Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

giovedì 7 novembre 2013

La casa è un diritto


In questi giorni nella nostra città di Mogliano (e non solo, anche nella provincia), si sta attuando concretamente sulla pelle delle persone e sulla loro condizione di vita l’emergenza sociale abitativa. La cessazione della proroga del blocco degli sfratti fino al 31/12/2013 ha semplicemente  differito nel tempo un grave problema sociale che dal primo gennaio 2014 si riproporrà in tutta la sua drammaticità.
Davanti all’impossibilità di tanti inquilini di far fronte agli affitti e ai mutui bancari con conseguente perdita della casa o con provvedimenti di sfratto esecutivo, gravi sono le responsabilità della speculazione che ha immesso nel mercato alloggi non adeguati alle richieste sempre più emergenti. Gravi le responsabilità degli Enti pubblici che nulla hanno fatto per le emergenze abitative negli ultimi anni. Grave altresì la situazione dei Comuni che a causa del patto di stabilità non possono accedere ai fondi per l’edilizia pubblica e il  conseguente recupero degli alloggi ATER da poter rimettere nel mercato. 
Quest’ultima è anche la causa che induce molti Comuni a tenere alloggi sfitti  e non utilizzabili in quanto non restaurati.
La legge che ha permesso tale proroga non ha nel contempo delineato soluzioni nè affrontato il problema: Nessuna novità che permetta ai Comuni e alle agenzie territoriali di affrontare con le dovute risorse le emergenze abitative di edilizia residenziale pubblica. 
Anche nella nostra città sono recentemente avvenute alcune tensioni al riguardo.
 Il dato relativo a Mogliano di 1600 case sfitte a fronte di 300 domande di richiesta di alloggio, è la palese dimostrazione di  una incongruenza non solo sociale, ma anche di una politica insufficiente ed inadeguata nella soluzione di questo problema . Guardiamo innanzitutto alla Regione Veneto che non ha previsto la riqualificazione di spazi  da adibire agli alloggi, poco ha fatto per mettere in condizione  Ater e Comuni di ristrutturare gli alloggi pubblici vuoti perchè dichiarati inagibili. Gli stanziamenti per l’edilizia popolare sono insufficienti a coprire la domanda di ristrutturazione dell’esistente. Ma non servono solo le risorse ai Comuni e alle agenzie territoriali, serve anche una politica nuova di housing sociale, una visione aperta anche qui nel Veneto di concepire piani di rigenerazione urbana e delle soluzioni per la casa. L’housing sociale prevede il coordinamento tra intervento pubblico ed iniziativa privata per offrire alloggi a canone sostenibile, insieme a misure di sostegno finanziario all’affitto. E’ un nuovo modo di concepire le logiche di intervento nel territorio che prevede un rapporto di compartecipazione dei cittadini all’edilizia sociale e un supporto attivo nella gestione dei problemi. Quindi: offerta di affitto a costi contenuti, accesso alla proprietà o all’autocostruzione per fasce di reddito medio-basse, soluzioni alternative agli insediamenti illegali, valide anche per le persone immigrate, soluzioni residenziali per bisogni speciali temporanei (comunità alloggio, pensionati). 
 Se ne sta parlando a Torino in questi giorni nell’ambito  di Urbanpromo: proposte come un contratto di affitto a giovani under 35 per otto anni con facoltà di acquisto tra il quinto e l’ottavo anno, affitto calmierato e impegno sul territorio di cura degli spazi pubblici. Oppure la “coabitazione sociale” che consiste in un impegno di 10 ore a settimana a favore del quartiere. Questa proposta riguarda i giovani tra i 18 e 30 anni e prevede un canone di affitto simbolico. Oppure si può prevedere il patto di solidarietà tra inquilini e proprietari: i proprietari rinunciano a sfrattare gli inquilini in difficoltà a fronte di garanzie e contributi economici.
Insomma, è necessaria una nuova visione che tenga insieme sia i bisogni delle persone che quelle del territorio nella sua complessità, dal recupero del mercato edilizio esistente, alla salvaguardia degli spazi verdi, alla costituzione di nuovi modi di gestione delle comunità anche attraverso la politica per la casa.
Di fronte ad una situazione di perdita d’acquisto delle famiglie va ripensata tutta la politica abitativa nel suo complesso. Sono necessari provvedimenti che facciano i conti con i processi di cambiamento della società negli ultimi vent’anni che si traducano nello stop al consumo di territorio, nella rigenerazione e recupero delle aree urbane e degli alloggi, nella riforma della legge sugli affitti, nell’ attuazione dell’housing sociale, nel  rifinanziamento del fondo di sostegno alla locazione, nell’introduzione del concetto di “smart city”, (città che prevedano lo sviluppo integrato della rete per offrire ai cittadini una qualità di vita migliore: agenda digitale, banda larga e alfabetizzazione digitale che coinvolga tutti i settori: pubblica amministrazione, sanità, educazione, trasporti, turismo).
Inoltre, il sostegno alle povertà e la costituzione di un osservatorio nazionale sulla condizione abitativa.
La casa è un diritto di tutti. Nessuno va penalizzato. Anche il Comune di Mogliano non è esente da queste  problematiche . E’ necessario quindi guardare a forme e percorsi di gestione di welfare ed edilizia sociale partecipata per un nuovo modello di società.
Se il Prefetto di Treviso può chiedere il blocco degli sfratti, allora chiediamo al Prefetto una moratoria affinchè ci sia del tempo per proporre delle soluzioni idonee al problema. Ma si rende sempre più indispensabile un nuovo percorso politico di indirizzo da parte della Regione Veneto.

Circolo Sinistra Ecologia Libertà
“Pino D’Aguanno” Mogliano Veneto

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