Nella recente seduta della V Commissione Consiliare tenutasi a Venezia il 4 agosto 2011 si è svolta una audizione pubblica sulla situazione dell’Istituto Gris di Mogliano Veneto. L’Assessore Regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto ha ribadito la volontà di vendere la Casa di Riposo per ripianare i debiti come unica soluzione percorribile per poter risolvere il problema.
La Casa di Riposo conta su 165 posti letto grazie ai 30 appena inaugurati, ma si tratta di posti di fatto già occupati e ai quali, in ogni caso si accede attraverso la graduatoria unica in base al punteggio. Anche se attualmente non c'è e non può esserci nessuna riserva di posti per i cittadini moglianesi , almeno è una struttura che può essere gestita con il concorso diretto dell'Ente locale. Per questo noi sosteniamo con forza che la struttura per anziani moglianese non può essere messa in vendita. Il Gris dispone di un patrimonio di aree e di strutture che possono essere valorizzate per ricavare le risorse necessarie per avviare il salvataggio dell'Istituto, ma la Casa di Riposo non va messa sul mercato perchè alla città di Mogliano resterebbe ben poco nella prospettiva di uno sviluppo effettivamente governato dagli Enti locali territoriali.
Infatti i servizi distrettuali saranno trasferiti chissà quando e per realizzare altri servizi a favore della città servirebbero investimenti che la parte pubblica non sembra in grado di fare, mentre il privato dovrebbe acquisire sufficienti, ma non scontate garanzie di recupero delle risorse messe in campo.
Il progetto per il Gris dovrebbe prevedere la sinergia tra i Comuni interessati al fine di creare nuove risorse per il territorio a favore di tutti i cittadini .
Siamo convinti che se c’è governo dell’Ente pubblico allora anche l’eventuale intervento privato può essere diretto e orientato. Assistiamo invece agli annunci pubblici del Sindaco e non sentiamo invece nulla che ci rassicuri sullo scippo del patrimonio di una collettività che va ben oltre i confini di Mogliano. Il Gris può diventare un vero centro di servizi sociosanitari rivolti al territorio secondo molteplici opportunità che però richiedono nuovi investimenti.
Il rischio è che gli investimenti regionali ricadano solo sull’ attuale organizzazione: i disabili da una parte, destinati a rientrare nel territorio di provenienza, anche dopo decenni di permanenza al Gris e gli anziani dall’altra, (ancorchè in condizioni di gravità ben superiore alle rette riconosciute). Per di più senza nessuna concreta garanzia di effettiva disponibilità di posti letto per i cittadini di Mogliano dato che comunque l’accesso all’Istituto è subordinato alla posizione nella graduatoria unica in base al punteggio e al criterio della libera scelta su base ULSS.
Per quanto riguarda il polo della disabilità, in questa delicata fase di transizione abbiamo ascoltato il parere delle famiglie e degli operatori.
Facciamo nostro il loro appello alle forze istituzionali e politiche: le logiche di ristrutturazione, dismissione e cambiamento per quanto determinate dalla necessità di definire nuovi scenari, devono tener conto della sensibilità e della situazione personale e di vita degli ospiti.
I primi soggetti di cui stiamo parlando sono loro, persone che hanno il pieno diritto di essere rispettate nella loro umanità.
Non possiamo pensare che il Gris sia un mero contenitore da riempire e svuotare a piacimento.
Non possiamo permettere che gli ospiti vengano considerati cittadini invisibili, ma dobbiamo tenere ben presente l’interrogativo se quello che stiamo proponendo sia o meno al servizio dell’umanità alla quale ognuno di noi appartiene.
Questa fase di transizione dovrebbe essere orientata a fare dell’Istituto un vero centro di servizi per il territorio, coniugando residenzialità e domiciliarietà, con strutture e funzioni differenziate e sostenibili in base al target di riferimento e sulla base di una puntuale analisi dei bisogni, secondo la pianificazione regionale e di zona.
La Provincia può svolgere un ruolo importante in questo percorso, a condizione che sia di accompagnamento e di supporto, quindi di garanzia, e non di ingerenza o prevaricazione rispetto alle responsabilità proprie dei Comuni nel sistema di Welfare distrettuale e sovra distrettuale.
E’ essenziale che la Provincia riconosca questo ruolo proprio delle comunità locali interessate che dovranno unire le forze, attraverso un rinnovato e autorevole slancio di iniziativa della Conferenza dei Sindaci e dello stesso Comune di Mogliano, per costruire, in un realistico e fondato quadro progettuale, un’offerta di servizi all’altezza delle molteplici esigenze da soddisfare.
Esistono altre strade alternative alla vendita da perseguire:
Segno che ancora è possibile trovare soluzioni condivise che non pregiudichino la perdita dell’unico bene, la casa di riposo, che può divenire un importante centro di servizio per la città, assieme alle risorse messe a disposizione dall’Azienda Ulss 9 di Treviso, dal distretto, ai servizi del polo della disabilità.
La Regione in questo momento si sta nascondendo dietro la figura del proprio Commissario per portare avanti la vendita di un bene, la casa di riposo, anche in violazione della volontà dei fondatori dell’Istituto.
le proposte di Sinistra Ecologia Libertà :
invitare il Comune ad esercitare un ruolo attivo e propositivo nei confronti della Regione per impedire che il Gris venga depauperato dei suoi beni più preziosi vincolati a destinazione socio sanitaria;
invitare il Comune e la Provincia di Treviso a farsi parte affinché il Gris torni ad essere guidato al più presto da un Consiglio di Amministrazione espressione del territorio locale;
invitare l’Azienda Ulss 9 di Treviso a garantire che ogni iniziativa di rientro degli ospiti del polo della disabilità nei territori di provenienza avvenga nel rispetto delle condizioni delle persone e solo sulla base di specifiche progettualità individualizzate, prevedendo il mantenimento all’interno del Gris degli ospiti per i quali il trasferimento comporti grave rischio di compromissione delle condizioni psicofisiche;
invitare il Comune di Mogliano ad accelerare le procedure per la realizzazione della cittadella della salute, di cui si parla da fin troppo tempo, a cominciare dal trasferimento del distretto socio sanitario nei locali disponibili dell’Istituto.
Fiorella Fighera