Filosofia di vita

«Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno di amore, per questo siamo belli!»

Nichi Vendola

sabato 26 gennaio 2013

Dieci, cento, mille Giorni della Memoria




Sarebbe bello poter dire che il Giorno della Memoria è una ricorrenza oramai inutile, una celebrazione vuota. Poter dire che ormai l'orrore e il ripudio nei confronti della shoah sono dati acquisiti alla coscienza collettiva che non meritano una apposita ricorrenza per ribadirli. E invece siamo qui, nel 2013, ad avere ancora tanto bisogno di ricordare, di raccontare, di rivivere quella stagione cupa della storia della nostra Europa e della nostra Italia.  E non solo per il dovere della memoria ma per la necessità del presente e del futuro. Gli arresti a Napoli di militanti dell'estrema destra accusati di preparare un attentato ad un negozio di un commerciante ebreo e di progettare lo stupro di una ragazza ebrea, nonché gli innumerevoli episodi che testimoniano il persistere di frange politiche ispirate al nazismo e al fascismo impegnate a diffondere germi di cattiveria razzista e a far proselitismo alla violenza e all?intolleranza, dimostrano quanto sia necessario oggi il Giorno della Memoria. La recrudescenza a livello italiano e europeo della malattia fascista, nelle nuove e varie forme che oggi assume, ha bisogno di un?azione di contrasto sia culturale sia giudiziaria. La lotta contro il razzismo, la xenofobia, l'omofobia, l'antisemitismo, è infatti un obbligo civile e morale proprio dell'identità europea nella quale vogliamo riconoscerci e sulla quale costruire una Europa più libera e più solidale di quanto sia ora. Per questo serve la battaglia culturale, e serve la repressione e il controllo.
In questi giorni un tribunale francese ha chiesto a Twitter di consegnare i dati personali degli autori di messaggi razzisti o anti-semiti pubblicati sul social network, per poterli identificare e impedire che la rete diventi un mezzo di propagazione di odio. In Italia abbiamo una invece una legge Mancino che troppo spesso resta solo sulla carta e non diventa strumento di repressione, e di prevenzione di episodi orribili. Ricordiamo, tra l'altro, la strage di senegalesi al mercato di Firenze il 14 dicembre 2012 ad opera di un estremista di destra. E ricordiamo che la grande Miriam Makeba è morta nel nostro paese, venuta a portare il conforto e la solidarietà della sua musica ai migranti vittime della camorra e del razzismo.
Nel nostro paese persiste un atteggiamento di indulgenza verso il periodo nero della nostra storia: si erigono monumenti a gerarchi, si sdoganano allegramente movimenti politici che si richiamano ai carnefici della storia, e alcuni politici alfieri del nuovo non si fanno remora di assumere espressioni e atteggiamenti che rimandano direttamente al dittatore fascista. Serviranno ancora molti Giorni della Memoria, non ne basta uno solo all'anno, e servirà soprattutto l?impegno di tutte le forze civili e democratiche del paese, per lasciarsi alle spalle davvero un passato triste che non vuole passare. Le prossime elezioni politiche serviranno a tante cose, fondamentali per il nostro paese, e dovranno servire anche a questo.

Luca De Marco
coord. prov.SEL

Nessun commento:

Posta un commento