Sono incazzata, riconoscendo che la parola non rientra nello stile vendoliano al quale siamo tutti legati per rispetto di un linguaggio che pur esso deve modificare.
Se però me la lasciate passare forse potete anche passarmi il lacerante sentimento di sconfitta dietro alle decisioni della Cassazione in merito allo stupro!
Neppure più la parola consenziente, dietro ad una denuncia ed indagine di stupro, posso più accettare,quale domanda che viene rivolta ad una violentata per accertarne la sua reale involontarietà nel partecipare al festino dello stupratore! Sono incazzata perchè il fondamento della libertà continua ad essere tradito da chi sta sopra di noi e decise che la vita violata di una bambina/bambino, ragazza, donna, adulta non è abbastanza grave da essere accompagnato da una giusta Giustizia dopo la violenza subita.
Sono incazzata perchè, ancora una volta, chi guarda non è allo stesso modo responsabile di quell’ agito malvagio attuato dallo stupratore; siete folli! Folli nel pensare al riabilitare, quando le condizioni del nostro Paese non sono preparate alla prevenzione, al rispetto, alla conoscenza al semplice capire che quello che si attua è alla stregua di un delitto, già perchè la morte agghiacciante che spetta alla stuprata è quella derivante dalla perdita di voglia di vivere che la lascia tramortita nell’anima! Sono incazzata perchè la storia ci lascia delle vicende ripugnanti dove la donna, merce di scambio, se violentata e stuprata subiscono ancora la gogna mediatica della cittadinanza essendo ritenuta lei la colpevole dei fatti. Sono incazzata, ma questo non basta a ridare dignità a tutte le donne del mondo che subiscono lo stupro! Perchè, lo stupro è subito e non è il partecipare ad un festino sado-masochista del sesso!
Michela De Paolis
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