questo punto, il giro dello scaricabarile su chi abbia la responsabilità del mancato o dello scarso controllo sui contributi alle associazioni. Secondo Muraro dovevano controllare gli assessori, secondo gli assessori dovevano controllare i dirigenti, secondo i dirigenti dovevano controllare i funzionari, secondo Da Re doveva controllare l’opposizione.
Chiederemo a questo punto come SEL che Muraro e il nuovo assessore alle politiche sociali riferiscano al Consiglio, tramite la commissione competente, sugli sviluppi delle indagini e sui provvedimenti presi per evitare che in futuro si ripresentino situazioni come quella che ha dato origine al caso in questione. E si faccia chiarezza una volta per tutte sui contorni della vicenda e sulle responsabilità.
Luca De Marco
Coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà
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